boh
Ebbene si.
Non ho resistito.
In qualche ora libera,
con l'idea bella e pronta in testa, è nata questa one-shot.
Premetto che
è AU, perchè ora come ora abbiamo bisogno delle
AU come l'ossigeno!
Buona lettura!
Northstar
ps: per le altre fics, abbiate pazienza.
Intorno alla fine di febbraio dovrei ricominciare ad aggiornare
pps: per eventuali errori, segnalatemeli pure, sono un po' stanchina xD
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Terza settimana di maggio.
Santana non riesce
ancora a spiegarsi come si sia ritrovata a lavorare in un Luna park.
Stiracchiandosi nel letto pensa e ripensa.
E la verità
è che riesce a spiegarselo eccome.
La sua avventura a
Louisville non era certo andata come si augurava.
Non che ne fosse
dispiaciuta... Louisville non era affatto il posto per lei.
Ma si era ritrovata di
nuovo a Lima senza niente da fare e senza
nessuno da frequentare, dato che ai suoi amici le cose stavano andando
decisamente meglio.
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Seconda settimana di maggio.
2013.
"Dovresti trovarti un lavoretto sai? Almeno per trascorrere l'estate...
Magari, per fare nuove conoscenze..." provò una sera a cena
sua
madre.
"Non so cosa fare. E non dire cameriera perchè richiede un
livello di cortesia che non sarei in grado nemmeno di fingere."
"Esistono un milione di lavori diversi, Santana... Guardati attorno,
magari puoi trovare qualcosa che fa al caso tuo."
Così fece.
Nei giorni seguenti cominciò a far caso a ogni singolo
cartello appeso fuori dai negozi.
Commessa, sguattera, lavapiatti, cameriera.
No. Non era rimasta a lima per passarsi l'estate tra piatti, tavoli,
vestiti o scope.
Ma proprio quando si era convinta che la attendeva un'estate di noia e
solitudine era successo tutto.
Un pomeriggio come tanti, mentre passeggiava distrattamente per le vie
centrali di Lima, era finita per inciampare su un mazzo di chiavi.
Normalmente Santana non si sarebbe nemmeno lontanamente degnata di
raccoglierle, ma c'era qualcosa di così tenero (anche per
lei)
in quel morbido pulcino che faceva da portachiavi, che la latina non
riuscì a lasciarlo lì per terra.
Osservando le chiavi Santana notò una la targhetta di
metallo appesa vicino al pulcino.
"Brittany Pierce"
lesse la mora per poi storcere il naso confusa di fronte al numero di
telefono che seguiva il nome.
Era ovvio che, chiunque fosse Brittany Pierce, avesse lasciato il suo
numero proprio nella speranza di riavere indietro le sue chiavi in casi
come questi...
"E va bene, Brittany Pierce, vediamo di restituirti queste chiavi..."
sospirò tra sé e sé Santana componendo
il numero.
"Pronto?" risuonò una voce squillante dall'altro capo del
telefono appena al secondo squillo.
"Uhm... Brittany Pierce?" provò Santana colta alla
sprovvista.
"Se è ancora lei, strana signora dei gatti, sappia che non
ho
cambiato idea e non voglio impagliare il mio Lord Tubbington,
nè
ora nè mai."
"Cosa?" rispose la mora confusa.
"Signora dei gatti? E' lei?"
"No... Io ho semplicemente trovato delle chiavi e-"
"Le mie chiavi! Le hai trovate!"
"Già... Ehm... Io sono di fronte al vecchio cinema
di Lima, puoi trovarmi qui per riavere le tue chiavi..."
"Non ho una macchina..."
"Uhm, ok... Allora, se vuoi, puoi dirmi dove raggiungerti e posso
portartele io..."
"Sarebbe fantastico! Mi trovo al vecchio luna park! Credi di poter
arrivare fin qui?"
"Ok, sarò lì fra dieci minuti allora..." rispose
la latina.
"Perfetto! Ti aspetto qui!"
"Va bene..." rispose Santana terminando la strana conversazione..
Erano anni che non andava al vecchio luna park e la situazione, dovette
ammettere, era ben cambiata.
L'erba alta, che circondava quella che una volta era una discarica, era
stata tagliata di recente, e la strada (una volta in terra battuta) era
stata asfaltata già da qualche tempo.
Ed il luna park, quello che non sapeva esistesse ancora, era proprio
lì.
Quasi tutto in piedi.
Santana parcheggiò nel centro del parcheggio vuoto per poi
scendere e guardarsi intorno, non trovando nessuno se non qualche
macchina parcheggiata verso l'ingresso del parco. Arrivata
proprio sotto l'insegna del luna park, Santana guardò
all'interno curiosa, non sapendo tra l'altro se potesse entrare o meno.
"Posso aiutarti?"
Santana si voltò trovandosi di fronte un ragazzo biondo
dalla bocca abnorme.
"Sto cercando Brittany Pierce. Devo restituirle queste."
spiegò la mora mostrando le chiavi.
"Puoi darle a me, ci penso io."
"Uhm..."
"Cosa?"
"Non mi sembri esattamente una "Brittany",
quindi non vedo perchè dovrei darti le sue chiavi..."
"Perchè la conosco, lavoro con lei..."
"No." rispose Santana continuando a guardandosi intorno
"No?" domandò curioso il ragazzo.
"Chi mi dice che la conosci?"
"Sei un po' paranoica..."
"Sono un po' paranoica al pensiero di dare ad uno sconosciuto delle
chiavi, tra cui evidentemente le chiavi di casa, con su
scritto il
nome di una ragazza? Si."
"E va bene! E' laggiù, vicino alla giostra coperta..."
"Grazie..." replicò Santana muovendosi verso l'interno del
luna park.
Arrivata di fronte alle giostre indicategli dal ragazzo Santana si
guardò intorno, ancora una volta, non trovando nessuno.
"Maledizione..." sospirò la latina continuando a guardarsi
intorno.
"Vuoi dello zucchero filato?" sentì improvvisamente la mora
alle sue spalle, voltandosi di scatto.
Una ragazza, con dei lunghi capelli biondi e gli occhi più
azzurri che avesse mai visto, le stava offrendo dello zucchero filato.
"No, grazie..." replicò Santana con un sorriso,
più forte di lei.
"E' buono..."
"Ci credo ma-"
"L'ho fatto io... Proprio ora."
"Mmm...Va bene..." sorrise la latina accettando il bastoncino dalle
mani della bionda "Grazie... Uhm..."
"Brittany!" replicò la bionda con un sorriso.
"Brittany!" esclamò Santana sovrappensiero.
"Si, è il mio nome! Yay!"
"No, ecco..." cominciò Santana per poi mettersi a frugare
nella
sua borsa per tirare fuori le chiavi "Brittany Pierce. Ho le tue
chiavi..."
"Oh! Sei- Grazie infinite!" rispose la bionda lanciandosi ad
abbracciare la ragazza di fronte a sé "Il mio capo mi
avrebbe
appeso alla ruota panoramica se avessi perso di nuovo le chiavi del
magazzino!"
"Beh... ecco..." balbettò Santana imbarazzata, stretta
nell'abbraccio "Sono felice... Bel portachiavi tra l'altro... E' un
pulcino tenero..."
"E' una paperella, non è un pulcino! Sai, sono diversi!"
"Non saprei... Ma ad ogni modo, è una bella paperella."
sorrise Santana.
"Cosa posso fare per sdebitarmi? Sei venuta fin qui a portare le mie
chiavi!"
"Brittany, smettila di chiacchierare con chiunque incontri... cosa
farai quando riapriremo il luna park?" sbuffò il ragazzo che
Santana aveva incrociato all'ingresso "Siamo già a corto di
personale, non rendere la situazione ancora più
incasinata..."
Santana lanciò un'occhiataccia al ragazzo che si
allontanò lentamente afferrando una scopa.
"Simpatico..." commentò la latina non riuscendo a
trattenersi.
"Lo è, quando vuole."
"Mi spiace- non intendevo-"
"Si che lo intendevi... ed hai ragione, non è stato affatto
simpatico..." sorrise la bionda "Siamo stati insieme per un po', ma le
cose non andavano. Da quando ci siamo lasciati si comporta
così."
"Mi dispiace..." mentì Santana.
"Allora, ti avevo chiesto come potevo sdebitarmi... Spara pure!"
"Mmm... E' vero quel che ha detto il giovane Steve Tyler con la sua
bocca pazzesca?"
"Quale delle tante cose?"
"Siete davvero a corto di personale?"
"Oh, beh si... ci mancano almeno un paio di collaboatori."
"Beh, supponendo che avessi bisogno di un lavoretto... Cosa dovrei fare
qui?"
"Un po' di tutto, come facciamo tutti..." rispose divertita Brittany.
"E con chi devo parlare per questo lavoro?" sorrise Santana.
"Vieni con me, andiamo a conoscere Mr Schue."
"Mr Schue?"
"E' lui che ha in gestione il luna park."
"Ok..."
"Vedrai, ti assumerà sicuramente e passeremo un'estate
fantastica! Come hai detto che ti chiami?"
"Non l'ho detto..."
"Allora, come ti chiami?"
"Santana."
"E' un piacere conoscerti, Santana!" sorrise la ragazza.
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Quarta settimana di giugno.
2013
"Britt?" gridò Santana cercando Brittany all'interno del suo
tendone.
"Mmh?"
"Le tue chiavi..."
"Le mie chiavi, cosa?"
"Le hai perse di nuovo..."
"Sono cose che succedono..."
"Tre volte in una settimana, Britt?" sorrise Santana "Dobbiamo
inventarci qualcosa per questa storia..."
"Perche? Tanto sei sempre tu a trovarle..."
"Non posso trovarle sempre io..."
"Nell'ultimo mese è successo."
"Questione di... coincidenze?"
"Non esistono le coincidenze..."
"Ah si? E come spieghi il fatto che sia stata proprio io ad aver
trovato le tue chiavi per terra il giorno che ci siamo conosciute?"
sorrise la latina.
"Mpf! Quello era semplicemente destino..."
"Il destino non esiste..." replicò Santana scettica.
"Ah si? E allora come spieghi il fatto che sei stata proprio tu ad aver
trovato le mie chiavi per terra il giorno che ci siamo conosciute?"
"Ah-ah... divertente..." sorrise la mora allungando la mano verso la
bionda "Non cambia il fatto che continui a perdere le tue chiavi..."
"Grazie..." sorrise la ragazza recuperando le sue chiavi.
"Mi spieghi perchè ti piace tanto lavorare qui?"
"Le giostre al buio?"
"Già..."
"Beh tanto per cominciare sono della mia famiglia..."
"Davvero?"
"Si. Ma non è per questo che mi piacciono tanto."
"E perchè allora?"
"Un giorno te lo dirò..."
"E' un segreto?"
"No. Ma è una cosa che devi vedere, così non puoi
capire."
"Ok..."
"Santana! C'è bisogno di te al chiosco del tiro a segno!"
gridò Sam alle sue spalle.
"Devo andare..."
"Ci vediamo a pranzo?"
"Ovvio." sorrise la mora "E tieni d'occhio le tue chiavi!"
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Seconda settimana di giugno.
2013
"Svelami i trucchi del luna park Britt." cominciò Santana
sistemando il chiosco prima della chiusura.
"Quali trucchi?"
"I trucchi dei giochi... Avanti lavoro qui, ora posso saperli... No?"
"Non c'è nessun trucco..."
"Britt, ho passato due settimane tra il chiosco del tiro a segno e
questo con la piramide di barattoli e sarò riuscita una
volta o
due a buttare giu tutti i barattoli!"
"Perchè non sei forte quanto me..."
"Ah si?"
"Sono la più forte a tutti i giochi qui dentro."
"Dimostramelo." sorrise Santana passando tre palline alla bionda.
"Sta a guardare..." replicò sicura Brittany soppesando le
palline nelle sue mani.
Con un solo tiro ben calibrato alla base della piramide, tutte i
barattoli erano finiti per terra.
"Non è possibile..."
"Vuoi che lo faccia di nuovo?"
"Oh si..." insistette la latina indicando l'altra piramide ancora in
piedi.
"Posso avere le mie munizioni?" sorrise la bionda.
"A lei..." rispose la mora, cercando di suonare professionale.
"Scommettiamo che riesco a fare centro di nuovo al primo tiro?"
"Cosa scommettiamo?"
"Se vinco mi lasci scegliere un peluche e paghi la giocata..."
"Se invece perdi?" domandò Santana curiosa.
"Una penitenza di tua scelta." rispose Brittany con nonchalanche.
"Qualunque cosa?"
"Qualunque cosa."
"Quanta arroganza..." sorrise la mora
"O forse mi fido di te..."
"Smettila di ciarlare e finiamo questa storia..."
"Posso?" sorrise Brittany giocherellando con le palline.
"Prego".
Ancora una volta, al primo tiro, Brittany era riuscita a far crollare
la piramide.
"Non ci credo..."
"Te lo avevo detto che ero la più forte..."
"Ma- Io ci ho provato per due settimane e-"
"Io ci ho provato per anni... Poi ho capito..." sorrise la bionda
indicando lo spazio vicino a lei "Vieni qui.".
"Mi sveli il trucco?" chiese la latina.
"No, ti mostro come si gioca." spiegò Brittany "Avanti,
prendi le palline."
"Ed ora? Dove devo mirare?"
"Non devi mirare, non ancora. Devi scoprire quanto pesano le palline
che hai in mano." spiegò la bionda "Se lanci troppo forte
una
palla pesante, lascerai un buco nella piramide che non
cadrà.
Allo stesso modo una pallina leggera per quanto lanciata con forza, non
scalfirà la piramide."
"Quindi?"
"Quindi cerchi quella che non sia troppo pesante ne troppo leggera e
cerchi di mirare al centro della prima fila in basso. Se crollano le
fondamenta crolla tutto il resto... Ecco, ora prova."
"Non funzionerà..."
"Tu prova."
Santana fece esattamente come brittany le aveva detto, ma lanciando la
prima pallina riuscì a malapena a far cadere l'angolo
sinistro
della piramide.
"Non devi buttarla giù al primo colpo, hai tre
possibilità! E cerca di mirare bene non lanciare la pallina
tanto per!"
"Chiedo perdono, maestro..." sorrise la mora, concentrandosi, per poi
ripetere il tiro.
"Si!" esultò Santana vedendo con soddisfazione tutti i
barattoli cadere.
"Visto? Te lo avevo che non c'era nessun trucco!"
"Hai vinto te... E dato che hai vinto..." cominciò Santana
pescando una banconota da cinque dollari dalla tasca per ficcarla nella
cassa ed indicare i peluche ordinati dietro di lei "Prego, scelga pure
il suo premio.".
"Quello lassù, in alto."
"Il pulcino?" domandò Santana sollevando le sopracciglia
divertita.
"Non è un pulcino..."
"Lo so... E' una paperella..." sorrise la mora porgendo il peluche alla
ragazza di fronte a loro.
"Grazie..." replicò Brittany, per poi riallungare il peluche
verso la latina.
"Hai vinto Britt, e l'ho pagato. E' tutto tuo..."
"Lo so. Te lo sto regalando."
"Britt..."
"Così penserai a me ogni tanto..."
sorrise ancora la bionda.
"Non ho certo bisogno di un peluche per pensare a te..."
"Davvero?" chiese Brittany sorpresa.
"Davvero..." rispose Santana con un sorriso.
"Sai," cominciò la bionda "una di queste sere-"
"Cosa ci fate ancora lì?!" esclamò Mr Schue
avvicinandosi
"Avanti ragazze! Mettete in ordine e chiudete i tendoni, stiamo
chiudendo tutto!"
Brittany sbuffò annoiata passando all'interno del chiosco
per aiutare Santana.
"Stavi dicendo?" provò Santana "Una di queste sere...".
"Una di queste sere... vedrai..." sorrise la bionda, divertita.
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Terza settimana di luglio
2013
Era una di quelle giornate piovose e buie, e Santana non aveva la
benchè minima voglia di andare al Luna Park.
Se non fosse per quello che era diventato il suo principale motivo per
alzarsi la mattina... Vedere Brittany.
Si era ficcata una felpona rossa, per rimanere in tema con i colori del
parco, e si era avviata in macchina verso il parco. Arrivata al
parcheggio Santana capì subito che doveva essersi persa
qualcosa.
Non c'era nessuna macchina, ma la latina notò le luci accese
sotto il portico dello zucchero filato e sapeva, con tutta
sè
stessa, che poteva esserci una sola persona a giocare con lo zucchero
filato con quel tempo e con il parco evidentemente chiuso.
Arrivata a due passi dal portico Santana disse "Cosa ci fai qui?".
La bionda si voltò di scatto, evidentemente terrorizzata,
portandosi una mano sul petto.
"Santana..." sospirò Brittany.
"Mi dispiace! Non volevo- Non volevo spaventarti!"
"Cosa ci fai tu qui?"
domandò Brittany stavolta.
"Io- Beh sono venuta a lavoro..."
"Ma quando piove il parco è chiuso!"
"Ah si?"
"Nessuno va al luna park con il diluvio... E poi sarebbe pericoloso...
tra gli impianti elettrici, ed il pericolo che qualcuno scivoli sulle
giostre..."
"Non lo sapevo..."
"Nessuno te lo ha detto?"
"No..."
"Chi è stato a farti da ombra?"
"Che significa?"
"Il primo giorno Mr Schue assegna un'ombra al nuovo arrivato. L'ombra
ha il compito di fargli vedere come funziona il luna park e di spiegare
tutte le regole e tutto quello che riguarda questo lavoro."
"Oh..." sospirò Santana "Dunque la mia ombra era Sam. Questo
spiega molte cose."
"Mi dispiace..."
"Per cosa? Non sei stata tu ad assegnarmi Sam..."
"No ma ti sei comunque alzata anche stamattina per venire qui, quando a
quest'ora potevi ancora dormire..."
"Non fa niente... In fondo ci sei anche tu qui..." sorrise la mora
"Allora, cosa ci fai qui?"
"Voglio imparare a fare i fiori di zucchero filato..."
spiegò la bionda mostrando i molteplici tentativi falliti.
"Non per fare la maestrina della situazione, Britt, ma non credi sia
uno spreco di zucchero?"
"Oh, no, sto usando dello zucchero scaduto. Al super mercato me lo
danno gratis."
"Molto, molto, molto intelligente..." sorrise Santana.
"Vuoi provare?"
"A fare lo zucchero filato?"
"Si!" sorrise Brittany prendendo la mano di Santana "E' facile. Prendi
il bastoncino."
"Ok."
"Ora versa un paio di cucchiai di zucchero qui nel centro."
"Fin qui è veramente facile..." sorrise la mora.
"Ora quando azionerai la macchina, dovrai girare il bastoncino attorno
al centro ma allo stesso tempo devi girare il bastoncino fra le tue
dita."
"Ora è meno facile."
"Lo so, le prime volte dovevo usare tutte e due le mani..."
spiegò Brittany "Ma ti aiuterò io.".
"Va bene. Facciamo questo zucchero filato."
"Quando ti senti pronta premi il tasto verde."
"Tu sei pronta?" chiese Santana per sicurezza.
"Sempre." rispose con un sorriso la bionda.
"Allora, al mio tre. Uno, due... tre!" contò la latina per
poi accendere la macchina.
Santana cominciò a far girare il bastoncino attorno al
centro
della macchina, proprio come Brittany le aveva detto di fare.
"Più lentamente..." sorrise Brittany "Altrimenti
verrà una massa di zucchero attaccato!"
"Non riesco a far girare il bastoncino..." sbuffò Santana.
"Così, guarda." cominciò la bionda poggiandosi la
mano
destra sopra quella della latina per mostrarle la giusta
velocità "Ora con l'altra mano, afferra la fine del
bastoncino,
e girala tra le dita come... Beh, come quando arrotolo gli scontrini...
Lo fai mai?"
"Si..." sorrise Santana divertita.
"Ecco, così!" esclamò Brittany continuando a
guidare i movimenti della ragazza.
"Quanto manca?" chiese la latina "Non che ne vada fiera, ma il mio
braccio comincia a stancarsi..."
"Allora abbiamo fatto!" sorrise la bionda spengendo la macchina.
"Beh... Direi che è una bella schifezza..."
osservò Santana guardando il suo primo bastoncino di
zucchero filato.
"Nah, ho visto di peggio... In compenso sembra un turbante!"
"E' vero..." sorrise la mora "Avanti, fammi vedere come si fanno i
fiori."
"Non sono ancora capace..."
"Beh allora prova... Abbiamo una giornata intera da passare..." sorrise
Santana sedendosi sul bancone del chiosco.
"Non vuoi tornare a casa?"
"Nah..."
"Non devi stare qui solo perchè ci sono io..."
spiegò Brittany.
"Sto benissimo qui."
"Va bene... Ma non prendermi in giro quando verranno fuori forme
inspiegabili, ok?"
"Promesso."
La giornata era passata in un lampo, tra lunghe tappe nei vari chioschi
del luna park, ed un lauto pranzo al banco degli hot dog, si era fatta
quasi sera e la pioggia sembrava non volesse smettere di cadere.
"Vuoi vedere una cosa?" cominciò Brittany.
"Cosa?"
"E' una sorpresa."
"Mmm..."
"Ti piacerà, credimi." sorrise la bionda allungando la mano,
invitando Santana prenderla.
"Ma sta diluviando..." protestò Santana.
"Ci vorrà poco, promesso..." insistette Brittany prendendo
per mano la latina.
"Dove mi stai portando?" domandò curiosa la mora seguendo i
passi veloci della bionda.
"Dobbiamo prendere delle candele dal chiosco della chiaroveggente..."
rispose la ragazza.
"Mmh... la cosa non mi piace... E se ci scopre e ci lancia sopra una
maledizione?"
"Santana, la Sylvester è strana, lo so, lo
è
davvero... Ma al cento per cento non è una vera
chiaroveggente.
E' solo brava a dire alla gente quello che vuole sentirsi dire..."
sorrise Brittany.
"Lo sapevo!" esclamò Santana.
"Fino a poco fa non sembrava così..." sorrise la bionda, per
poi
indicare il tendone della sua giostra preferita "Siamo arrivate.".
"Le giostre al buio?"
"Mh-mh." annuì la ragazza "Mi avevi chiesto
perchè mi piacesse lavorare qui."
"Si... hai deciso di rivelarmi il tuo segreto?"
"Non c'è nessun segreto..."
"Ah si? Deve esserci un motivo perchè ti piace tanto..."
"Ovviamente c'è." sorrise misteriosa la bionda "Tieni queste
candele."
"Cosa devo fare?"
"Niente, dammi la mano e seguimi." sorrise Brittany tirandola con
sè dentro il tendone la mora.
"Uhm... Britt non riesco a vedere niente..."
"E' per questo che ti sto tenendo per mano. Seguimi, so a memoria come
è fatto qui dentro."
"Ok..." rispose incerta la latina.
"Ecco, ora rimani qui e non muoverti." replicò la bionda
lasciando la mano della ragazza.
"Britt?!"
"Mmh?"
"Forse questo è il momento buono per dirti che non mi piace
molto il buio..." sospirò Santana "Diciamo pure che ne ho
paura,
ecco...".
"Chiudi gli occhi."
"Cosa?!"
"Chiudi gli occhi, così non dovrai vedere il buio."
"Ma se chiudo gli occhi sarò comunque al buio e-"
"Sono qui." rispose Brittany tornando a stringere la mano della latina
"Non sei sola, ok?"
"Ok..."
"Dammi qualche secondo e torno da te, ma non preoccuparti non mi
allontanerò più di due passi da te."
"Va bene..."
"Tieni gli occhi chiusi per davvero però, o non vedrai
quello che voglio mostrarti"
"Sono chiusi, lo giuro." la assicurò la latina.
"Bene..." sospirò Brittany afferrando di nuovo le mani di
Santana.
"Posso aprire gli occhi or-"
"No! No! Continua a tenerli chiusi!"
"Va bene, ma non capisco cosa devi farmi vedere con gli occhi chiusi..."
"Abbi pazienza." sorrise la bionda stringendo le mani della latina "Ho
una domanda per te."
"Sentiamo."
"Sai cos'è che più spesso cade alla gente sulle giostre?"
"Mmh... Le chiavi?" sorrise Santana.
"Ah-ah! Divertente!" replicò Brittany "E no. Non sono le
chiavi."
"Orecchini?"
"No."
"Bracciali?"
"No..."
"Mmm... occhiali?"
"No..."
"Ok, mi arrendo..."
"Paillettes e glitter."
"Cosa?"
"Dai loro vestiti, cadono ogni settimana un'infinità di
queste cose..."
"Non capisco dove vuoi arrivare."
"Ora puoi aprire gli occhi."
Santana aprì lentamente gli occhi, cercando di adattarsi
alla
nuova luce che, flebile, veniva dalle candele che Brittany aveva
sistemato attorno a loro.
"Non capisco..." sospirò Santana guardando Brittany negli
occhi.
"Guarda giù." sorrise la bionda.
Fu in quel momento che Santana capì perchè
Brittany amava tanto quel posto.
"Wow..." sospirò Santana guardandosi intorno.
"Già... Dalla giostra sembra di essere nell'universo..."
sorrise la bionda.
"Sei così intelligente, Brittany..." sorrise Santana "Queste
sono tutte paillettes cadute dagli abiti della gente?"
"Nah... Non tutte..." sorrise la bionda "Da quando l'ho scoperto, di
tanto in tanto vengo qui a spargerne un po' per terra..."
spiegò
Brittany alzando le spalle "Lo so, è un po' come barare...
Ma
dovresti vedere che effetto fanno da lassù..."
"Non è barare. E' un gesto dolce."
"Ah si?"
"Mhmh." sorrise la mora "Ora capisco perchè alla gente piace
tanto questo posto..."
"Non immagini quanto mi piacerebbe attaccare dei glitter anche sulle
pareti del tendone... Allora si che sarebbe un viaggio nell'universo..."
"Sei tu che di solito azioni la giostra?" domandò Santana.
"Si, perchè?"
"Voglio fare un giro. Voglio vedere quello che vedi tu."
"Subito Madame!" sorrise la bionda guidando Santana verso uno dei
sedili, per poi assicurarsi che la chiusura di sicurezza fosse ben
fissata.
"Quando vuoi."
"Fammi vedere il tuo universo, Britt!" sorrise la mora tenendosi
stretta al sedile.
Con lo stesso sorriso Brittany azionò il meccanismo della
giostra che immediatamente partì alla massima
velocità,
fra le grida divertite di Santana e le risate di sottofondo della
bionda.
"Brittany! Sono nello spazio! Woooo!" gridò Santana
ridendo.
Dopo un paio di minuti di volo, Brittany cominciò a
rallentare la giostra fino a portarla a fermarsi.
Sorridendo si avvicinò ad aiutare Santana a liberarsi dalla
chiusura di sicurezza del sedile.
"Ecco fatto, Jurji Gagarin..." sorrise la bionda.
"E' stato fantastico!" esclamò sorridente Santana scendendo
dalla giostra, per finire diretta addosso alla bionda, che la
afferrò prontamente.
"Non mi sento le gambe..." sospirò Santana aggrappandosi al
collo della ragazza.
"E' normale..." la rassicurò Brittany con un sorriso,
spostandole una ciocca di capelli dal viso.
"I miei capelli devono essere un disastro..." provò Santana
imbarazzata.
"Sono perfetti per essere appena tornata da un viaggio nello spazio..."
osservo la bionda facendo sorridere la latina.
"Santana?"
"Mmh?"
"Ti sei mai sentita come se- Come se la tua vita dipendesse dal fare o
non fare qualcosa?"
Dopo qualche secondo di silenzio Santana rispose "Si, credo di aver
presente la sensazione..."
"Bene, perchè la mia vita ora dipende da questo..."
sospirò Brittany prima di avvicinare il suo volto a quello
della
latina e baciarla.
Santana impiegò qualche secondo prima di realizzare
pienamente
cosa stesse succedendo, per poi recuperare la forza nelle gambe e
stringere la presa sul collo della bionda, rispondendo con impeto al
bacio.
"Non sai da quanto volevo farlo..." sospirò Santana prima di
attaccare di nuovo le labbra della ragazza.
"Anche io..." sorrise Brittany nel bacio.
"Ma tu e Sam-" continuò la mora tra un bacio e l'altro
"Pensavo che-"
"Lo immaginavo." replicò veloce la ragazza tornando a
baciare la latina.
"Britt-"
"Mmh?"
"Piove così forte fuori-" provò Santana per
essere di
nuovo interrotta "Non sarebbe una buona idea tornare a casa con il
diluvio universale, non trovi?"
"Assolutamente-" rispose la bionda "La cosa più sicura da
fare sarebbe rimanere qui-"
"Per stanotte-" terminò Santana.
"Per stanotte-" ribadì Brittany, per poi dire senza fiato
"La tua maglietta è fradicia..."
"Anche la tua..." osservò di risposta Santana.
"Fore dovremmo-"
"Si-" rispose la mora aiutando la ragazza a sfilarsi la maglietta, per
poi fare lo stesso con la sua.
"Sei così bella..." sospirò la bionda, per poi
aggiungere
con un sorriso "E pensare che credevo di avere una buona
immaginazione..."
"Vieni qui, Britt..." sorrise Santana tirando Brittany verso di
sè, sdraiandosi in terra.
"Sai cosa?" cominciò Brittany fiondandosi sulla latina.
"Cosa?"
"Spero che piova a dirotto per tutta, tutta, tutta la notte..." sorrise
la bionda tornando a baciare Santana.
"Britt!" esclamò Santana scoppiando a ridere.
"Mmh?"
"Aspetta! Aspetta!" continuò la mora ridendo "Abbiamo un
problema!"
"Cosa succede?"
"La mia schiena è piena di glitter, Britt!"
spiegò
Santana tra le risa "Abbiamo bisogno di una coperta- di qualunque cosa,
davvero!"
"Coperta! So dove trovarla!" esclamò la bionda scattando in
piedi per poi correre verso l'uscita e gridare "Non ti muovere!"
"Non ne ho la minima intenzione!" sorrise la latina sedendosi, cercando
di togliersi quanti più glitter potesse dalla schiena.
Meno di trenta secondi dopo, la mora vide tornare Brittany ancora
più fradicia di prima, con una pila di coperte in mano.
"Wow... Hai smontato un intero tendone?"
"No," rispose la bionda stendendo in terra una coperta "le ho prese in
prestito dal tendone della Sylvester-"
"Britt! Ci ucciderà!"
"Ne sarà valsa la pena!" sorrise la ragazza spostando di
peso la latina sulla coperta "Allora, dove eravamo rimaste?"
"Credo di avere una certa idea..." replicò Santana tornando
a baciare la bionda.
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Prima settimana di luglio.
2013
"Zucchero filato?" sorrise Brittany sedendo sul bancone del chiosco
vicino alla latina.
"Di questo passo mi farai diventare glicemica..."
"Nah..."
"Britt?" cominciò la mora.
"Mmh?"
"Cosa c'è in quel chiosco laggiù? Quello chiuso."
"Oh, quello era il chiosco di David e Amelia..."
"E cos'è?"
"E' un po' di tutto." rispose la bionda "Vedi, ha le ruote
perchè era un'attrazione itinerante. Dentro c'era il tiro a
segno, la piramide di barattoli, il lancio del ferro di cavallo, la
macchina dello zucchero filato e altre cose simili."
"Itinerante nel senso che..."
"Che viaggiavano continuamente. Durante l'estate riuscivano a toccare
anche trenta luna park diversi. E poi viaggiavano anche d'inverno a
differenza delle altre attrazioni."
"Cosa vuol dire?"
"Beh, la metà delle attrazioni del luna park sono stabili,
le
altre invece sono itineranti e lavorano anche d'inverno. Chi le
possiede di solito fa questo lavoro sia in estate che in inverno."
"Lavorano tutto l'anno come giostrai?"
"Mhmh."
"E viaggiano continuamente?"
"David ed Amelia hanno viaggiato insieme per quarantasette anni.
Inizialmente viaggiavano tutto l'anno. Poi quando hanno avuto il primo
figlio si sono stabiliti a vivere qui, per viaggiare solo d'estate.
Tutto questo è andato avanti fino a che Amelia non
è
venuto a mancare un paio d'anni fa ed David ha lasciato tutto per
ritirarsi a vivere con uno dei loro figli."
"Triste..."
"Già."
"Ed il loro chiosco? Nessuno dei loro figli ha voluto occuparsene?"
"No..." replicò triste Brittany.
"Non credo riuscirei a vivere una vita così, senza una fissa
dimora." osservò Santana
"Sono daccordo." sospirò la bionda per poi aggiungere "Anche
se
devo ammettere che sarebbe bellissimo avere un chiosco con cui girare
l'America anche solo per un mese l'anno..."
"Perchè non lo compri allora?"
"Nah... Non c'è gusto a viaggiare da soli... Sarebbe
deprimente..."
"In effetti..."
"Guarda David ed Amelia... Non credo che a loro
pesasse viaggiare ogni estate. In fondo
avevano l'un l'altra ed era tutto quello di cui avevano bisogno."
"E' così romantico..." sospirò Santana.
"Già..."
"Beh magari un giorno troverai qualcuno con cui farti il tuo mese
l'anno di luna park in giro per l'America... Chi lo sa?"
"Già... Lo spero davvero..." sorrise la bionda per poi
saltare giu dal bancone "Ci facciamo un giro sulle macchine scontro?"
"Ci sto..." sorrise Santana seguendo la ragazza.
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Terza settimana di agosto.
2013.
Santana aveva appena finito il suo turno al chiosco del tiro a segno e
stava per andarsi a godere il tramonto con un giro sulla ruota
panoramica, quando aveva notato uno strano caos proveniente
dall'ufficio di Will.
Curiosa si era avvicinata.
"Avanti, non è la prima volta che succede..." commento la
Sylvester.
"Che succede cosa?" domandò Santana intromettendosi nella
discussione.
"Hai per caso visto Brittany?" chiese Will.
"Non da stamattina... perchè?"
"Non riusciamo a trovarla..." spiegò l'uomo.
"Avete provato a chiamarla?"
"Il telefono è spento." rispose ancora Mr Schue.
"Deve aver di nuovo perso il suo foglio con i turni di lavoro..."
commentò Sam ricevendo un'occhiataccia da Santana "Non
è
la prima volta che succede, sarà tornata a casa..."
"Il ragazzo ha ragione, e poi non possiamo certamente perdere tempo con
lei... E' il periodo dell'anno in cui si lavora di più!"
protestò la Sylvester.
"La cerco io." si offrì Santana "Avevo comunque un'ora
libera..."
"Va bene... Se hai notizie, ovviamente, informami. Tutti gli altri
tornino ai loro chioschi." ordinò Will.
Santana cominciò immediatamente a visitare i vari posti in
cui
sapeva di poter trovare Brittany, ma ogni tappa si era rivelata un
insuccesso. Proprio quando stava per ricominciare il giro da capo, la
latina individuò a qualche metro da lei proprio le chiavi
della
bionda. Avvicinandosi a raccoglierle Santana si guardò
intorno,
cercando di capire dove la ragazza potesse essersi cacciata.
"Psst! San!"
"Britt?!" rispose la latina guardandosi intorno "Dove sei?"
"Quassù!" replicò la bionda affacciandosi dal
tetto dei magazzini li vicino.
"Cosa ci fai lì!? Ti stanno cercando tutti!"
"Sali su, San!"
"Cosa?"
"Avanti, sali!"
"Sali, come!?"
"Vieni qui dietro, c'è un tavolo!" insistette la bionda.
"Britt! Avanti, ci cacceremo nei guai!"
"Sali sul tavolo e dammi le mani..." insistette la bionda.
"Va bene..."
"Al mio tre poggia il piede sul davanzale della finestra e tirati su...
uno..."
"Come faremo a scendere Britt!"
"Due..."
"Britt!"
"Tre!"
Santana fece come le aveva detto la ragazza, ritrovandosi con lei sul
tetto piatto della piccola struttura.
"Et voilà!" sorrise Brittany avvicinandosi a baciare la
latina.
"Britt!"
"Cosa?" domandò la ragazza lasciando un altro bacio sulle
labbra della mora.
"Smettila di distrarmi!"
"Va bene, cosa succede?" chiese la bionda.
"Ti stavano cercando tutti! Perchè sei qua sopra?" chiese
Santana.
"Avevo voglia di stare un po' con te..."
"Con me? Ma se non me lo hai detto!"
"Ti ho fatto trovare le chiavi..."
"Non puoi sempre lasciare le tue chiavi in giro sperando che sia io a
trovarle..."
"Tanto le trovi sempre tu!"
"Non è detto!"
"Va bene! La prossima volta ti manderò un messaggio..."
"Ecco."
"Su dove potrai trovare le mie chiavi..." sorrise la bionda.
"Sono senza parole..." rispose Santana cercando di trattenere un
sorriso.
"Bugiarda..." replicò la bionda avvicinandosi ad abbracciare
la latina seduta vicino a lei.
"San..."
"Mmh?"
"Mancano due settimane." cominciò la bionda "Due settimane
alla chiusura del parco giochi."
"Lo so."
"Cosa farai dopo?"
"Non ne ho idea Britt..."
"Tornerai a studiare?"
"Non saprei..." sospirò Santana "E tu?"
"Beh, tanto per cominciare dovrò trovarmi un altro lavoro..."
"Già."
"Poi non lo so..."
"Qual è lo scopo della vita secondo te, Brtt?"
"Essere felici... credo..."
"E come si fa ad essere felici?"
"Facendo quello che ci rende felici?" provò Brittany alzando
le spalle.
"Cos'è che ti rende felice, Brittany?"
"Stare con te, tanto per cominciare." rispose sicura la bionda.
"Anche a me."
"E' un inizio..." sorrise Brittany.
"Vorrei poter restare qui..."
"Potrebbe essere un'idea..." sospirò Santana.
"E tenere aperto il parco anche in inverno?"
"Mhmh..."
"Ma d'inverno piove sempre..." osservò la bionda.
"Beh, di sicuro sapremmo come passare le giornate piovose..." sorrise
Santana stringendo la mano della ragazza nella sua.
"Posso dirti una cosa, San?"
"Puoi dirmi tutto quello che ti passa per la testa, Brittbritt..."
"Io penso di amarti. Anzi lo so. Lo so che ti amo. E lo so che ci
conosciamo da..."
"Tre mesi e tredici giorni." replicò la mora.
"Wow..."
"Già..."
"Ma è così... Io ti amo..."
"Sai cosa? Il tempo non conta."
"No?"
"Nah... Credo di essermi innamorata di te nel momento in cui mi hai
offerto lo zucchero filato, quel giorno..."
"Mi era anche venuto male..." sorrise la bionda.
"E chi lo ha visto? Ho visto solo te... Io vedo solo te,
Britt... " sospirò Santana avvicinandosi a baciare la bionda
"E ti amo anche io..."
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Ultima settimana di agosto.
2013
"Ehi..." sorrise Santana avvicinandosi a Brittany, come sempre
impegnata alla macchina dello zucchero filato.
"Ehi..." replicò la bionda con un sorriso, porgendo alla
latina un bastoncino di zucchero filato.
"Ma guarda! Cominciano a venirti bene!" esclamò sorridente
la latina.
"San... Sembrano fiori investiti da un camion..."
"Ma sembrano fiori!" insistette Santana.
"Forse l'anno prossimo imparerò a farli per bene..." sorrise
la bionda.
"Ne sono sicura..."
"San, domani è l'ultimo giorno..."
"Lo so..." sospirò la mora "Per questo sono qui. Ho un'idea
ed ho bisogno del tuo aiuto.".
"Idea?"
"Già..."
"Che tipo di idea?"
"E' una sorpresa..." sorrise Santana per poi offrire la mano a Brittany
"Vieni con me?"
"Sempre..." replicò sicura la bionda.
Arrivate fuori dal tendone della giostra al buio Brittany si
fermò a sorridere.
"Credo di aver capito le tue intezioni..." cominciò
maliziosa la bionda.
"Non credo proprio invece..." rispose misteriosa Santana aprendo il
tendone "Prego..."
"Cosa ci facciamo qui?"
"Indossa questi..." ordinò Santana porgendo degli occhialoni
protettivi alla bionda.
"Cosa?"
"Indossali..."
"Cosa dobbiamo fare?" domandò curiosa Brittany.
"Completiamo il tuo universo..." sorrise Santana mostrando alla bionda
due secchi pieni di glitter di svariati colori.
"Santana..." sospirò la bionda senza parole.
"Domani è l'ultimo giorno... Regaliamo a tutti uno
spettacolo che non dimenticheranno, che ne dici?"
"Facciamolo!" sorrise la bionda abbracciando stretta la latina.
"Ecco come funzionerà." cominciò la
mora sempre stretta alla ragazza "Tu salirai sopra quella scala, e vedi
di fare attenzione, e mentre io spargerò della colla
liquida con questo rullo, lancerai i glitter contro la parete!"
"Sei seria?"
"Sono serissima! Sai quanto pesano quei due secchi? E quanto tempo ho
impiegato ad aprire quasi tremila confezioni di glitter?"
"Lo stiamo facendo davvero?" sorrise la bionda.
"Assolutamente..." rispose seria Santana "Ma prima di iniziare devi
darmi le tue chiavi..."
"Hai paura che possano cadermi?" sorrise la bionda passando le chiavi
alla latina.
"No, ma ho una cosa per te." replicò la mora infilando le
chiavi
in un gancio, per poi attaccare il gancio ai pantaloni della bionda
"Così non le perderai più...".
"San... Ma così come farai a trovarmi..."
"Qualcosa mi dice che troverò sempre il modo di
ritrovarti..."
sorrise Santana per poi indicare la scala "Avanti, Brittbritt, questi
glitter non si lanceranno certo da soli..."
Sorridendo Brittany si arrampicò veloce sulla scala per poi
guardare la latina e dire "Completiamo l'universo?"
"Completiamo l'universo." annuì Santana con un sorriso.
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Terza settimana settimana di maggio.
2014.
"Buongiorno..." sorrise Santana avvicinandosi a salutare la bionda.
"Buongiorno a te..." replicò Brittany con un bacio.
"Cosa ci fai qui fuori con tutta questa pioggia?"
"Volevo esercitarmi un po'... Ecco, questo è per te..."
cominciò la bionda passandole un bastoncino di zucchero..
"Aaaw Britt! E' fantastico!" sorrise Santana osservando il fiore di
zucchero filato appena finito..
"Devo ancora migliorare... dicono che la pratica renda perfetti..."
"E sei sulla buona strada!"
"Lo spero!"
"Parlando d'altro... Sai cosa ho trovato casualmente questa
mattina?" sorrise Santana tirando fuori dalla tasca le chiavi della
bionda.
"Oh! Ma tu guarda!" replicò Brittany fingendosi stupita.
"Che fine ha fatto il mio gancio numero... Non saprei, ho perso il
conto... Che fine ha fatto ad ogni modo?"
"Deve essersi staccato..."
"Un gancio in acciaio inox..." insistette Santana sollevando le
sopracciglia.
"Sono cose che capitano..."
"Almeno quaranta volte l'anno..." sorrise la mora.
"Sei pronta all'apertura?" domandò Brittany rubando un po'
di zucchero dal bastoncino della latina.
"Prontissima."
"Al cento per cento?"
"Certo che sì."
"Dobbiamo riattaccare i glitter nel tendone della giostra al buio, lo
sai?"
"Lo so, ma credo che tu prima debba controllare le tue chiavi."
"Perchè?"
"Non saprei, magari potrebbe essercene qualcuna in meno... o qualcuna
di più..."
"Mmm... Cosa hai combinato?"
"Guarda bene..." sorrise Santana.
"C'è una chiave in più." osservò la
bionda alzando veloce lo sguardo verso Santana.
"E cosa c'è scritto?"
"David's..." lesse Brittany guardando confusa la latina.
"Santana- Non è come penso vero?"
"Dipende... Cosa pensi?"
La bionda si limitò ad indicare un punto alla sua sinistra
nel parco.
Santana, senza dover guardare a cosa stesse indicando Brittany, sorrise
divertita.
"Non lo hai fatto per davvero... vero?"
"Mi stai chiedendo se quelle sono le chiavi del chiosco di David e
Amelia?"
Brittany annuì silenziosa.
"Si. Sono proprio quelle chiavi."
"Santana!" esclamò la bionda lanciandosi ad abbracciare la
latina, per poi domandare senza fiato "Cosa- Come hai fatto?!"
"Sono stata da David, abbiamo chiacchierato un po', ci siamo
conosciuti... E' un uomo divertente... E poi gli ho chiesto se aveva
intenzione di vendere il suo chiosco..."
"Santana..."
"Mi ha detto che non era sicuro di volerlo vendere... E che un chiosco
non si può mandare avanti da soli... Per questo mi ha
chiesto se
avevo qualcuno con cui condividerlo. E quando gli ho fatto il tuo nome,
Britt.. dovevi vederlo, i suoi occhi si sono illuminati come lampadine!"
"Si ricorda di me?"
"Come ti si potrebbe mai dimenticare, Britt?" sorrise Santana.
"E poi?"
"E poi mi ha detto di parlare con i suoi figli per il passaggio di
proprietà... E mi ha dato le sue chiavi..." sorrise Santana
per
poi tirare fuori una chiave dalla sua tasca "Le loro chiavi...".
"San... Quanto ti è costato tutto questo?"
"Niente." sorrise Santana.
"Cosa significa "niente"?
"Stando alle stime fatte da David ci vorranno almeno diecimila dollari
per rimettere in piedi quel chiosco... Quindicimila se vogliamo
riportarlo a spasso per l'America... Non voleva che rinunciassimo al
chiosco per i costi troppo alti tra l'acquisto e la manutenzione..."
"Santana sei seria?"
"Voleva solo rivedere il suo chiosco in viaggio..." spiegò
la latina alzando le spalle.
"Il chiosco di David e Amelia... è veramente nostro?"
"Puoi dirlo forte... E se siamo fortunate possiamo farci tutto agosto
in viaggio..."
"In viaggio..."
"Si, ma quello verrà dopo..." rispose velocemente Santana
"Ora
vogliamo aprire il vecchio chiosco e scoprire come è ridotto?
"Possiamo?!"
"Hai quelle chiavi per un motivo..." sorrise la latina.
"Ti amo, Santana Lopez..."
"Ti amo anche io, Brittany Pierce..." replicò Santana "Ed
ora andiamo ad aprire il chiosco delle meraviglie..."
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Terza
settimana di maggio.
Se lo domanda spesso,
come sia finita a lavorare in un luna park, e come da lì
tutti gli avvenimenti della sua vita abbiano finito per incastrarsi
alla perfezione, come pezzi di un puzzle unico nell'universo.
Ma più d'ogni
altra cosa si domanda spesso come sarebbero state le cose se solo...
"Hai trovato le mie
chiavi?" cominciò
Brittany gettandosi sul letto sopra la latina.
"Si che le ho trovate..."
"Ti è piaciuto lo zucchero filato?"
"Era la rosa di zucchero filato più bella che avessi mai
visto..."
"Ormai sono una professionista..." sorrise la bionda baciando Santana.
"Come è andata?"
"Niente di che, il motore fa storie... ma dopo dieci anni non potrebbe
essere diversamente..." spiegò Brittany
"Si sistemerà, vero?"
"Certo, per fine luglio saremo pronte a partire..." sorrise ancora la
bionda lasciando un bacio sulle labbra della latina, per poi cominciare
"Allora..."
"Cosa?" rispose Santana.
"Hai letto il mio foglietto..."
"Si, ed in tal proposito, non devi sempre lasciare le tue chiavi in
giro per assicurarti che legga i tuoi messaggi... Esistono i post-it lo
sai?"
"Si ma con le chiavi fa tutto un altro effetto... E poi sono sempre
strasicura che troverai le miei chiavi, non potrei dire lo stesso dei
post-it..." sorrise Brittany.
"Non ricominciamo con questa storia..."
"Allora, ci hai pensato su?"
"Non saprei, Brittbritt..."
"Avanti San..." provò la bionda lasciando un bacio sulle
labbra della latina "Per favore?"
"Ho paura, Britt..."
"Ma lo terrò stretto!"
"E se si agita? E tutto al buio..."
"Non si agiterà San, è sempre vissuto fra le
giostre!
Starà impazzendo dalla voglia non vedrà l'ora di
farsi un
giro..."
"Lo so ma-" provò Santana per essere interrotta da un altro
bacio.
"Ti lascerò scegliere l'itinerario dell'anno..." sorrise
Brittany nel bacio.
"Mi stai corrompendo, Brittany Pierce?" sorrise la mora.
"Forse... Ma non vuoi che anche lui veda l'universo? Il nostro
universo?" insistette la bionda facendo gli occhi dolci "San... ti
prego... fallo per meee..."
"E va bene..." sorrise la latina.
"Si! Ti amo, San!" esclamò la bionda sollevando di peso la
latina.
"Anche io ti amo, ma se fai un giro con te, voglio farcelo anche io..."
"Accordato! Andiamo
a svegliarlo!"
"Prego.." sorrise
Brittany facendo passare avanti la latina.
"David?"
cominciò la mora sedendosi sul letto per poi sussurrare
"David? Svegliati...".
"Ehi, Daaavid..."
canticchiò la bionda.
"Mmm?"
"Ciao, tesoro..."
sorrise Santana passando una mano fra i capelli del bambino.
"Ciao, mammi..."
sbadigliò il bambino.
"Hai fatto un bel
riposino?" domandò la mora.
"Mhmh..."
"Sai cosa facciamo ora,
David?" chiese Brittany avvicinandosi ad accarezzare il volto del bimbo.
"Merenda?"
"Si, faremo merenda... E
poi..." continuò divertita la bionda.
"Poi?"
domandò il bimbo curioso.
"Poi andremo sulle
giostre!" sorrise Santana.
"Yaaaay!"
esclamò la bionda battendo le mani.
"Davvero mami?"
"Davvero! Avanti,
andiamo!" rispose Brittany prendendo in braccio il bambino.
"Allora sei sicura,
sicura, sicura, San?" domandò Brittany
guardando Santana che, come lei, teneva per mano David che camminava
felice fra loro.
"Fino a che posso fare
un giro anche io con lui e scegliere l'itinerario del viaggio di
quest'anno..."
"Ed avresti
già qualche idea?"
"Stavo pensando di
ripetere il nostro primo viaggio..." sorrise Santana
"California?"
"Già... Una
specie di celebrazione decennale..."
"Non riesco a crederci
che sia passato già tutto questo tempo..." sorrise Brittany
malinconica.
"Ci pensi mai a come
sarebbero le cose ora se qualcuno avesse trovato le tue chiavi al mio
posto?"
"Nah..."
"Nah?" ripetè
Santana.
"Vedi, come ti ho detto
undici anni fa... Le coincidenze non
esistono... ma il destino si, ed avrebbe trovato senza dubbio un altro
modo per farci incontrare..."
"Sei così
sicura?" domandò Santana.
"Oh si..."
replicò Brittany per poi aggiungere con un sorriso
"Tanto, in un modo o nell'altro, sei sempre tu a trovare le mie
chiavi..."
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