Nexus - the past will never let you go

di supernova_the_fifth
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You forgot What?!...and you left it Where??!!

 

 

- The bottom. The bottom. Why the bottom!* -

Dopo un fortissimo facepalm che mostrava ancora i segni delle cinque dita Cloud aveva cercato di mantenere un atteggiamento calmo durante l’intero processo di scioglimento della piramide umana formata da lei, la tartaruga ed il basilisco, cercando di non far saltare i nervi e limitandosi a lamentarsi a bassa voce.

- Dude, was it really necessary to slap your hand in your face? – chiese Draciel mentre entrambi davano una mano a Donatello a distendersi sulla stuoia. – Your face is still red!* -

La ragazza fece finta di non sentire continuando a sorreggere il fratello, un’impresa non completamente facile visto il peso di Donatello ed il suo polso rotto.

Donatello fece una smorfia di dolore quando si distese sul guscio ferito.

- You’re ok Don? -

- Yeah. Just a little pain in the shell. –

La mano dell’ex ninja rimase ferma a mezz’aria tra terra e la spalla di Donatello, dove stava per posarsi. Pain in the shell. Quante volte lei ed i suoi fratelli avevano usato quell’espressione per riferirsi scherzosamente a Michelangelo: una spina nel fianco. Ora però, quella frase aveva assunto un nuovo significato, non una presa in giro. Era vero dolore.

Donatello era ferito, ed abbastanza gravemente. Aveva rischiato di perderlo di nuovo.

Dopo averli persi tutti una volta.

 

Mattia si era fermato qualche metro prima. Il suo sguardo era fisso su di una pergamena appesa al muro. – Credo di aver trovato quella Cloud O’Neill di cui parlava il tizio prima. Anche se vederla scritta qui non mi sembra prometta bene. Le altre nel suo stesso gruppo hanno già una barra.

- Secondo te perché il gruppo è denominato Supernov…Claudia? –

 

Una presa salda sulla mano la riscosse. Donatello aveva afferrato l’arto a mezz’aria e la fissava.

- I’m here Cloud. I am fine. And… –. Un sospiro ruppe la frase. - …and they are ok. I know that they are alive.* -

Seppur affaticata, la voce di Donatello esprimeva sicurezza. Cloud rimase qualche istante a soppesare le parole del fratello. Fece vagare lo sguardo dalla tartaruga distesa, al basilisco.

- The guys….are alive? –

- Yes. –

Elisabetta in quel momento era la più vicina e fu lei a sorreggere Cloud quando alla ragazza cedettero le gambe.

- Wow. Hai già abbastanza danni non aggiungerne! –

- Ye-yeah…sorry. – rispose assente Cloud. Non si era nemmeno resa conto di aver risposto in inglese all’amica.

- Alive. Alive. –

Era l’unica cosa che riusciva a dire. Gli occhi smeraldo erano assenti, quasi vedessero oltre le figure e le pareti davanti a lei.

Michelangelo che rincorreva Klunk per l’intero rifugio per cercare di fargli un bagno decente, Leonardo che per l’ennesima volta si allenava per perfezionare il suo già perfetto kata, Donatello col capo chino su una delle sue nuove invenzioni e Raphael che russava a bocca spalancata sul divano con un rivolo di bava che colava sul piastrone. Le corse sui tetti di New York, le scazzottate nel giardino della casa di campagna che era appartenuta alla nonna di Casey.

Il maestro Spinter che cercava di far loro capire che non potevano uscire alla luce del giorno come e quando volevano.

Loro cinque che tiravano per la coda un Draciel incastrato per tutta la lunghezza del muso in una parete rocciosa cercando invano di liberarlo. Loro cinque distesi a terra dopo uno sfiancante allenamento, con dei sorrisi in volto.

Tutto quello esisteva ancora.

Il volto, nel giro di qualche minuto cambiò espressione.

- They are alive. We are all alive. – Lo sguardo di Cloud era lo specchio della gioia. – Me, Don, Leo, Raph, Mikey. All alive! –

Accoccolato di fianco a Donatello, il basilisco rispose alla ragazza con un gigantesco ghigno.

- Of couse you are! You’re the Supernovas after all! -  Donatello alzò gli occhi al cielo sorridendo.

Cloud fissò Draciel. Dopo qualche istante la sua espressione si addolcì.

- We are the Supernovas. -

Perché le Supernove prima di essere dei guerrieri, erano una famiglia. La sua famiglia.

Dal suo posto sulla stuoia Donatello fissava la sorella, sorridente e radiosa come non l’aveva mai vista. Dopo qualche istante chiuse gli occhi, la stanchezza cominciava a farsi sentire di nuovo.

E ora poteva concedersi un ulteriore meritato riposo. Dopotutto gli amici di Cloud sembravano ok, sua sorella era emotivamente stabile ed in ogni caso Draciel era li con loro.

Mentre cedeva alle braccia di morfeo una domanda lo fece riscuotere leggermente.

- By the way sis. Where did you put my bo staff?-

Il volto dell’ex ninja e del basilisco sbiancarono nel giro di un attimo. Cloud fissò scioccata Draciel prima di volgersi verso il fratello con movimenti lenti, quasi robotici.

- Th-the bo staff was…there with you?*

Non ci volle molto per fare due più due.

L’espressione di Donatello, che nel giro di qualche istante era passata da tranquilla a terribilmente omicida, non lasciava spazio ad altri pensieri.  

Quella si prospettava una lunga nottata.

- You. Forgot. …What?!...and. You. Left. It. ….Where??!! *-

Luuuuunga, terribilmente luuuunga.

 

 

 

* Il fondo. Il fondo. Perché sempre il fondo.

* Era necessario che ti spiattellassi la mano in faccia? […] La faccia è ancora rossa!

* Sono qui Cloud. Sto bene. E … e loro pure. So che sono vivi.

* A proposito sis. Dove hai messo il mio bastone bo?

  I-il bo era…li con te?

* Avete. Dimenticato….Cosa?!..e. L’avete. Lasciata…...Dove??!!

 

 

 

Lo so lo so! Sono in terribile, assurdissimamente terribile ritardo! v.v disgrazia su di me.

No seriamente, mi dispiace un sacco per tutte voi povere anime che avete ancora voglia di leggere questa bellissima obbrobriosa fic senza cominciare a fare “zzzzz” dopo le prime tre righe…..ok dopo la prima riga e mezza. Ho i tempi di pubblicazione che sono peggio di una crisi di mezza età! E me ne dispiaccio terribilmente! Ma io dico, sono a metà di questo capitolo ed ho il blocco dello scrittore (sia maledetto colui che l’ha inventato IL BLOCCO DELLO SCRITTORE), riprendo a scrivere e cosa scrivo? L’epilogo della storia?? Diciamocelo mancheranno come minimo venti capitoli…..e io scrivo l’epilogo? Claudia reffati per piacere.

Beh ora eccolo qui. Sperando non sia uno schifezza totale; è addirittura il capitolo più corto della storia…ed io ho impiegato un secolo a scriverlo…..pace anima meaaaaaaa :3

 

Un grazie di cuore per la paziente (lo so, siete tutti alla mia porta con le mazze chiodate in mano) attesa, un bacio a chi recensisce, un cuore a chi legge ed un cuoricione abbracciatutti a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate.

 

Claudia





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