Il Ritorno di Darkrai-02
Il ritorno di Darkrai
Una fanfiction di Pokèmon scritta da: Justice Gundam
Salve, ragazzi! E' passato un pò di tempo da quando questa storia è apparsa
su questo sito... ma finalmente sono riuscito a districarmi tra tutti i miei
impegni e aggiornarla! A proposito, mi pare di vedere che il primo capitolo ha
avuto molto successo! Bene, questo vuol dire che il secondo sarà accolto ancora
meglio! Lo dico perchè in questo capitolo rivedremo i personaggi a noi cari, e
la storia comincerà a delinearsi...
Ma non disperdiamoci troppo in presentazioni! Ho un sacco di recensioni a cui
rispondere... quindi, cominciamo subito!
KillKenny: Ehilà! E' sempre un piacere sentirti! La tua lunga attesa è
finita, amico, il capitolo 2 è qui davanti ai tuoi occhi, e pronto per essere
letto! Per la Pokèshipping ci vorrà un pochino, ma arriverà...
Ila: Non preoccuparti, il terzo grado non mi dà alcun fastidio! Sì, sì,
ho proprio visitato il Giappone, ed è stato uno dei viaggi più belli della mia
vita! Spero di tornarci, un giorno... Per quanto riguarda la storia, ecco qui il
capitolo 2! E spero che per il prossimo mi ci vorrà meno tempo... chiedo scusa
per il ritardo, ma ho avuto altre priorità, sia come fanfiction che come vita
reale!
Butterfly89: Ciao! Ho visto che la mia storia è tra i tuoi preferiti, e
di questo ti ringrazio infinitamente! Spero che il resto della storia sia
all'altezza delle tue aspettative... in questo capitolo non accadrà molto se non
il ritorno in scena di Satoshi e co., e l'introduzione di un nuovo
personaggio... ma ti assicuro che ci aspetta un bel pò di azione e di avventura!
Per quanto riguarda Darkrai... hehehee... vedo che il nostro spettro leggendario
è già abbastanza popolare anche tra i fan italiani!
Crazy Dark Queen: Per il ritorno di Darkrai, aspettati pure un bel pò di
confusione! Azione e romanticismo è un pò l'accoppiata vincente, per me, quindi
stai sicura che vedremo entrambe le cose!
Love92: Grazie mille anche a te per la recensione! Ecco il nuovo
capitolo, e vedrò di far uscire il 3 il prima possibile! (Purtroppo, in questo
periodo sto avendo più esami del previsto...)
Vivi: Immaginavo che tu non potessi mancare... Hehehehee... Sì, la mia
storia si svolgerà a Johto, e molti dei personaggi che hai menzionato non
appariranno... ma ti informo che sto già progettando un seguito per questa
fanfiction, che farà incontrare tutti i nostri personaggi di Pokèmon preferiti!
A proposito, grazie anche per le traduzioni! Di alcune avevo proprio
bisogno...
P.S.: Davvero Noland ha catturato Articuno? Hmmm... mi pare strano che
l'anime abbia permesso ad un QUALUNQUE personaggio di catturare un Pokèmon
leggendario...
Questo è tutto! Godetevi il secondo capitolo, e buon divertimento!
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Capitolo 2 - Una nuova città
Molti, moltissimi secoli dopo, nel presente... la grande battaglia che si era
svolta tra i tre leggendari rapaci e il terribile Darkrai ormai non era altro
che un ricordo, talmente sbiadito da non sembrare più nemmeno reale. Una
leggenda tramandata in vari modi, ma ormai considerata non più realistica di una
favola per bambini. Il mondo era molto cambiato, in tutti quegli anni... e
grandi città e metropoli sorgevano là dove una volta si estendevano pianure
sconfinate, montagne e deserti inospitali. E con esso, erano cambiati anche la
razza umana, e i Pokèmon che lo abitavano...
Ma qualcuno... qualcuno continuava a non essere tanto scettico circa i
racconti sulla grande battaglia tra Darkrai e i potenti titani alati. Qualcuno
SAPEVA che le cose erano DAVVERO andate così, in quei tempi remoti, e aveva le
prove per dimostrarlo a chiunque fosse così scettico da non crederci.
E tra questi, c'era una persona che non vedeva l'ora di approfittare di
questa leggenda per i suoi scopi egoistici...
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Regione di Johto, era presente.
Appoggiata tranquillamente sulle coste di un mare che in quel momento era
liscio come l'olio, talmente puro che in esso si riflettevano la luna quasi
piena e le miriadi di stelle che punteggiavano il cielo, la cittadina di Prussia
City non era molto diversa da molte delle città di quella regione del pianeta.
Di medie dimensioni, non piagata dalla frenesia che caratterizzava metropoli
come Goldenrod City o Saffron City (nella regione del Kanto), era composta
principalmente da casette al piano terreno, immerse nell'oscurità della notte.
Dotata dei principali comfort che era lecito aspettarsi da una città dell'era
moderna, oltre che di una piccola palestra che, pur non essendo ufficialmente
riconosciuta dalla Lega di Johto, aveva comunque la sua fama, questa piccola
città costiera era considerata da molti un bel posto in cui vivere... e
certamente, a guardarla così, non lo si sarebbe dubitato. Non un suono proveniva
dagli edifici, nè dalla spiaggia che si estendeva placidamente appena fuori dal
centro abitato, se non il frinire dei grilli e delle cicale. Le tenebre della
notte avevano immerso Prussia City in un'atmosfera quasi magica, irreale.
Peccato solo che il rumore di una barca a motore, proveniente dall'oceano che
si estendeva senza fine di fronte alla città, arrivasse tutt'a un tratto a
spezzare l'atmosfera!
Il rombo delle eliche, tra due chiari baffi d'acqua, accompagnò
l'imbarcazione, una barca di piccole dimensioni a forma di Remoraid, finchè essa
non giunse ad una certa distanza dalla spiaggia, al che qualcuno ebbe finalmente
l'idea di spegnere il motore e fare cessare quell'irritante ronzio!
Immediatamente, il silenzio calò di nuovo sulla costa... ma questa volta, il
canto degli insetti non si fece più sentire, quasi che anche essi stessero
partecipando alla concitazione del momento. Pareva che il mondo circostante
trattenesse il fiato, in attesa di qualche spettacolo...
E finalmente, dopo quello che voleva essere un intervallo di silenzio
drammatico, un paio di figure si ersero sullo scafo dell'imbarcazione a forma di
Pokèmon remora, stagliandosi contro la luna... e le loro voci spezzarono la
fitte coltre di silenzio!
"Preparatevi a passare dei guai, stiamo entrando in scena!" declamò la voce
di una ragazza, chiara e sicura di sè, tinta da un accenno di vanità.
"Dei guai molto grossi, la festa si scatena!" le fece eco una voce maschile
altrettanto convinta. I due misteriosi individui iniziarono quindi ad intonare
il duetto che ormai era loro prassi recitare di fronte a qualsiasi loro
vittima... e che, in realtà, era più fonte di imbarazzo per i malcapitati, che
non di paura!
"Proteggeremo il mondo della devastazione!"
"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!"
"Denunceremo i mali della verità e dell'amore!"
"Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!"
Un proiettore, giunto da chissà dove, illuminò la figura femminile, che si
rivelò essere una ragazza alta dai lunghi capelli fucsia e dell'apparente età di
diciassette o diciotto anni, con il rossetto sulle labbra, gli occhi azzurri, la
versione femminile della divisa bianca del Team Rocket (composta da top e
minigonna con tanto di stivali alti e guanti neri) e un contegno fiero e sicuro
di sè!
"Musashi!" si presentò la rossa, le braccia guantate incrociate sul
petto.
Come da programma, un altro proiettore illuminò la figura che le stava al
fianco... un ragazzo della stessa età, anche lui con la divisa del Team Rocket
(chiaramente, la versione maschile, anche se camuffarsi da donna non gli era del
tutto estraneo...), capelli azzurri un pò lunghi e a caschetto, lineamenti fini
e leggermente effeminati, con una splendida rosa rossa nella mano destra! In
quel momento teneva il fiore alzato davanti al viso, nell'atto di annusarlo.
"Kojiro!" disse il ragazzo, alzando leggermente i suoi occhi verdi verso un
pubblico immaginario.
La ragazza dai capelli rossi eseguì un'elegante piroetta su sè stessa, e tese
la mano destra verso la luna. "Team Rocket, pronto a partire alla velocità della
luce!"
"Arrendetevi subito, oppure preparatevi a combattere!" concluse il ragazzo
dai capelli azzurri. Muovendo il braccio davanti a sè, fece volare in aria
qualche petalo di rosa che fluttuò leggero prima di toccare le acque ora
immacolate del mare.
A conclusione di tutta la scena, un Meowth apparve, sempre da chissà dove, in
mezzo ai due individui e alzò le zampette in aria, quasi fosse pronto a saltare
sulla vittima! "Meowth! Proprio così!"
"Wobbuffet!" esclamò una stranissima creatura azzurra con gli occhi
perennemente chiusi, la bocca a zig-zag e una coda nera con un altro paio di
occhi stralunati, spuntando fuori dal nulla proprio dietro il Meowth parlante e
facendo una sorta di saluto militare!
L'intera scena cadde nel silenzio. Mentre il ragazzo di nome Kojiro e il
Meowth parlante restavano fermi nella posa plastica in cui avevano terminato la
loro bizzarra presentazione, la rossa di nome Musashi iniziò a ridacchiare
nervosamente e a stringere in maniera convulsa le dita della mano guantata, in
un maldestro tentativo di tenere a freno la rabbia... Rabbia che poi esplose
violenta sul Wobbuffet che era saltato fuori alla fine dell'ormai famoso 'grido
di battaglia'!
"Grrrr... STUPIDO PIUMINO!" ringhiò Musashi, afferrando il suo Wobbuffet e
sollevandolo di peso fino a portarselo davanti alla faccia. Kojiro e Meowth, che
avevano fatto un passo indietro impressionati dall'ira della loro compagna,
poterono giurare che i canini di Musashi si erano trasformati in un paio di
zanne triangolari, e una venuzza pulsante le era apparsa sulla tempia! "Ci era
venuto tutto così bene! Ci eravamo allenati per un giorno intero per fare
un'entrata in scena così spettacolare... avevamo curato ogni minimo dettaglio...
e tu dovevi rovinare la tensione drammatica! Cosa hai da dire a tua discolpa,
eh? Sentiamo un pò!"
Come se non avesse capito, il Wobbuffet non cambiò di una virgola la sua
espressione e rispose ancora una volta con il suo verso gracchiante.
"Wobbuffet..."
"Sigh... io mi arrendo..." mormorò desolata Musashi, riappoggiando il suo
Wobbuffet sul fondo dell'imbarcazione. "Questo Wobbuffet è così stupido che non
riesco neanche ad arrabbiarmi seriamente con lui... ora capisco cosa deve
passare la mocciosa con il suo Psyduck..."
"Va bene, va bene... non facciamola tanto lunga!" miagolò Meowth, agitando la
zampetta per dire che non era il caso di perdere tempo con simili stupidaggini.
"Piuttosto, voi due, mi spiegate come mai abbiamo lanciato il grido di battaglia
qui, quando non c'era nessuno ad assistere? Credevo che il nostro scopo fosse
quello di introdurci furtivamente, in città!"
Ritrovando la sua solita espressione vanitosa, Musashi chiuse gli occhi,
sorrise, alzò il dito indice e lo mosse davanti al proprio viso come per dire di
no. "Ah-ah! Mio caro Meowth, ormai dovresti saperlo, no? E' una questione di
principio!" spiegò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Appunto!" le fece eco Kojiro. "Il Team Rocket non può entrare in azione
senza il grido di battaglia! E' una tradizione che non si può cambiare!"
Meowth alzò gli occhi verso il cielo stellato, con espressione rassegnata.
"Ooookay, se lo dite voi... certo che, con tutta la confusione che avete fatto,
se nessuno in città si è accorto di noi, o è un miracolo, o l'autore di questa
fanfiction è un nostro fan e ci sta rendendo le cose più facili!" commentò. "Ma
bando alle ciance. Allora, ragazzi, sappiamo bene qual è il piano, no?"
"Certamente!" rispose Kojiro in tono eccitato. "Anzichè andare a prendere il
Pikachu dei mocciosi, aspettiamo che sia lui a venire da noi! Anche se la
palestra di questa città non è riconosciuta dalla Lega di Johto, non credo che
il moccioso si farà scappare l'occasione!"
"Se i nostri calcoli sono giusti... domani i mocciosi dovrebbero arrivare a
Prussia City!" esclamò Musashi, sbattendosi un pugno sul palmo della mano. "E la
prima cosa che faranno, conoscendoli bene, sarà andare a sfidare la
capopalestra! Noi saremo là pronti, ad aspettare... e una volta che avranno
finito di combattere, e i loro Pokèmon saranno stanchi, noi interverremo,
cattureremo Pikachu e i Pokèmon della capopalestra e ce la fileremo! Sai i salti
di gioia del capo, quando vedrà che gli abbiamo portato dei Pokèmon così
forti?"
"Ci darà sicuramente un aumento... e un aumento di quelli come si deve!"
esclamò Kojiro, iniziando a sognare ad occhi aperti. "Aaaah, finalmente, dopo
tanto tempo passato per la strada, al freddo e al gelo, finalmente potremo
goderci un pò la vita!" Il ragazzo congiunse le mani davanti a sè, e subito una
miriade di stelline dorate iniziò a luccicargli attorno!
"Niente più razioni da viaggio! Finalmente potremo fiondarci in un ristorante
a cinque stelle e mangiare tutto quello che ci va!" proseguì Musashi, con i
pugni stretti davanti a sè e gli occhi luccicanti a quel dolce pensiero!
Anche Meowth, che di solito era l'elemento razionale di quel terzetto di
sgangherati, si fece prendere dall'atmosfera di trionfo! "E io finalmente
tornerò ad essere il preferito del capo... al posto di quel Persian da quattro
soldi!" esclamò, immaginando sè stesso accoccolato sulle ginocchia del suo capo,
e il Persian di cui sopra stramazzato a terra con gli occhi trasformati in
spirali e tre lunghi segni di artigli sulla faccia! "Forza, ragazzi, riprendiamo
la marcia! Prussia City ci aspetta!"
"Ricevuto!" esclamò Musashi mentre riavviava il motore. "Questa volta, il
Team Rocket farà il colpo della sua vita!"
"Wobbuffet!" esclamò di nuovo Wobbuffet, facendo un altro saluto
militare, mentre il motoscafo-Remoraid proseguiva la sua corsa verso la spiaggia
di Prussia City...
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La mattina dopo, con il sole ben alto nel cielo e l'orologio che si
avvicinava a mezzogiorno, un noto gruppetto di allenatori di Pokèmon si stava
avvicinando a Prussia City, essendo appena uscito dalla foresta vicina, e si
stava preparando ad una nuova avventura... senza minimamente sospettare che in
quell'occasione avrebbero trovato molto più di quanto stavano cercando! In testa
al gruppo, stava un ormai familiare ragazzino dai capelli neri scompigliati, con
un berretto rosso in testa e un Pikachu seduto sulla spalla... e negli occhi di
entrambi si leggeva l'eccitazione per quella che, loro immaginavano, sarebbe
stata un'altra nella lunga lista delle loro vittorie!
"Aaaaah! E finalmente, raggiungiamo una nuova città!" esclamò Satoshi,
stiracchiandosi con energia e godendosi la sensazione del caldo sole sul viso.
Il giovane allenatore della lega di Kanto, ora in procinto di affrontare quella
di Johto, aveva da poco superato la sfida di Mikan e dei suoi Pokèmon acciaio, e
non vedeva l'ora di mettersi alla prova un'altra volta e ottenere la sua settima
Medaglia! "Allora, Pikachu, che dici? Anche oggi, ci aspetta una nuova
avventura... e ne usciremo a testa alta come sempre!"
"Pi-ka-chu!" esclamò in tono di approvazione il topolino elettrico,
con un pugno sollevato in aria e la coda a forma di fulmine dritta dietro di sè.
Delle piccole scintille elettriche stavano danzando attorno alle sue guance
rosse, emettendo uno sfrigolìo appena percettibile, segno che il simpatico
Pokèmon era caricato al massimo!
"Come al solito, non perdi occasione per scaldarti, eh, Satoshi?" chiese
scherzosa una ragazzina dai brillanti capelli rossi legati in una coda laterale
e vestita in top giallo, bretelle, pantaloncini blu e scarpe rosse, che era
uscita in quel momento dalla foresta tenendo in braccio un Togepi dall'aspetto
vivace. "Oggi, poi, mi sembri persino più carico del solito! E' perchè senti già
il profumo della tua settima Medaglia?". La dinamica ed estroversa Kasumi,
ultima di quattro sorelle e capopalestra di Cerulean City, aveva accompagnato
Satoshi fin dal traballante inizio del suo viaggio, dopo che il Pikachu del
ragazzo le aveva inavvertitamente distrutto la bicicletta nel tentativo di
difendersi da uno stormo di Spearow arrabbiati... e in tutti quei mesi si era
rivelata un'ottima compagna di squadra, sempre pronta a dare il suo supporto, e
a frenare i bollenti spiriti di Satoshi quando questo alzava un pò troppo la
cresta!
Come in accordo con quello che la sua 'mammina' aveva detto, Togepi mosse le
piccole mani, ed emise una serie di acuti cinguettii. "Briii!
Togebriii!"
"Heehee... puoi dirlo forte, Kasumi! Ora che mi mancano solo due Medaglie,
sono ad un passo dall'entrare nella Champions League di Johto, e quindi non vedo
l'ora di completare la serie!" rispose allegramente il ragazzino, sfregandosi la
nuca con una mano, per poi rivolgersi al terzo membro del gruppo, che seguiva
lui e Kasumi dando di tanto in tanto un'occhiata alla guida che teneva in una
mano. "A proposito, Takeshi... ci puoi dire qualcosa di questa città? C'è
qualcosa di interessante qui?"
Un ragazzo dalla pelle scura, con i capelli quasi neri e appuntiti, vestito
in abiti meno appariscenti e con la peculiarità di tenere perennemente gli occhi
chiusi, rispose prontamente alla domanda del suo giovane amico. "Beh, Satoshi...
ti interesserà sapere che questa città si chiama Prussia City, ed è sede del
gruppo Aldebaran, un gruppo di studio di Pokèmon antichi e misteriosi. Pare che
la capopalestra di questa città, Miyu, sia uno dei membri più importanti di
questa organizzazione!" spiegò Takeshi, il più grande e il più maturo del
gruppo, e per conseguenza anche il più affidabile... se si esclude la sua
tendenza ad innamorarsi di ogni ragazza carina su cui posava il suo sguardo, in
particolare le infermiere Joi e le agenti Junsa!
L'ultima frase catturò l'attenzione del giovane campione. "Hai detto... una
capopalestra? Fantastico! Questo significa che potrò già vincere la mia settima
Medaglia!" esclamò, già eccitato al pensiero. Kasumi, al suo fianco alzò
leggermente gli occhi al cielo. Tipico di Satoshi, esagitarsi così quando c'era
in ballo una sfida con i Pokèmon...
Takeshi, tuttavia, provvide subito a spegnere il troppo entusiasmo di
Satoshi. "Ehm... sì, con l'unico problema che questa palestra non fa parte
ufficialmente della Lega di Johto. Quindi, non hanno Medaglie da conferire..."
proseguì il giovane allevatore. "Non so perchè, ma la capopalestra Miyu ha
rinunciato alla sua membership nella Lega, e il suo posto è stato preso da
un'altra palestra..."
Satoshi, Pikachu, Kasumi e Togepi assunsero un'espressione piuttosto
sorpresa. Dopotutto, fare parte di una lega ufficiale di allenatori di Pokèmon
era universalmente considerato un grande onore, e pochi avrebbero
volontariamente rinunciato, a meno di motivi di forza maggiore...
"Davvero?" chiese il moretto, un pò deluso... ma il suo proverbiale ottimismo
ritornò una frazione di secondo dopo, e Satoshi si aggiustò il frontino del
berretto con piglio sicuro. "Oh, beh, poco male! Vorrà dire che sfrutterò
l'occasione per scaldarmi un pò in vista della prossima palestra! Dopotutto, un
pò di allenamento in più non guasta mai, giusto?"
"Pikaaaa!" esclamò Pikachu, in completo accordo con il suo allenatore.
Il roditore giallo a righe nere si era già preparato mentalmente alla battaglia,
e non ci avrebbe rinunciato per niente al mondo!
"Hehee... Ma sentitelo, proprio tu che dicevi che non avevi bisogno di tanti
allenamenti per la Lega di Kanto!" lo prese amichevolmente in giro Kasumi.
Satoshi le rivolse una breve occhiataccia, ma la ragazzina dai capelli rossi
aveva già distolto la sua attenzione da lui e stava facendo una domanda a
Takeshi. "A proposito, Takeshi-kun... non si sa, per caso, che tipo di Pokèmon
usi questa Miyu?"
"Questa è un'altra cosa molto interessante..." rispose Takeshi, ripiegando la
guida e infilandosela in un taschino del gilet. "La palestra di Prussia City è
specializzata in un altro tipo di Pokèmon scoperto da poco, esattamente come il
tipo Acciaio che usava Mikan. Miyu allena Pokèmon di tipo Oscurità. Vi ricordate
di quel branco di Houndour che abbiamo incontrato un pò di tempo fa? Ecco,
quelli erano dei Pokèmon di questo tipo!"
"Ugh... non faccio fatica a crederlo..." mormorò Satoshi con un leggero
brivido di paura. L'incontro con gli Houndour non era stato esattamente una
passeggiata, visto che i misteriosi Pokèmon oscuri si erano rivelati piuttosto
ostili nei loro confronti. Per un attimo, l'idea di confrontarsi con dei Pokèmon
di quel tipo gli sembrò poco attraente, poi...
"Beh, comunque... non importa chi sia il mio avversario!" esclamò poi,
ritrovando la sua solita baldanza. "Io, Pikachu e gli altri abbiamo superato
ogni sfida, fino a questo momento, e non ci tireremo indietro davanti a questa!
Forza, ragazzi! Si va a Prussia City! Aspettami, Miyu, stavolta hai trovato chi
ti darà del filo da torcere!"
"Pika pika!"
"Hey, aspetta, Satoshi! Non andare così veloce!"
E così, Satoshi e Pikachu riprendevano di buona lena la strada che li
conduceva a Prussia City, seguiti a breve distanza dai loro inseparabili
compagni di squadra... e diretti verso una nuova, straordinaria avventura!
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La prima fermata del gruppo di Satoshi era stata, ovviamente, il centro
medico Pokèmon, per far riposare i loro Pokèmon stanchi per la lunga camminata e
permettere loro di riprendere le forze in vista dell'imminente - o almeno, così
Satoshi credeva - battaglia con Miyu. Non appena il terzetto di ragazzi varcò le
porte scorrevoli della struttura medica, si trovò subito davanti una piccola
sala d'aspetto meticolosamente pulita ed ordinata, con vari allenatori e Pokèmon
che, come loro, approfittavano del posto per rilassarsi un pò... e tre individui
in impermeabile e cappello di feltro dai colori neutri, in perfetto stile
gangster degli anni Trenta, seduti su una poltrona appoggiata al muro, intenti a
leggere dei giornali senza badare eccessivamente a quello che accadeva attorno a
loro. Come era la norma in ogni centro Pokèmon che avevano visitato nel corso
del loro viaggio, Satoshi e i suoi compagni videro l'infermiera Joi al banco,
intenta a collezionare le PokèBall che gli altri allenatori porgevano loro e
porle nella macchina medica, che guariva i Pokèmon in pochi secondi da qualsiasi
afflizione.
"Oh, buongiorno!" li salutò l'infermiera dai capelli rosa (molto
probabilmente, una lontana parente di qualche altra Joi che viveva in un'altra
città...). "Siete nuovi di qui, suppongo. Prego, in cosa vi posso essere
utile?"
Inutile dirlo, la reazione di Takeshi fu quella di fiondarsi di fronte al
banco del Pokèmon Center, mettersi in una posa da perfetto latin lover con un
ginocchio appoggiato per terra, e prendere delicatamente le mani della sorpresa
Joi, guardandola con occhi trasformati in cuoricini rosa pulsanti! "Oh, Joi,
splendida creatura... io ti chiedo solo, quando il tuo turno è finito, se
volessi sederti con me in riva a questo splendido mare, ad ammirare le stelle
che decorano il cielo notturno... Owwww!"
L'ultima esclamazione di Takeshi fu dovuta al fatto che l'irritata Kasumi gli
si era avvicinata, gli aveva preso un orecchio tra il pollice e l'indice della
mano sinistra e aveva tirato verso di sè, allontanando la testa dell'esperto di
Pokèmon Roccia dal viso di quella che doveva essere la sua prossima conquista.
Anche questa, in effetti, era prassi comune in ogni Pokèmon Center che
visitavano, o ad ogni ragazza circa dell'età di Takeshi che incontravano!
"Comincia con l'ammirare queste stelle, conquistatore! Torna alla realtà,
prima di fare paura a qualcuno..." sbottò, per poi rivolgersi all'infermiera con
un sorrisetto di scuse. "Hehee... voglia scusare, il mio amico è sempre un pò...
estroverso, quando si tratta di ragazze!"
"Ehm... nessun... nessun problema, figurarsi..." mormorò stupita Joi,
sbattendo gli occhi un paio di volte. "Allora, dicevamo... siete qui per far
riposare un pò i vostri Pokèmon, immagino..."
Satoshi e Pikachu si fecero avanti, e il topolino elettrico balzò giù dalla
spalla del suo allenatore e sul banco del Pokèmon Center per salutare la giovane
infermiera con un gesto della zampina. "Pika!" esclamò, evidentemente
rispondendo di sì per Satoshi.
"Sì, è proprio così!" proseguì il giovane campione, mentre iniziava a
consegnare le sue cinque Pokèball. "Siamo qui per far riposare i nostri Pokèmon
per qualche oretta... visto che dopo abbiamo tutta l'intenzione di andare alla
palestra e sfidare Miyu!"
Joi accettò le Pokèball di Satoshi, facendogli un leggero inchino, e le portò
alla macchina medica... poi rispose all'affermazione del ragazzo in una maniera
che per lui fu una sgradita sorpresa. "Per guarire i tuoi Pokèmon, si fa in un
attimo! Sfortunatamente però..." proseguì, incupendosi appena un pò. "Temo che
al momento la palestra sia chiusa. Appena ieri sera, Miyu-chan è partita dopo
averci lasciato poco più che qualche parola di saluto..."
Satoshi corrugò la fronte, e anche Pikachu, Kasumi, Togepi e Takeshi
sembrarono sorpresi della cosa. "C-come... come sarebbe a dire, partita?" chiese
Satoshi, con un tono che suonava più come una protesta che come una domanda.
Joi alzò le spalle, estendendo i palmi delle mani per dire che non ne sapeva
più di loro. "Sarebbe a dire che... è passata di qui, giusto per assicurarsi che
i suoi Pokèmon fossero in perfetta forma, ha detto che doveva allontanarsi per
qualche giorno, ed è partita! Non ha neanche detto per quale motivo se n'è
andata... del resto, non è mai stata una molto espansiva..." spiegò. "Mi
dispiace di non potervi essere più utile di così..."
"Si figuri... nessun problema..." rispose Kasumi, poi si rivolse a Satoshi
con un sospiro. "Beh, Satoshi, Pikachu... mi sa tanto che dovrete rinunciare
all'idea di sfidare la capopalestra!"
Ma... era cosa ormai risaputa che quando Satoshi si metteva in testa
qualcosa, era più facile mettere K.O. un Alakazam con un Magikarp che fargli
cambiare idea...
"Nemmeno per sogno!" esclamò il giovanissimo allenatore, sbattendosi un pugno
sulla mano. "Io sono venuto qui per sfidare la capopalestra, ed è questo che
farò! Se non è qui in città, allora andrò a cercarla finchè non la troverò e non
avrò avuto modo di sfidarla!"
"Ugh... perchè mi aspettavo che avrebbe detto una cosa del genere?" borbottò
la ragazza dai capelli rossi, ormai abituata a certe uscite del suo migliore
amico.
"Ehm... Non vorrei sembrarti pessimista, Satoshi, ma non credi che sia
un'idea un pò azzardata?" chiese Takeshi, il suo lato razionale ritornato a
galla dopo la fulminea sbandata di appena qualche secondo prima. "Non sappiamo
nulla di lei, e non sappiamo neanche cosa sia andata a cercare fuori città...
potrebbe essere qualcosa di importante, e in questo caso saremmo un impiccio per
lei. Non ci conviene, se proprio desideri combattere con lei, fermarci qui a
Prussia City per qualche giorno, e poi quando ritorna... Eh?"
"Già, mi sembra la cosa migliore..." commentò Kasumi.
Un consiglio assolutamente logico e ragionevole, molti avrebbero convenuto.
Ma Satoshi non era conosciuto come uno che ascoltava la ragione tanto
spesso...
"Già... e secondo voi, quando tornerà? Magari tra qualche settimana... o tra
qualche mese, addirittura! Non ci possiamo mica fermare qui tanto a lungo... no,
ragazzi, ho deciso! Andrò a cercare Miyu! Chiederemo in giro informazioni, e la
seguiremo!" esclamò il ragazzino, più deciso che mai.
Takeshi sospirò. Per quanto lui e Satoshi fossero amici per la pelle,
bisognava dire che a volte era necessaria una bella pazienza... "Potremmo anche
farlo, in teoria... il problema è, dov'è che andiamo a chiedere informazioni?
Stando a quello che dice Joi, questa Miyu non è una che potrebbe aver parlato a
molti di dove andava." fece notare.
Fu Kasumi a suggerire un'idea. "Hmm... Takeshi, hai detto che questa Miyu è
un membro di un gruppo di studio di Pokèmon... un gruppo abbastanza importante
se non ricordo male... Forse, se andassimo a chiedere agli altri membri di quel
gruppo, qualcosa ci saprebbero dire..." propose.
"Volete dire... il gruppo Aldebaran?" chiese Joi, appena tornata dopo aver
ritirato le Pokèball di Satoshi. "Beh, se è quello che cercate, vi posso aiutare
senz'altro! La loro sede si trova in centro città, è uno degli edifici più
moderni. Non potete confonderlo, l'ingresso è affiancato da un paio di statue di
Pokèmon leggendari! Se volete passarci più tardi, il centro è aperto al pubblico
fino alle sei di sera!"
"Perfetto, abbiamo tutto il tempo... Grazie mille, infermiera Joi!" rispose
Satoshi. Il ragazzino ricevette le sue Pokèball, contenenti i suoi Pokèmon ormai
completamente riposati, poi le aprì facendone uscire i rispettivi occupanti.
"Okay, ragazzi, uscite pure! E' ora di pranzo!"
Non appena le Pokèball si furono aperte, delle scie di luce bianca ne
uscirono e colpirono il pavimento... e immediatamente, negli stessi punti in cui
erano atterrate, si materializzarono gli altri cinque Pokèmon di Satoshi:
Chikorita, un animaletto quadrupede con una larga foglia verde sulla testa che
non attese neanche un istante prima di andare ad accoccolarsi sulla gamba del
suo allenatore (con suo lieve imbarazzo); Cyndaquil, una sorta di topolino con
il ventre dorato e il dorso nero percorso da fiamme scarlatte; Totodile, un
piccolo e vivace coccodrillo bipede con le squame azzurre e una cresta rossa che
gli scendeva lungo la schiena; Heracross, un enorme scarabeo blu con un lungo
corno che si reggeva sulle due zampe posteriori; e Noctowl, una sorta di gufo
dai grandi occhi e dalle piume dorate che scintillavano leggermente alla luce
del sole. Ognuno di essi emise il proprio tipico verso al momento
dell'apparizione, con voce chiara e decisa come se volessero scaricare un pò
della loro ritrovata energia!
"Hahahahaa! Hey, ragazzi! Un pò di calma, adesso si mangia!" rise divertito
Satoshi, mentre Pikachu si balzava nuovamente sulla spalla dopo aver ricevuto
anche lui le dovute cure del Pokèmon Center. "Okay... allora diamo da mangiare
ai nostri Pokèmon, mangiamo qualcosa anche noi, e poi vediamo di scoprire
qualcosa alla sede di questo Alde... comesichiama... Vi va bene?"
"Si chiama Aldebaran, Satoshi... ma non importa, va bene così!" rispose
Kasumi. "Se devo essere sincera, sono anch'io incuriosita da questa
storia..."
Mentre Satoshi e il suo gruppo si radunavano ad un angolo del centro medico
per dare da mangiare ai loro Pokèmon, non notarono il terzetto di individui in
impermeabile e cappello che alzavano gli sguardi dai giornali che stavano
leggendo, e li guardavano di sottecchi da dietro le lenti dei loro occhiali da
sole... solo in quel momento si sarebbe notato, se si fosse stati alla giusta
distanza, che uno di essi aveva i capelli azzurri, uno era in realtà una ragazza
dai lunghi capelli rossi... e uno di essi era insolitamente piccolo e aveva gli
occhi esageratamente grandi per il suo viso... da felino!
"Hey, ragazzi, avete sentito anche voi?" mormorò Meowth, cercando di non
farsi sentire da nessun altro.
Musashi annuì leggermente. "Certo che abbiamo sentito, Meowth... la
capopalestra non è in città, e i mocciosi stanno andando a cercarla... questo ci
complica un pò le cose..."
"Adesso mi spiego come mai la palestra era chiusa..." aggiunse Kojiro. "Beh,
ragazzi, e adesso che si fa?"
"Li si segue, no? Che domanda banale!" rispose irritata Musashi. "Al momento
giusto, interverremo noi, e porteremo via sia Pikachu che i Pokèmon di questa
Miyu! Il nostro piano ha subito soltanto... una piccola revisione!"
"Ooookay... speriamo che sia soltanto questo..." mormorò il Pokèmon felino,
con uno sgradevole presentimento riguardo a come sarebbe andata a finire questa
storia. "Non so perchè, ma ho come la sensazione che ci stiamo imbarcando in
qualche guaio..."
"E non fare il guastafeste, Meowth!" sbottò Musashi. "Solo perchè c'è stato
un piccolo contrattempo, non significa nulla! Vedrai, porteremo a termine la
missione... e il capo ci ricompenserà come meritiamo!"
Meowth sospirò. Se avesse avuto un dollaro per ogni volta che aveva sentito
quella frase dalle labbra della rossa, sarebbero stati più ricchi del loro
capo... "E va bene, come vuoi tu..." rispose, tenendo d'occhio Satoshi, Kasumi e
Takeshi che, seduti ad un angolo del Pokèmon Center, davano da mangiare ai loro
Pokèmon. "Io mi auguro che sia davvero come dici... ma, sinceramente, comincio a
pensare che questa nostra infallibile idea non sia poi così infallibile..."
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Nel frattempo, in un corridoio di una caverna scarsamente illuminata...
"Che succede, Night Sky? Hai trovato qualcosa?" chiese la voce pacata di una
giovane ragazza dai lunghi, lisci capelli neri, allorchè il Pokèmon che aveva
fatto uscire si fermò improvvisamente in mezzo alla strada, fiutando l'aria. Si
trattava di una ragazza sui sedici anni dall'espressione tranquilla e
leggermente cupa, che indossava un elegante abito tutto nero, lungo quasi fino
alle caviglie e dalle maniche lunghe orlate di bianco, con sopra un corpetto
bianco immacolato, e portava dei nastrini rossi legati sopra i gomiti e attorno
al colletto impeccabilmente tenuto. Le sue scarpe nere, anch'esse lucide e ben
tenute come il suo vestito, facevano un lieve rumore sul pavimento di roccia, ad
ogni suo passo.
Il suo Pokèmon, una sorta di maestoso incrocio tra una iena e un lupo, con un
lungo e lucido mantello grigio-nero, annusò l'aria attorno a sè e abbaiò un paio
di volte, emettendo il suo verso distintivo. "Might! Might!" abbaiò,
indicando un piccolo anfratto tra le rocce. La ragazza dall'aspetto dark allungò
la mano verso il Pokèmon canino e gli fece una carezza, con un sorriso appena
accennato, poi guardò nella stessa direzione del suo compagno e allungò l'altra
mano verso altre Pokèball nascoste sotto un risvolto del suo abito.
"Ottimo lavoro, Night Sky. Sembra che ci stiamo avvicinando alla meta..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Chiedo scusa per il ritardo. Non solo sono preso con gli
esami, ma la mia connessione ad Internet ha scelto proprio la serata del 9
Settembre per saltare, e adesso la devo reinstallare da capo! In effetti, sto
pubblicando la miastoria da un altro computer... purtroppo, finchè le cose non
si saranno un pò sistemate qua attorno, potrò aggiornare le mie fanfiction solo
sporadicamente... ma dopo il 18, mi auguro che la mia connessione sia di nuovo a
posto, e allora potrò scrivere e aggiornare quanto voglio, almeno per un paio di
settimane... Sigh... quanto è dura la vita di noi scrittori...
Questo è tutto quello che dovevo dire! Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto, e vi lascio alle recensioni! Ciao!
Justice Gundam
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