Quella dannatissima chat ...

di BlueMagic_96
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Ok, ho appena fatto la cazzata più grande della mia vita.
Perché l’ho fatto? So che me ne pentirò, eppure ho deciso di andare avanti e FUCK THIS SHIT!

D’altra parte mi sono detta: si vive una volta sola, no?
E allora per quale motivo dovrei starmene qui a fissare il desktop del pc senza far nulla, quando potrei scriverti e fare ciò che per anni avrei voluto fare?!

La chat di Facebook. Chi non l’ha mai vista?
Io la vedo più o meno tutti  i giorni e la uso più del cellulare!

Mai avrei pensato che aprirla e scriverci qualcosa dentro potesse darmi tante tribolazioni e farmi sentire così stupida ed insicura! Eppure mi ci sono voluti ben cinque anni prima di aprire quella col tuo nome e digitare quelle stupide frasi da bambina. Perché?
Non ci sono motivi validi.                                                        

Probabilmente la paura di non ricevere risposta, il terrore di poter scrivere qualcosa di sbagliato che allunghi le distanze invece di accorciarle; oppure è solo l’ansia di sapere cosa pensi di me, se pensi qualcosa?  Non lo so.

So solo che dopo aver premuto quello stupidissimo tasto d’invio ho chiuso Facebook e mi sono messa a scrivere questa merda solo per calmare queste paure, che però non accennano ad allentare la presa sul mio stomaco. So solo che non ho il coraggio di riaprire quella finestra e di scoprire se mi hai risposto o se mai lo farai.

Ho sempre pensato di essere forte, ma mi rendo conto che non sempre le nostre aspettative ci soddisfano.

Sì, alla fine ho mantenuto il patto che avevo preso con me stessa e ho fatto ciò che dovevo fare tanto tempo fa, ma ne è valsa la pena?
E se avessi veramente solo peggiorato le cose? Se da tutto questo ottenessi l’esatto contrario di ciò che speravo di ottenere?

Ormai è tardi per pensarci: quel che è fatto è fatto, non si può tornare indietro, ma non posso fare a meno di chiedermi se sia stata la scelta giusta o se si sia trattato solo di uno stupido capriccio.

Certo che è strano: come può un gesto così insignificante come quello di premere uno stupido tasto, influenzare così tanto la vita di una persona?
Non lo so. Di nuovo. Adesso che ci penso non so proprio niente!

Quello che so è che quel coraggio, quello che per un attimo temevo di aver perso, l’ho ritrovato, e quella chat l’ho aperta.
Ho trattenuto il fiato mordendomi le labbra per diversi secondi prima di vedere quel simbolino rosso ad indicare che mi avevi risposto: nulla poteva rendermi più felice delle tue parole, qualunque fossero state.

Scoprire poi che quelle parole dicevano ‘ti voglio bene’ è stato ciò che mi ha permesso di scacciare definitivamente tutte le paure: quelle parole te le avevo dette, e quelle parole tu mi hai ripetuto.

Non potevi dirmi nulla di più bello, e forse lo sai: forse lo hai fatto solo per educazione, forse solo perché eri troppo stanco per scrivere altre cose oppure ancora solo per pietà; eppure, dentro di me, sento che quelle parole erano gemelle delle mie, sbocciate dalla sincerità di un cuore rimasto chiuso troppo a lungo.

Per la prima volta le mie guance si sono imbevute della vera essenza della gioia e hanno potuto assaporare il suo scorrere lento e salato: mai in vita mia avevo provato una sensazione simile.

Ciò che sino a pochi secondi prima era stato solo un castello di carta campato in aria, tenuto in piedi dalla mia immaginazione e protetto da scudi di speranza, ora era diventato un castello di gomma: le mie, o meglio, le nostre decisioni future potranno plasmarlo e fare in modo che prenda diverse forme o che ritorni a quelle originali.

Non avevo mai immaginato che le mie speranze potessero trovare un riscontro nella realtà, eppure cosa sono le speranze se non sogni? E cosa sono i sogni se non realtà parallele da rincorrere e catturare per poi tuffarcisi dentro?

Io l’ho fatto. Ho deciso di spiccare un salto più grande di me, ad occhi bendati e con le mani legate: dopo anni persi a rincorrere un sogno senza toccarlo, non potevo tirarmi indietro di fronte all’unica occasione di farlo mio.

Se prima ne ero pentita, ora posso ritenermi soddisfatta di me stessa e della mia avventatezza.
Sono fiera di me, fiera di ciò che ho fatto, qualunque cosa possa riservare il futuro.

La mia parte l’ho fatta, ora bisogna solo tirare i dadi e aspettare di vedere cosa esce fuori.


Dedicata alle mie speranze e ad un'amicizia che rimarrà impressa nel mio cuore per sempre.
Grazie di tutto, amico. ;)

Ilaria;)

 




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