Prologo.
Mark
Anthony Patrick Owen . 12/04/2013
La
mia vita cambiò per sempre quando avevo vent'anni.
So
che, quando lo dico, alcune persone restano meravigliate.
Mi
guardano in modo strano, come se cercassero di immaginare che cosa
potesse essermi accaduto allora, ma raramente mi do la pena di
spiegare.
Dal
momento che sono vissuto quasi sempre da queste parti,non mi sento in
dovere di farlo, se non alle mie condizioni, e questo richiederebbe
molto più tempo di quanto la maggior parte della gente sembri
disposta a concedermi.
La
mia storia non si può riassumere in due o tre battute; non può
essere «confezionata» in modo chiaro e semplice,
comprensibile all'istante.
Nonostante
siano passati vent'anni, quelli che vivono ancora qui e che mi
conoscevano in quel periodo accettano la mia mancanza di spiegazioni
senza fare domande. In un certo senso la mia storia è anche la
loro, perché è stata un'esperienza che abbiamo
condiviso.
Anche
se forse io sono quello che l'ha vissuta più intensamente.
Ora
ho quarantuno anni, ma ricordo ancora tutto, fin nei minimi
particolari. Spesso ripercorro mentalmente quell'anno, lo riporto
invita e mi rendo conto di provare immancabilmente uno strano
sentimento, fatto di dolore e di gioia.
In
certi momenti vorrei tornare indietro nel tempo per spazzare via
tutta la tristezza, ma ho la sensazione che, se lo facessi, se ne
andrebbe anche la gioia.
Così
prendo i ricordi come vengono, accettandoli in torto, lasciando che
mi guidino tutte le volte che si affacciano alla memoria.
E
accade più di sovente di quanto io stesso desideri.
É
il 12 aprile e, prima di uscire di casa, mi guardo intorno.
Il
cielo è grigio e coperto, ma mentre mi incammino, mi accorgo
che i sanguinelli e le azalee sono in fiore.
Chiudo
leggermente la cerniera del giubbotto.
La
temperatura è rigida, anche se so che tra poche settimane
diventerà più mite e il cielo nuvoloso lascerà
il posto a quelle limpide giornate che fanno della Oldham uno dei
luoghi più belli del mondo.
Con
un sospiro, sento che tutto ritorna. Ancora una volta.
Chiudo
gli occhi e gli anni cominciano a scorrere al contrario, muovendosi
lentamente all'indietro, come le lancette di un orologio che girano
nella direzione sbagliata.
Con
gli occhi di un altro mi vedo ringiovanire: i miei capelli grigi
tornano neri, sento le rughe intorno agli occhi distendersi, i
muscoli delle braccia e delle gambe rinvigorirsi.
Le
lezioni apprese con l'età si annullano e ritrovo l'innocenza,
a mano a mano che si avvicina quell'anno fatidico.
Poi,
come me, anche il mondo comincia a cambiare: le strade si stringono,
alcune diventano sterrate, i quartieri residenziali moderni sono
sostituiti da palazzi di periferia, le vie cittadine brulicano di
gente che guarda le vetrine della panetteria Sweeney e della
macelleria Palka.
Gli
uomini portano il cappello, le donne indossano i vestiti dell'anno
della mia adolescenza . L'orologio del municipio in fondo alla strada
fa udire i suoi rintocchi...
Apro
gli occhi e mi fermo.
Mi
trovo sul piazzale all'esterno della chiesa battista e quando osservo
il timpano, so esattamente chi sono.
Mi
chiamo Mark Anthony Patrick Owen, e ho diciotto anni.
Questa
è la mia storia; prometto di non tralasciare nulla. Prima vi
verrà da sorridere e poi verserete qualche lacrima: non
venitemi a dire che non siete stati avvertiti.
Hi!
Buongiorno,
anzi buonasera, perchè sono così di buon'umore?
Perchè
Howard mi ha risposto ad un mio commento di una sua foto su Instagram
ed è tutto il giorno che fantastico su le eventuali cose che
posso succedere, ma che sicuramente saranno solo frutto delle mie
immaginazioni, potrei solo leggerle su EFP.
Spero
vi piaccia il prologo della mia nuova FF, se ricevo almeno una
recensione continuo...non mi delutete
E
poi ho conosciuto una persona splendida su Efp, anche se la conosco
da pochissimo, anzi troppo poco, neanche dieci minuti mi è già
simpatica c: Ed è 'Cause i m thatter'
Leggete
le sue FF sono splendite c:
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