Per amore di chi

di Romanova
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Chiude gli occhi tentando di non piangere, di non sentire le pugnalate che l'ennesimo addio sta infliggendo al suo cuore.
Vorrebbe non sentire nulla, fermarsi nella semplice perfezione e insensibilità che il ghiaccio propone.
La rassegnazione ormai non basta.
Dietro le palpebre riesce a vedere l'ennesima nave che si allontana, l'ennesimo uomo che l'abbandona.
L'ennesima illusione in frantumi.
Sta tremando e singhiozzando, anche quella volta ci ha creduto.
Sente dei passi rapidi e leggeri sulla sabbia.
Un rapido sfiorarsi di labbra.

"Tu ami un'altra"
"Non ho fatto niente di male"
"Non dovevi illudermi"
"Non ti ho illuso, si chiama rompere il ghiaccio"
"Tornerai?"
"Non credo".
"Perché?Perchè non torni a casa e basta?"
"Anche tu hai diritto ad averne una"



Di nuovo, un bacio.

"Se questa Annabeth lo scoprisse..."
"Mi userebbe come piatto principale nella prossima grigliata"
"E non ti importa?"
"Non è necessario che lo sappia".
"E' vero che gli eroi sono nati per sovvertire l'operato degli dei, allora".
"Pare".
"Ci incontreremo ancora?"
"Dipende da dov'è la tua casa".
"Saprai trovarmi, ora che hai spezzato le mie catene, ma saprai mentire?"
"Per amore si fa qualunque cosa".
Per amore di chi?



E quei passi ora hanno il suono dell'acqua del mare, hanno il sapore agrodolce della lontananza.
Resta con gli occhi chiusi, la bella Calipso.
Pensa che forse, questa volta ha fatto bene a crederci.




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