Una Macchia Sbiadita

di Kagome_chan88
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«Guardalo»

 

 

«Guardalo»

«Non è più lo stesso»

«Dici...Che...»

«Non dirlo nemmeno per scherzo!»

 

Un ragazzo sedeva silenzioso sotto un grande albero in fiore che muoveva la sua folta chioma verde smeraldo al ritmo del vento.

I petali che si staccavano, gli giravano intorno mimando una danza che sembrava quasi vera; ma lui...

 

Nemmeno li vedeva quei petali.

 

Ma allora,

cosa vedrai mai Naruto?

I suoi occhi?

La sua bocca?

Le sue mani?

La sua espressione perennemente accigliata?

 

===

 

Una macchia sbiadita

 

La notte è trascorsa, ed ancora il sole sorge per dare inizio ad un nuovo giorno.

Konoha si sveglia lentamente, cullata dall’aria ancora fresca della notte appena conclusa; il prato è bagnato dalla rugiada, buona, cristallina, dissetante.

 

Ma che senso ha tutto questo per te, Naruto?

Qualcosa -qualsiasi cosa- tornerà mai ad avere un senso per te?

 

Apri i tuoi occhi azzurri ancora una volta, ti scopri, e per un attimo il freddo pungente dell’inverno che si è insinuato anche nella tua casa ti fa tremare.

 

Hai provato qualcosa, in fondo.

 

La solita tazza di cereali è lì pronta che ti aspetta, ma tu non hai fame nemmeno quella mattina.

Ti lavi e ti vesti, in silenzio, e mentre ti stai legando il coprifronte senti qualcuno bussare alla porta.

 

E’ strano, non è vero?

Qualcuno si è ricordato di te.

 

Ma non ti va di vedere nessuno, e tanto meno ti va di dirgli di andarsene perché questo implicherebbe di aprire in ogni caso la porta e di parlargli.

 

Da quanto tempo non parli più con nessuno?

 

«Avanti Naruto, lo so che sei in casa! Apri!»

 

La voce di Sakura-chan.

Forse...

 

In ogni caso, le vai ad aprire.

 

«Come mai sei qui?»

«Buongiorno, eh! Cos’è, hai forse dimenticato le buone maniere?»

 

Ma lui non ti risponde. Ti guarda solamente, annoiato, stanco, spento.

 

«Che ti è successo, amico mio?»

 

«Questa mattina ho pensato di portarti la colazione! Ciambelle calde, una vera delizia!»

«Ti ringrazio, ma non ho molta fame.»

 

Ma tu gliele lasci comunque, Sakura-chan. Poggi il sacchetto sul tavolo, vicino ad almeno quattro o cinque tazze di latte con i cereali abbandonate lì da chissà quanto.

 

«Da quanto tempo non mangi, Naruto-kun?»

 

Lo guardi avvicinarsi alla finestra e poggiarsi sul davanzale.

Non lo avevi mai visto in quelle condizioni, Sakura-chan. E ti fa quasi paura, vedere il fantasma che è diventato; certo, anche tu non hai passato dei bei momenti, ma per lo meno tu...

li hai superarti.

Invece lui no!

E’ così debole Naruto-kun, ed ora te ne sei accorta.

E la colpa...Bè, è facile incolpare gli altri, troppo. Però...

 

«Sasuke-kun.»

 

Proprio lui.

E’ colpa sua.

 

«Naruto?»

«Oggi...»

«Mh!?»

«E’ un anno che se ne andato.»

 

Ti porti una mano alla bocca e trattieni le lacrime.

 

«Ero lì, Sakura-chan. Non ho fatto in tempo a ritrovarlo che mi è stato portato via ancora una volta. E’ così...»

«Ingiusto.»

«Si, proprio così.»

 

Naruto-kun si gira e ti fissa.

Si accorge che stai per piangere, ma lui ti precede di poco.

 

«Già prima mi sentivo insignificante, vuoto, inutile. Non facevo altro che creare problemi all’Hokage e al villaggio, ed anche a voi. Ero come una macchia che non se ne andava, per quanto si strofinasse!...Ma ora»

 

Lo fissi.

 

«Io mi sento scomparire, Sakura-chan.»

 

Lo abbracci, lo stringi forte al tuo petto, perché sai perfettamente quello che sta passando in questo momento.

 

Momento?

Forse, un po’ di più.

 

Cerchi di farti forza anche per lui, ma sembra inutile.

Quando riapri gli occhi, ti sembra che il biondo dei suoi capelli stia svanendo. Che l’azzurro cielo dei suoi occhi stia diventando grigio.

 

«Una macchia, Sakura-chan. Non sono altro che una macchia, stupida, insistente, che ora sta sbiadendo del tutto.»

 

Sasuke-kun è morto, Sakura-chan.

Fra le braccia di Naruto-kun se ne andato per sempre.

E con sé, ha portato per sempre via i colori delle vostre vite.

 

Un fiocco di neve.

 

 

Owari

 

 

 

 





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