Un
piccolo pensierino per una persona tanto tanto speciale.
Buon
compleanno occhi blu, sai che ti voglio bene, sei sempre nei miei
pensieri.
Un
bacione e quando ci vediamo lo festeggiamo per bene promesso!
Dedicata
a Federica o come preferisce essere chiamata Kikka
alias
Backyard Bottomslash
Con
tutto il mio amore, Manu.
Happy
birthday my love
Il
freddo pungente di febbraio la costrinse a stringere meglio la
sciarpa che indossava, lanciando una veloce occhiata alla borsa che
aveva sulla spalla, assicurandosi che nessuno avesse cercato di
metterle le mani dentro. New York era una grande città,
l'adorava
così come il suo lavoro, ma passare le ore di punta sulla
metropolitana l'aveva sempre resa nervosa, supponeva fosse una cosa
normale visto dove aveva passato la maggior parte della sua vita.
La
cittadina dove era nata e cresciuta non contava molti abitanti, era
uno di quei posti dove tutti sapevano tutto di ogni persona. Dove la
figura più autorevole del paese era il prete, a cui si
andava a
raccontare ogni più piccola cosa e dove si cresceva con le
stesse
persone sin da quando eri bambino. Le era sempre piaciuto quel posto,
era lì che aveva incontrato l'amore della sua vita e dove
probabilmente, aveva lasciato i suoi miglior ricordi e il suo cuore.
Quando
si era diplomata non c'era voluto molto perché seguisse la
sua dolce
metà in quella grande città. Inizialmente le cose
non erano state
semplici, abituarsi a quei
rimi
così frenetici e soprattutto alla puntualità dei
mezzi pubblici.
Beh, non poteva dire che fossero impeccabili, si era ritrovata
più
di una volta ad imprecare per i ritardi, ma decisamente niente a che
vedere con le ore interminabile alla fermata dell'autobus, senza
nemmeno la sicurezza che questo potesse sul serio arrivare.
Percorse
velocemente il marciapiede, cercando nella borsa le chiavi di casa e
controllando per l'ennesima volta il telefonino. Lo gettò
via con un
gesto arrabbiato e spinse con forza il pesante portone, facendolo
sbattere rumorosamente contro il muro, prima di guardare nella
casella della posta.
Nessun
messaggio, nessuna chiamata.
Non
sentiva la sua fidanzata da quella mattina, quando l'aveva chiamata
di buon ora per farle gli auguri di compleanno, sparendo nuovamente
per tutto il resto della giornata. Le cose fra loro negli ultimi
tempi erano un po' tese, litigavano spesso e quando questa le aveva
detto che il giorno del suo compleanno non ci sarebbe stata, non
aveva potuto far altro che arrendersi all'evidenza: il tempo a loro
disposizione sarebbe diminuito ogni giorno che passava.
La
carriera fluente della sua fidanzata stava portando via loro ogni
briccola e sfortunatamente non poteva dir nulla a quel proposito. Il
suo lavoro era importante e non poteva di certo chiederle di
rinunciarci per lei, ma la situazione stava diventando pesante.
Era
il suo venticinquesimo compleanno e l'avrebbe festeggiato da sola, in
compagnia del gatto che avevano comprato insieme, mangiando cibo
cinese e guardando qualche film strappalacrime in solitaria. Le sue
migliore amiche erano partite qualche giorno prima per un bel week
end romantico, il suo più fidato amico era stato chiamato
fuori
città per un'emergenza lavorativa e sua madre era a fare una
crociera di non sapeva nemmeno cosa.
Morale
della favola?
Sarebbe
stato un compleanno schifoso, solitario e deprimente, pensò
mentre
infilava le chiavi della toppa ed entrava velocemente in casa,
sospirando di sollievo quando il calore della casa la
investì.
Si
sfilò velocemente il cappotto e lo appese con cura,
lanciando
distrattamente le chiavi sul mobiletto all'entrata, mentre lasciava
cadere scompostamente la borsa sul pavimento, accanto alle scarpe che
si era tolta pochi secondi prima. Si stiracchiò piano
passandosi una
mano nei capelli, dirigendosi verso il salotto, pronta per chiamare
cinese d'asporto.
Quando
accese la luce, non ci volle molto perché mettesse a fuoco
la figura
che stava nel suo salotto, un sorriso dolce sulle labbra,
un'espressione felice e una rosa fra le dita
«R-Rachel
… » mormorò sbattendo un paio di volte
le palpebre incredula.
«Ciao
anche a te.»
«Cosa
… quando ... perchè?»
Rachel
non le rispose, semplicemente le sorrise e fece qualche passo verso
di lei. «Non mi sarei mai persa il tuo compleanno per nulla
al
mondo.»
Gli
occhi di Quinn si riempirono di lacrime e senza ulteriori indugi la
strinse in un abbraccio soffocante, non preoccupandosi della rosa che
ingiustamente venne schiacciata fra i loro corpi.
«Ti
amo, ti amo, ti amo.» mormorò baciandole le
guance, il naso, le
labbra e così in una carezza continua.
Rachel
rise e la strinse forte, unendo finalmente le loro labbra,
sospirando quando finalmente quel contatto così familiare le
fece
correre un brivido lungo la schiena. Rimasero a baciarsi per quelle
che parvero ore, accarezzandosi in dolci e tenere carezze, mentre
Quinn non faceva che stringerla ancora incredula che lei fosse
lì fra
le sue braccia.
«Buon
compleanno amore mio.»
«Il
miglior compleanno di sempre.»
E
fu l'ultima cosa che disse, non c'erano bisogno di parole, Rachel era
sfuggita ai suoi impegni per lei, questa era la più grande
prova
d'amore che potesse darle.
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