A Summer : the dream of a lifetime

di Green Eyes In The Light
(/viewuser.php?uid=328035)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

 “Sdraiati” mi disse dolcemente.

Mi abbassai lentamente, stendendomi su di lui; mi adagiai sul suo petto e poggiai il mento sui dorsi delle mani. Il suo battito del cuore si univa con il mio in un ritmo martellante; mi faceva sobbalzare; mentre il suo respiro mi sollevava e abbassava lentamente, cullandomi. 

Le sue calde mani morbide mi cingevano la vita.

Lo guardavo; sorridevo.

“Non pesi niente” mi disse sorridendo e fece ingrandire il mio sorriso.

“posso provare a sollevarti coi piedi?!” mi disse; spalancai il sorriso, sapevo cosa intendeva.

“ok!” risposi con tono diffidente, ma sempre ridendo.

Mi alzai in piedi sul letto e lui sollevò le gambe in modo buffo. Mi appoggiai con il bacino sulle sue piante dei piedi , presi le sue mani protese e , prima che me ne accorgessi, ero sospesa.

Stetti ferma a mezz’aria per qualche secondo, poi guardandolo scoppiai a ridere: mi faceva il solletico! Lui ridacchiava e diceva “ferma ferma! mantieni l’equilibrio!” ma i suoi strani versi e il solletico non mi permisero di stare seria.

“ mi fai il solleti..” cercai di dire ridendo, ma persi l’equilibrio e gli caddi delicatamente sopra. Ci ritrovammo nella stessa posizione di prima, petto a petto. Potevo sentirmi il costume ancora bagnato addosso asciugarsi poco a poco tra i nostri caldi corpi.

Riprese a cullarmi col suo respiro e piegata la testa da un lato, chiusi gli occhi.

In casa non c’era nessuno.La tranquillità regnava; tutto intorno a noi era silenzio. L’unico suono nell’aria era quello del vento che scuoteva armoniosamente le fronde degli alberi; e quello delle onde che facevano avanti e indietro schiumando sul bagnasciuga, producendo un rilassante suono: sembrava volessero dire “sshh!”, come per zittire ogni cosa, e lasciare tutta per noi la pace di quel caldo pomeriggio di agosto. 

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1616087