Libertà.
Il vento che soffia forte tutt'intorno.
Nemmeno io conosco il vero motivo per cui l'ho fatto.
Un attimo prima guardavo meravigliato il bel paesaggio.
Da quella cima, scalata con fatica, avevo la sensazione di potere
tutto.
Il vento che sferzava, agitando i lunghi capelli color rubino.
Mi son sentito così vivo, così completo, un
tutt'uno con la montagna sotto i miei piedi e con il cielo
sopra la mia testa.
Una sensazione che è quasi impossibile da raccontare: un
calore che mi scalda le membra.
Guardavo il falco roteare davanti ai miei occhi grigi -come il cielo in
tempesta-, guardavo e ne ero infinitamente geloso.
Cos'era quella sensazione? Quella voglia di annullarsi? Di volare...
Il falco aveva emesso il suo grido, ed io, arroventato, avevo
chiuso gli occhi.
Mi sento così leggero, adesso.
Non ho una spiegazione per quel gesto. Perchè, in fondo, un
uomo stacca i piedi da una rupe?
Per quale motivo uno chiude gli occhi e si lascia cadere in avanti?
Ci sono tanti, troppi motivi: dall'euforia del momento, alla tristezza
di una vita vuota, al desiderio folle di un pazzo.
Niente di tutto questo. La mia vita è perfetta, non provo
tristezza, nè ho dato mai ragione alle persone di definirmi
delirante.
Così leggero.
Apro le braccia, facendo forza contro quel vento che mi abbraccia
interamente.
Sento, lontano, la voce del falco che chiama gelosamente il mio nome.
Arrivo, amore mio.
Lo dico in un sussuro, la mia voce si perde nell'aria.
Apro gli occhi, infine, vorrei vedere un'ultima volta quello
spettacolo. La maestade della natura che mi corconda, e con la quale mi
unirò.
Apro gli occhi, ma è in quest'istante che tutto diventa nero.
Dura un attimo.
La sensazione di aver fallito. La paura di non poter più
vedere il volto del falco amato.
Ora osservo il corpo di un uomo: ha i capelli color rubino e l'intero
suo corpo è macchiato dello stesso colore;
Ha un'espressione così serena in volto, sembrerebbe provare
lo stesso mio sentimento;
Ha un volto sorridente, gli occhi grigi che guardano con amorevolezza
la terra che lo ha accolto.
Mi libero a malincuore di quella visione.
Alzo gli occhi, rivolgo uno sguardo al falco, che continua a chiamarmi.
Perdonami se ti ho fatto attendere tanto.
La mia voce non si disperde più nell'aria. Il vento stesso
sono le mie parole.
Volo verso di te, sospinto dall'amante del quale sei così
geloso.
Ti raggiungo e, finalmente, osservo il tuo volto da vicino.
Siamo un tutt'uno io e te, non dovrai più dividermi.
Tu urli un'ultima volta. È tempo di andare! mi dici.
Ti seguo, volando al tuo fianco fino in capo al mondo.
Fin quando, chi ci osserva da quella lontana rupe, non ci vede divenire
un tutt'uno con questo tramonto vermiglio.
Chiacchiere attorno al fuoco:
Non lo so, seriamente. Posso dire che inizialmente il falco era
un'aquila, ma infine lo slash ha trionfato.
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