Come le stelle

di Serry_Black
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“Vi capita mai di guardare le stelle?” chiese la mora, appoggiata alla finestra, fissando il cielo.
“Certo, cosa credi, che solo perché sono una serpeverde non possa guardare le stelle?” ma la sorella la ignorò.
“E cosa provate, quando le guardate?” domandò nuovamente.
“Beh, che sono belle” rispose il cugino più grande.
“Che noi siamo piccoli, in confronto a loro” disse il fratello di questi.
“Che ci sono dei puntini in un qualcosa di nero, che prima era azzurro”disse l’ultima, prendendosi un segno di diniego e un sospiro dal cugino dai lunghi capelli.
“E tu?” chiese il più piccolo.
“Io mi vergogno…”
“Ti vergogni? E perché? Certo, sapevo di avere una sorella malata, ma non pensavo così tanto… vergognarsi perché si guardano le stelle…”
“Mi vergogno perché io posseggo il nome di una costellazione, e io, cosa sono in confronto a lei? Nulla, nulla… Lei ci sarà sempre… Io no. Lei è stupenda, io no… Lei, lei… Lei è lei, magnificamente stupenda, superbamente unica… E io non merito di avere il suo nome, no?”
“Dovrei vergognarmi perché ho il nome di una delle tre stelle che formano la cintura di Orione? E loro perché sono la zampa del leone e il naso del Cane Maggiore? Ma per piacere…”
“Ma non avevi appena detto che per te le stelle sono solo dei puntini?” la stuzzicò il cugino.
Intanto colei che possedeva il nome di una costellazione e di una galassia, guardava sognante il cielo, esprimendo un desiderio a una stella cadente.
Se mai avesse avuto dei figli, sperava che non fossero come la sua adorata famiglia, crudeli e insensibili, escludendo Sir, ovviamente…

Ed ora, cercate di indovinare chi parla...





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