My
Sister's Marriage
Prologo
Hello
Pronto
Il telefono squillò,
una, due, tre, quattro, forse dieci volte prima che lui potesse solo
rendersi conto che il fastidioso suono provenisse proprio
dall’apparecchio.
Una mano barcollante
uscì dallo spesso strato di coperte andando alla ricerca
dell’origine del suono.
Con lentezza, portò
il cellulare sotto le coperte, insieme a lui mentre si raggomitolava
ancora di più.
"Pronto"
disse, con la vece impastata dal sonno.
"Fratellino!
Non dirmi che ancora dormivi?!"
Una voce squillante
e acuta gli colpì i timpani ancora, anch’essi,
assonnati.
"No, mi stavo
per alzare" Mentì.
"Ah!
Fratellino! Non lo sai che chi dorme non piglia pesci?"
Stava decisamente
per perdere la pazienza. Non solo l’aveva svegliato alla
modesta ora di venti alle due del pomeriggio, ma si permetteva pure
di prendere in giro!
"Si può
sapere cosa vuoi?" disse, bruscamente.
"Ma come siamo
nervosetti, oggi! Scusa se qualcuno si degna di chiamarti, dato che
tu, caro mio, non lo fai mai!"
Si alzò a
sedere. L’aria più fresca, rispetto a quella che aveva
sotto le coperte, lo fece rabbrividire. Ormai non ricordava nemmeno
più da quando aveva preso l’abitudine di dormire
completamente coperto.
Ghignò,
sentendo la frase del suo interlocutore.
"Se non ricordo
male, quel qualcuno mi chiamava sempre quando aveva bisogno di un
favore! E credo che questa volta non faccia eccezione. Sbaglio?"
Sentì la
persona dall’altro capo del telefono sussultare. Alzò
gli occhi a cielo.
"Sì!
Sbagli!" Sapeva che mentiva. "Volevo solo sapere come
stavi!" Il suo tono sapeva di scusa.
"Sì, sì,
come no." Scosse la testa, esasperato. "Comunque sto
abbastanza bene"
"Come vanno gli
studi?"
Sbuffò. Si
chiedeva quante altre domande inutili gli avrebbe fatto prima di
arrivare al punto.
"Bene."
Rispose, conciso.
"Ma perché
non torni a casa per le vacanze? Infondo sei avanti quasi un anno con
gli esami, no?"
"Perché,
se non ricordo male, dovrò assentarmi qualche giorno per un
certo matrimonio di una certa persona, no? Devo tenermi in pari e a
casa non avrei la stessa pace per studiare!"
"Ah! Tu e lo
studio! Eppure fino a qualche anno fa, dovevo legarti alla scrivania
per farti solo prendere in considerazione la parola ‘studio’!"
Lui alzò le
spalle, mentre si metteva a sedere sul bordo del letto. I piedi
sfioravano il pavimento freddo. Con un gesto di quasi dolore, li
ritirò subito sopra il materasso.
"Le persone
cambiano" disse, con tono incolore.
Per un attimo non
sentì più niente, sembrava che quella persona stesse
pensando a qualcosa.
"Fratellone,
tutto bene?"
Ebbe un sussulto.
Possibile che avesse intuito?
"Sì, sì.
Tutto bene."
"Mha! Non mi
convinci tanto!"
Sbuffò. Si
impicciava sempre degli affari suoi.
"Sto bene!
Piuttosto, tu! Per quale arcano motivo hai osato chiamarmi a
quest’ora del giorno?!" Tentò di scherzare, per
sembrare il più naturale possibile.
Probabilmente aveva
funzionato perché sentì la persona rilassarsi.
"Guarda che è
quasi pomeriggio! Dormiglione! E comunque... in effetti ci sarebbe un
favore che vorrei chiederti..." Disse, titubante.
Finalmente erano
arrivati al succo della questione.
"Fratellino...
davvero non puoi tornare questo mese a casa?"
Sbuffò.
"Ti ho già
detto di no!"
"Ti prego! Ho
bisogno di te!" Continuò in tono di preghiera.
Sospirò. Era
sempre la stessa storia.
"Per cosa?"
"Prima dimmi
che verrai!"
"No, prima
dimmi in cosa mi vuoi immischiare!"
"No! Prima tu
devi promettermi che verrai!"
Alzò gli
occhi al cielo. Sapeva che era un tipo ostinato, ma fino a quel punto
non credeva. Si guardò attorno. Nella penombra della sua
stanza si poteva intravedere la montagna di fogli e appunti che
ricoprivano sia la piccola scrivania, che il pavimento.
Aveva studiato fino
a tarda sera pure ieri e, come ogni volta, si era ripromesso che il
giorno dopo avrebbe rimesso tutto in ordine. Promessa che non avrebbe
mai mantenuto, ma che gli faceva bene almeno pensare. Gli dava almeno
un prospetto per il giorno dopo. Qualcosa per cui vivere.
Sospirò.
Infondo, forse, un po’ di vacanza gli avrebbe fatto bene. Se
non altro si sarebbe allontanato da Lui.
"Va bene, va
bene! Vengo! Starò da te fino alla fine delle vacanze, poi
tornerò qui e ti raggiungerò per il matrimonio, ti va
bene così?"
Sentì un
gridolino di felicità provenire dal cellulare.
"Fratellino,
sei un grande!"
"Sì, sì,
sì, smettila di leccare e dimmi in cosa mi sono andato a
cacciare"
Poté sentire
chiaramente una piccola risatina.
"Sorellina
Sakura..?" Borbottò titubante.
"Fratellino
Naruto..."
La sola cosa che
riuscì a pensare fu che, adesso, la cosa lo preoccupava ancora
di più.
Ultra
Mega Poco Importante: Parla Lirin! ^-^
Salve!
Bhe, cosa c’è da dire?... Diciamo che questa fic sarà
più che altro un passatempo ^^ Tanto per ossigenarmi il
cervello da quel macigno che, comunemente, chiamo ‘Cold Hell’
^^ è più che altro una commedia! Come chiamereste una
storia che è venuta fuori mentre si vedeva ‘Quattro
matrimoni e un funerale’? XD Si nota anche dal titolo, no? ‘Il
Matrimonio di Mia Sorella’... non è che ci sono stata
tanto a pensare! XD
Comunque
la continuerò solo se vi interessa sapere come va avanti ^^
Alla
prossima!... spero ^^
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