Piccoli mostri come me

di Aule
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-Cosa vedi? - Chiese il nano alla giovane moglie, che lo guardava nudo, alla luce delle candele. 
Quando avevano giocato a vieni-nel-mio-castello non ci aveva pensato ma ora, ora aveva il terrore di essere lasciato.
Insomma, lei era bellissima, dolce e lui... Lui era un nano. 
Lei sorrise prima di rispondere: -Vedo che hai due gambe, due braccia, due occhi di diverso colore che attirano lo sguardo, una bocca che sa distribuire allo stesso modo felicità e pena, vedo che mi desideri ma non osi muovere un dito contro di me. Vedo che sei un uomo forse migliore di tanti altri, mio signore, ma che credi di essere un mostro-
Poi tacque ed il marito la strinse a sé, piangendo.
Mai, mai nessuno si era rivolto a lui così, perlomeno non con quella sincerità, quella genuina convinzione.
Nei suoi occhi stava la stessa percentuale di stupore e gioia, il nero come smarrito e il verde appannato dalle lacrime, e mentre mormorava il suo nome -Tysha, Tysha, Tysha- si chiese se non fosse forse quello l'amore. 
E per lui quello è davvero amore, anche quando duecento soldati la fanno loro e una moneta d'oro segna il suo addio.









Siete ancora quì? Sul serio? Non siete fuggiti alla prima frase senza senso? Che gli Estranei mi portino alla dannazione, siete state/i coraggiosissime/i!
Fate un' ultima opera buona prima di chiudere schifati: commentate!
Io ed il buon Tyrion vi saremo eternamente riconoscenti e se ciò non basta abbiamo un sacchetto pieno di cervi d'oro al primo che lascia un commento! 
*Fugge prima che qualcuno la uccida*

Buon San Valentino! <3

Akai





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