Caratteristiche
generali
Harry
Potter. Lo sfigato. Questo manuale potrebbe tranquillamente concludersi
qui, ho già detto tutto quello che la fanwriter deve sapere per una
perfetta caratterizzazione. Se ad Hogwarts succede qualcosa di
terribile, state pur certi che lui, pora stella, è nei paraggi.
Puntuale come la morte o la diarrea quando sei appena salito in
seggiovia.
Famiglia
Harry
Potter è un povero orfanello che è stato cresciuto dai malvagi zii
materni. Dai defunti genitori ha ereditato gli occhi della madre e le
fattezze, nonché l’indole da faccia di culo cosmica del padre.
Crescendo,
si sposa con Ginny Weasley, sorella del suo migliore amico, uno
zuccherino con il carattere di Patton, il generale d’acciaio,
concepiscono tre figli a cui danno il nome di almeno cinque defunti e
che la fanwriter si diverte a fare accoppiare, a turno, con l’erede del
suo più acerrimo nemico. No, non Voldemort. No, non Piton. L’altro
nemico. Quello biondo.
Frequentazioni
Harry
Potter si circonda di personaggi curiosi. Il suo migliore amico è un
ginger, la sua migliore amica è una petulante ragazzina nota come “il
bagascione della saga di Harry Potter” e frequenta pure un mezzogigante
con una scarsa conoscenza della grammatica. Inspiegabilmente, peraltro,
visto che siamo certi abbia frequentato Hogwarts almeno fino ai tredici
anni. Evidentemente saper leggere e scrivere non è una delle capacità
richieste per entrare in una scuola di magia. Aldo Biscardi (ginger e
lontano parente dei Weasley) sarà felicissimo di saperlo.
Ad
ogni modo, la fanwriter non approva le frequentazioni del nostro
protagonista, anelando una sua intima amicizia (moooolto intima) con un
personaggio a caso, uno che non viene mai considerato dalla fanwriter,
l’essere con un martello pneumatico al posto del pene, l’uomo che non
deve chiedere mai: Draco Malfoy. Sì, ancora lui. Lo so, è noioso. Draco
Malfoy sta alla fanfiction come Belen Rodriguez sta allo showbiz
italiano.
L’unica
cosa che ci consola è che, per la nostra autrice, non è il solo a
dilettarsi con il nostro beniamino.
Dimenticatevi
del Ragazzo che è sopravvissuto, del Prescelto, del Salvatore del Mondo
Magico e di tutte quelle altre stronzate. Harry Potter, nella mente
prolifica della fanwriter è una sgualdrina di proporzioni cosmiche.
Harry, al pari, forse, della sempre arrapata Hermione Granger, si fa
chiunque. Ma proprio chiunque. Dalla classica Ginny Weasley alla
giovanile Cho Chang, dal padrino Sirius Black al redivivo Severus
Piton, che in lui ritrova gli occhi dell’amata Lily, dalla puttanella
di Hogwarts Draco Malfoy al fascinoso Blaise Zabini, per concludere in
bellezza con l’abusatissima Hermione. Dimenticavo, i gemelli Weasley:
da soli o in coppia, utilizzano Harry come una bambola gonfiabile.
Sono
quasi certa di aver dimenticato qualcuno, ma tant’è: basta che pensiate
ad un personaggio a caso e state pur certi che sarà stato la causa dei
gemiti di piacere di Potter.
Ora,
però, voglio togliermi un sassolino dalla scarpa. Se, come dice la
scrittrice provetta, ad Hogwarts ci si può dare al sesso selvaggio e
disinibito in molteplici locations (Stanza delle Necessità, Bagno dei
Prefetti, dormitori, Bagno di Mirtilla Malcontenta, solo per citarne
alcune), allora perché J.K. Rowling non ha fatto divertire un po’ il
nostro Harry? Magari sarebbe stato quel filino più simpatico e
rilassato. Magari non sarebbe stato perennemente teso come una corda di
violino.
Carattere
Harry
Potter soffre di svariati disturbi della personalità.
Innanzitutto,
ha un ego smisurato. Dopo sette anni, ancora è convinto che gli auror,
l’Ordine della Fenice, Silente, Piton, Sirius, Fred, Lupin, Florian
Fortebraccio, Aragog, e chi più ne ha più ne metta, siano morti per
lui. Non per un mondo migliore, in cui tutti i maghi sono uguali. Per
lui. Abbassa la cresta, Potter.
Ancora,
Harry è uno stalker. Ha una vera e propria fissazione per due
personaggi della saga, cui, a turno, attribuisce le più svariate colpe.
Peraltro sbagliando clamorosamente ogni volta. Nella sua mente,
esistono solo due opzioni per la voce “colpevole”: “è stato Piton” e “è
colpa di Malfoy”. Ci credo che poi le fanwriters ci ricamano sopra,
Potter riesce a pensare solo a loro due, arrivando persino a pedinarli
sotto il suo utilissimo Mantello dell’Invisibilità. Oh no. Oh, ti prego
no. Credo che la febbre della fanwriter mi abbia contagiata, perché mi
sono appena figurata Harry Potter, completamente nudo sotto il Mantello
dell’Invisibilità che segue nei bagni Draco Malfoy per poi trastullarsi
allegramente guardandolo fare pipì. Che brutta immagine. Credo andrò a
vomitare.
Particolare
non indifferente: Harry sente le voci. Umane e di serpenti, eredità di
quel colpo in testa ricevuto da Voldie che, a mio dire, non l’ha
lasciato del tutto illeso, non so se mi spiego. Per i maghi si chiama
incanto Horcrux, ovvero trasferimento di una parte della propria anima
in un oggetto. A casa mia si chiama “schizofrenia”.
Non da
ultimo, Potter è simpatico come un dito nel culo. Ok, a Draco Malfoy
questa pratica piace, parecchio anche, però non sottilizziamo. Ron ed
Hermione sono dei santi a sopportarlo. Quell’uomo ha più crisi
isteriche di una preadolescente al suo primo ciclo mestruale. Dio ce ne
scampi e liberi. Poi qualcuno si chiede come mai Hermione non abbia mai
dimostrato interesse per Harry. Per forza! Quell’uomo è pesante come la
morte!
Prospettive
per il futuro
Nel
suo futuro c’è la tanto agognata pace dei sensi. Lo ritroveremo sul
binario nove e ¾, diciannove anni dopo la fine di Voldemort,
straordinariamente somigliante a Paolo Bonolis, con moglie e prole al
seguito, mentre lancia uno sguardo carico di sottointesi al grande
amore della sua vita, Draco Malfoy (ah ridaje…), arrivando a porci
l’unica domanda sensata: ma Uan, dove l’ha lasciato?
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