AVVERTENZA IMPORTANTE:
Nell'elaborare la trama
di questa terza parte ho tenuto conto di molti SPOILER riguardanti
Thor:
the dark world e Iron Man 3
che ho letto gironzolando su vari siti di cinema. Non so quanto siano
attendibili alcuni di essi, ma per non rovinarvi la sorpresa, non vi
dirò quali eventi prendono spunto da questi spoiler. Solo
non credetemi un genio se vedrete nei film delle cose che avete letto
qui XDXD
Venature
di ghiaccio correvano nelle crepe delle
rocce, brillando nell'esigua luce della luna morente.
Il respiro di Thanos si condensò nell'aria gelida, oscurando
per un attimo gli occhi accesi da un innaturale luccichio azzurro.
Il silenzio era di piombo, nella notte eterna di quel sistema solare
senza soli e con troppe stelle.
Il calore era un concetto del tutto sconosciuto alla razza che lo
abitava, cresciuta nutrendosi di freddo ed oscurità. Thanos
l'aveva scelta per quel motivo, oltre che per la loro primitiva
attitudine ad un patetico e suicida onore.
Adirati per antiche offese ormai perse nei millenni, attendevano solo
un'occasione per prevaricare i loro presunti nemici. E lui li avrebbe
usati per colpire a fondo l'universo nella sua stessa fibra. Per
accedere a un potere talmente immenso che il solo pensiero gli faceva
venir voglia di sorridere.
Un ghigno indistinto gli si formò sulle labbra, dure e
scavate come le roccia intorno a lui.
Passi leggeri annunciarono l'arrivo della persona che attendeva.
Non era sola, come pronosticato.
«Il nostro alleato è giunto»,
annunciò la voce cavernosa del chitauro.
Thanos si voltò e osservò da capo a piedi il
possente guerriero che gli stava dinanzi. Quella razza non aveva nulla
da invidiare agli asgardiani in quanto a potenza, erano solo stati meno
accorti nella gestione delle loro alleanze e delle loro risorse,
nonché poco inclini a giocare sporco, come invece gli
asgardiani sapevano fare molto bene.
«Qual'è il tuo nome?»,
domandò Thanos, facendo un passo avanti.
Il guerriero lo osservò con calma, senza mostrare timore.
«Malekith», replicò, la voce simile al
rumore di unghie sulla lavagna.
Thanos sorrise. «Il tuo esercito è
pronto?».
«Il mio popolo non ha mai smesso di essere pronto per dare ad
Asgard ciò che merita», rispose con orgoglio il
guerriero, ostentando una posa marziale. «Gli Elfi Oscuri
sono al vostro servizio».
Thanos rise di gola, divertito. «Vedremo»,
mormorò, con fare sibillino, per poi rivolgere la sua
attenzione al chitauro.
La luce si rifletté in scaglie frastagliate sull'elmo dorato
indossato dalla creatura deforme, mentre si prodigava in un inchino.
«Cosa mi sai dire dell'altra questione?», chiese
Thanos.
«Abbiamo sfruttato tutte le nostre risorse, mio signore. Ma
del Tesseract e del Portatore non ci sono tracce. Il suo potere
è cresciuto e non siamo in grado di trovarlo»,
illustrò l'alieno, con tono dimesso e spiacente.
Thanos ridacchiò nuovamente, scuotendo appena la testa.
«Vuol dire che lasceremo che sia lui, a venire da
noi», disse, dedicando uno sguardo intenso a Malekith.
«Dimmi, elfo, qual'è il punto più
debole di un asgardiano?», domandò, avvicinandosi
alla parete di roccia alla sua destra.
Il guerriero sembrò confuso per un'istante, poi
rifletté e rispose senza esitazione. «Il
cuore».
Thanos sollevò una mano e la poggiò su una
sporgenza rocciosa, tranciandola di netto. Osservò per un
secondo il masso di una ventina di centimetri nel suo palmo, sorridendo
tra sé e sé. «Esattamente»,
mormorò.
Strinse le dita sulla pietra, aumentando la pressione gradualmente.
Sbuffi di polvere si sollevarono nell'aria immobile. «Saremo
spietati e veloci, dritti al suo cuore», aggiunse, mentre con
uno schianto secco la roccia si polverizzava nella sua mano.
Malekith ghignò, eccitato dalla prospettiva di agire.
«Radunami un contingente dei tuoi guerrieri migliori,
elfo», ordinò Thanos, sorridendo apertamente e
mostrando una fila di denti candidi e grossi.
Oltre la figura imponente di Malekith, con un lampo nero, era comparsa Lei.
Sperava di vederla. Ogni volta che succedeva, i suoi piani avevano
completo successo.
La guardò dritto negli occhi azzurri.
«Faremo la nostra mossa molto presto».
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Non si capisce assolutamente nulla, lo so, ma è questo il
bello dei prologhi XD
La Lei menzionata
da Thanos altri non è che la Morte in persona, ormai un
po'tutti sappiamo che il personaggio della Marvel ha una vera e propria
ossessione per la personificazione della Morte, ritenendola l'unica
persona degna della sua stima, e desidera compiacerla in ogni cosa.
In questa terza parte la vedremo spesso, ma specifico fin da ora che
non è un personaggio reale ma solo una proiezione mentale di
Thanos.
Ci vediamo presto con il prossimo capitolo!
Nicole
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