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Obiettivo: tornare a casa!
La mattina dopo partirono molto presto; aveva smesso di nevicare ed era uscito
anche il sole. Lentamente attraversarono un fitto bosco e una grande pianura.
Kagome si stancò quasi subito ma Inuyasha fu ben lieto di prenderla sulle sue
spalle.
K : “Non sono troppo pesante? Mi sembra di essere diventata una
enorme palla!
I : “No che dici! Per me sei leggera come una piuma!”
K :
“Oh,…bhè...grazie. Comunque non credevo che il pancione sarebbe diventato così
grande! Quando mia madre era incinta di Souta il pancione non era così
grosso!”
I : “Bhè, io ho visto parecchie donne incinte e ti posso dire che
ogni pancione era diverso dall’altro. E poi non devi dimenticare che nostro
figlio ha sangue youkai nelle vene!”
K : “Umm? Sarà…. Parlando d’altro, pensi
che il piccolo avrà le orecchie come te?”
I : “Ecco…io…non so…forse…”
K :
“Sai, a me piacerebbe moltissimo!”e mentre parlava afferrò un orecchio di
Inuyasha e iniziò ad accarezzarlo.
I : “Hey! Ma che fai?….lo sai che non
riesco a sentire i rumori di qua intorno se tu fai così? E se per caso arrivasse
qualche demone?”
K : “Uffa! E va bene, ma lo sai… a volte non riesco proprio
a trattenermi! Sono così morbide!”
I : “Fhè! Le donne! Comunque tra un po’
arriveremo ad un villaggio. Sento distintamente l’odore di molte persone”
K :
“Cosa? Esiste veramente qualcuno che vive su queste montagne?”
I : “A quanto
pare si. Sento anche l’odore dell’acqua. Deve esserci un fiume o un lago lì
vicino al villaggio. Sarà un villaggio di pescatori. Ora tieniti forte! Si
balla!!”
Inuyasha iniziò a saltare da un albero al un altro e poi da una
roccia ad un’altra correndo come un pazzo.
K : “Hey! Ma….Inuyasha vai
piano!!! Non correre così….!!!…Aiuto!!”
E così in meno di cinque minuti erano
già arrivati. Il villaggio era più grande di quel che si aspettavano e molto
popolato. Inuyasha fece scendere Kagome e si inoltrarono al suo interno. Vi era
una specie di fiera e ad ogni lato della strada vi erano commercianti di ogni
genere. Kagome avrebbe voluto comprare qualcosa di carino ma si ricordò che non
aveva soldi o almeno lo stesso denaro che veniva utilizzato in quell’epoca.
K
: “Inuyasha, guarda! Che bello! Ci sono anche dei vestiti! Peccato che non
abbiamo neanche un soldo!”
I : “E chi l’ha detto? (fruga nella tasca) Guarda,
questi l’ho fregati a Miroku poco prima che sconfiggessimo Naraku! Non pensavo
però che mi sarebbero serviti….”
K : “Davvero? Oh, Inuyasha! Sei un tesoro!
Dai avviciniamoci e compriamo qualcosa! Mi sembra quasi di essere in una strada
piena di negozi!”
I : “Hey, hey…vacci piano! Credo che questi saranno appena
sufficienti per poter comprare qualche vestito, niente di più!”
K : “Che
peccato! Mi stavo già immaginando tutte le cose che avrei potuto
comprare…”
Così cominciarono a camminare tra le “bancarelle”. Kagome
trascinava con se il povero Inuyasha ogni volta che vedeva qualcosa che le
piaceva, urlando come una pazza. Inuyasha rassegnato e con un’enorme gocciolone
sulla testa cercava di assecondarla seguendola. Dopo due ore finalmente, quando
ormai Inuyasha aveva perso quasi completamente la pazienza, Kagome si decise. La
sua scelta ricadde su un kimono a fiori di lana abbastanza largo e su uno
scialle coordinato anch’esso di lana.
Poi usarono gli ultimi spiccioli che li
erano rimasti per comprare qualcosa da mangiare.
Alla fine della giornata i
due erano entrambi stremati. Kagome, dopo aver indossato i suoi nuovi vestiti e
aver conservato la divisa scolastica che aveva indossato fino a poco tempo
prima, stava già dormendo sulle spalle di Inuyasha.
Inuyasha sorrise
sentendo il dolce peso della sua amata sulle spalle. Ora doveva trovare un luogo
riparato dove passare la notte dato che stava iniziando di nuovo a nevicare.
Mentre camminava tra le stradine del villaggio ormai addormentato arrivò nelle
vicinanze di una locanda. Forse lì avrebbe trovato una stanza o un
giaciglio.
Bussò alla porta e pochi minuti dopo arrivò alla porta un anziano
signore leggermente addormentato.
v : “Chi è che disturba nel cuore della
notte?”
I : “Mi dispiace disturbarla….io e la mia compagna cercavamo un luogo
caldo dove passare la notte…”
v : “Oh,…mi dispiace ragazzo ma durante la
fiera dei mercanti il mio locale è sempre pieno…non ho nemmeno un letto
libero…mi dispiace…” e fa per chiudere la porta.
I : “Ma…aspetti! La mia
compagna è incinta! La prego…fuori nevica sempre più forte e a quest’ora nessuno
vorrà ospitarci!”
v : “Mmmm….Potete stare nella stalla con i cavalli. Non ho
nessun altro posto. Ma tu ragazzo, hai dei soldi?”
I : “No…però potrei fare
qualcosa per ripagarla…sono…ehmm…molto forte…”
v : “E va bene! Entrate! Vieni
con me che ti mostro dove è la stalla”
I : “La ringrazio!!!!”
L’anziano
signore condusse Inuyasha e Kagome in una piccola stalla piena di cavalli. Dove
vi era un grande giaciglio di paglia Inuyasha posò delicatamente Kagome, che
ancora dormiva, e la coprì con la coperta perché stesse più al caldo. Dopo
averle dato un bacio sulla fronte si voltò verso il vecchio.
I : “Allora mi
dica, cosa vuole che faccia?”
v : “Dovrai riempirmi l’intera dispensa di
legna e tutto entro domani mattina. Se lo farai non ti chiederò nient’altro,
anzi vi offrirò ad entrambi la colazione!
I : “Ok! (Sarà uno scherzo per me!
In questo modo avremo anche un pasto gratis!)”
E così, dopo aver lasciato il
fodero della spada vicino a Kagome per proteggerla, si diresse verso il bosco.
Diversamente da quello che pensava, il compito non fu affatto facile: infatti
quella notte si scatenò una tempesta fortissima che diede non pochi problemi ad
Inuyasha. Dopo molte ore di duro lavoro, cioè quando ormai cominciava a fare
giorno, Inuyasha era riuscito a riempire completamente l’intera dispensa.
Stremato e mezzo assiderato (infatti le orecchie erano diventate viola!) si
distese sotto le coperte vicino a Kagome, addormentandosi quasi
subito.
Quando Kagome si svegliò, erano passate un paio d’ore. Inuyasha le
era accanto e dormiva tenendola stretta tra le braccia. Kagome sorrise e si
guardò intorno: sembrava una stalla, anzi era una stalla piena di cavalli che la
guardavano con curiosità. Si alzò lentamente e in quel momento entrò il vecchio
padrone della locanda.
v : “Buongiorno! Ti sei svegliata! Hai dormito
bene?”
K : “Oh, sì…la ringrazio. Come mai ci troviamo nella stalla? E perché
Inuyasha ha le orecchie così fredde pur essendo molto caldo qui?”
v : “Quel
ragazzo deve volerti un’infinità di bene. Mentre tu dormivi lui è andato nel
bosco a raccogliere la legna sfidando persino la grande tempesta ed è tornato
solo poche ore fa. E tutto questo l’ha fatto per darti una stanza calda dove
dormire e un pasto! Ora lascialo dormire. Quando si sveglierà vi preparerò da
mangiare! A dopo!” e ritornò nella locanda.
Calde lacrime cadevano sulle
guance di Kagome. Inuyasha aveva rischiato di morire assiderato per lei! Gli si
sdraiò accanto e l’abbraccio forte dandole tutto il calore possibile. Lo baciò
sulle labbra e strinse la testa sul suo petto, soffiando leggermente nelle
orecchie.
Inuyasha era cambiato moltissimo dalla prima volta che lo aveva
conosciuto, quando voleva ucciderla per avere la sfera dei Quattro Spiriti tutta
per se. Era cresciuto molto negli ultimi mesi e molto maturato. Sarebbe
diventato sicuramente un perfetto padre per il piccolo. Kagome sorrise al
pensiero di lui con in braccio il bambino e lo strinse ancora di più. Inuyasha
sussultò, chiaro segno che si stava svegliando.
I : “Mmmm….”
K(sfoggiando
uno dei suoi più bei sorrisi) : “Buongiorno! Sei abbastanza caldo?”
I :
“Si….(premendosi di più su i suoi seni)…meravigliosamente…caldo!”
Kagome
sorrise nuovamente e prese ad accarezzargli le soffici orecchie.
K :
“Inuyasha, volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto…”
I : “Di
nulla. Per te farei di tutto…anche sfidare una bufera di neve!”
Non appena
Inuyasha ebbe finito di parlare, Kagome ruppe la distanza che c’era tra le loro
bocche e lo baciò. Inuyasha, superata l’incertezza iniziale, le rispose con
uguale fervore e passione. Le loro lingue danzavano e lottavano senza fermarsi,
i loro corpi cercavano di avvicinarsi sempre più, le loro mani tracciavano
sentieri di fuoco sui loro corpi. La passione cresceva sempre di più man mano
che i baci e le carezze aumentavano. Una mano di Inuyasha si era spinta
all’interno del kimono di Kagome e aveva iniziato a massaggiare il seno. Kagome
gemette subito al leggero contatto. I seni erano diventati ipersensibili a causa
della gravidanza.
Lentamente cominciarono a spogliarsi godendo del calore
sprigionato dal contatto dei loro corpi. Gentilmente Inuyasha fece sdraiare
Kagome, non lasciando nemmeno per un secondo la sua bocca. Poi cominciò a
scendere fermandosi ogni tanto tra i suoi seni e sul pancione. Quando fu sazio
di quella parte del corpo, si diresse verso la sua femminilità ormai in fiamme e
vi giocò a lungo con la lingua. Kagome quando sentì il suo alito caldo e la sua
lingua entrare dentro di lei gemette più forte, avvicinandosi sempre più, man
mano che aumentava il ritmo delle sue ministrazioni, verso il piacere assoluto.
Quando Kagome venne, Inuyasha, dopo essersi cibato di quel nettare divino,
iniziò a posizionarsi in direzione della sua apertura. La baciò nuovamente con
fervore e poi entrò lentamente in lei. Non voleva fare del male al bambino, così
cercò di essere il più delicato possibile senza però far affievolire la sua
passione. E così i due amanti vennero, entrambi urlando e gemendo e stetti in un
forte abbraccio. Stanchi ma felici rimasero così uniti per molti minuti, stretti
ognuno nelle braccia dell’altro.
Era ormai l’ora di pranzo quando Kagome ed
Inuyasha si alzarono e si diressero nella locanda. Il vecchio padrone della
locanda prontamente diede loro un tavolo e fece preparare subito da mangiare.
C’era molta gente a quell’ora tra cui molti dei mercanti che avevano visto
durante la fiera del paese il giorno prima. Inuyasha si sentiva un po’ a disagio
in mezzo a tutta quella gente: lui era pur sempre un mezzo demone e presto o
tardi qualcuno dei commensali avrebbe sicuramente detto qualcosa nei suoi
riguardi. Kagome notò subito il suo nervosismo.
K : “Inu…che ti
succede?”
I : “Niente…è solo che non sono mai stato in una locanda e in mezzo
a tante persone…ehm…esseri umani. Mi sento un po’ a disagio! E se qualcuno
capisse che non sono come loro…cioè un demone…e mi cacciasse?”
K : “Dai, non
ti preoccupare! Noi siamo ospiti del padrone della locanda! Stai tranquillo! Non
diranno nulla…”
Ma Kagome dovette subito rimangiarsi quello che aveva detto.
Infatti molti gruppi di uomini avevano notato le orecchie di Inuyasha e avevano
incominciato a rivolgere verso di loro sguardi poco amichevoli. (“Come non
detto….Mamma mia che sguardi!”) pensò Kagome.
Gli uomini avevano già
cominciato ad alzarsi quando giunse inaspettatamente il vecchio padrone della
locanda.
v : “Se i lor signori non gradiscono la presenza di un demone tra
noi, sono pregati di lasciare questa locanda. Non sopporto la gente che vive di
pregiudizi. Questo ragazzo ha quasi rischiato di morire assiderato pur di dare
alla sua compagna incinta un luogo caldo dove passare la notte. Ma è un demone,
direte voi! Si, è un demone, ma si è comportato come nessun essere umano avrebbe
mai fatto… Quindi signori, fate la vostra scelta!”
Tutti i clienti della
locanda rimasero per molti istanti a bocca aperta poi, prima timidamente e poi
sempre con più entusiasmo, cominciarono a levarsi elogi e applausi tra la folla.
Inuyasha diventò completamente rosso e intanto stringeva le mani o ringraziava
chiunque lo applaudisse. Era la prima volta che gli accadeva una cosa del
genere: lui era abituato ad essere disprezzato e non elogiato! Anche Kagome era
diventata completamente rossa dato che era stata assalita da ragazzine che si
congratulavano con lei e le auguravano buona fortuna per il parto. Poi, superata
l’euforia iniziale, il pranzo proseguì tranquillamente.
Appena finito di
mangiare e aver salutato il vecchio locandiere, i due si rimisero in cammino. La
strada era completamente sommersa da metri di neve e Inuyasha trovò non poca
difficoltà a camminare. Rischiava ogni volta di sprofondare completamente nella
soffice neve a causa del peso di Kagome sulle spalle. Alla fine si arrese: non
avrebbero fatto molta strada in quel modo e poi si era già fatto scuro. Poco
distante da dove si trovavano Inuyasha intravide l’entrata di una grotta,
controllò che non vi fosse nessuno al suo interno e entrò. Era un luogo perfetto
e riparato per passare la notte. Fece scendere Kagome e accese il fuoco. I due,
esausti, ben presto si addormentarono abbracciati e riscaldati dal tepore del
fuoco.
A causa della neve che cadeva abbondante ogni notte, li ci volle più
di una settimana per arrivare in cima. E così dopo 16 giorni di cammino erano
giunti finalmente sulla vetta più alta. Lì avrebbero trovato la porta che li
avrebbe riportati a casa ma…prima dovevano sconfiggere l’ultimo dei nove
draghi!
Il paesaggio era completamente bianco colorato solo dai pochi alberi
che crescevano in quei luoghi e…completamente deserto. Né Inuyasha né Kagome
percepivano alcuna aura maligna nei dintorni.
K : “E’ strano, Inuyasha. Non
c’è nessuno qui!”
Inuyasha annusò l’aria e drizzò le orecchie ma per quanto
facesse non sentiva alcun rumore o odore sospetto. Era veramente strano.
I
due cominciarono ad avanzare lentamente facendo attenzione ad ogni piccolo
rumore.
I : “Fhè! Vuoi vedere che quel vecchio bastardo si è sbagliato e che
i draghi sono otto anziché nove?”
K : “Bhe…se fosse veramente così, allora
adesso avremmo già dovuto avere per le mani la chiave fatta di osso di drago!
Non credi?”
I : “Mmmm….hai ragione o forse non esiste alcuna chiave!”
K :
“NO, NON DIRE COSI’! Io…IO NON VOGLIO PASSARE IL RESTO DELLA VITA QUI…e non
voglio che nostro figlio…”
I : “Non ti preoccupare, Kagome! Troverò un altro
modo per uscire di qui! Se davvero qui non c’è alcun drago…”
Improvvisamente
la terra cominciò a tremare, il vento aumentò di colpo e una fortissima luce
rossa illuminò tutto il paesaggio circostante.
Kagome si aggrappò forte ad
Inuyasha. “Ma….ma cosa succede????????????”
I : “Grrr! Credo proprio che il
drago si sia deciso a venire fuori!”
Un forte boato echeggiò per tutta la
vallata facendola tremare. In lontananza si poteva vedere una folta coltre di
fumo avvolgere qualcosa, qualcosa di enorme. Due occhi rossi apparvero
all’interno poi, man mano che il fumo si diradava, due enormi ali.
% : “COME
OSATE ENTRARE NEL MIO TERRITORIO?” urlò con voce spettrale l’enorme drago.
I
: “Siamo qui per prendere la chiave! Se ti preme la vita, ti conviene darcela
subito!”
% : “TU, MOCCIOSO! COME OSI RIVOLGERTI A ME CON QUEL TONO? SEI SOLO
UN MISERO MEZZO DEMONE!”
I : “Tsé! Per me sarà uno scherzo farti fuori come
ho già fatto per tutti i tuoi fratelli! Su fatti sotto!!!!!!!!!!!”
% :
“PICCOLO INSOLENTE! ALLORA SEI STATO TU…!!!!! MALEDETTO!!!!! Te la farò
pagare!!!!!!!!!!!!!!!” e detto questo si lanciò all’attacco.
Kagome si andò a
rifugiare vicino ad un albero con in mano il fodero della Tessaiga che le
avrebbe fatto da scudo.
Inuyasha si lanciò anche lui all’attacco ma il drago
era troppo grande e forte. Infatti venne subito sbattuto a terra da una zampata
del drago.
% : “NON SO PRIOPRIO COME HAI FATTO A SCONFIGGERE I MIEI
FRATELLI…GUARDATI! SEI GIA’ CON UN PIEDE NELLA TOMBA!”
I : “Non ti illudere!
Ci vuole ben altro per sconfiggermi! KAZE NO KIZU!!!!!!”
Il colpo lanciato da
Inuyasha colpì in pieno il drago, cogliendolo di sorpresa. Dopo un po’ il drago
si alzò e si accorse di avere un taglio profondo sul braccio.
% :
“DANNATO!!!! COME HAI OSATO!!!!!” urlò più furioso che mai “ADESSO TI FACCIO
VEDERE IO!!!!”
Il drago lanciò dalla bocca una potentissima onda di energia,
che diventava sempre più grossa man mano che avanzava. Inuyasha rispose all’onda
con un altro KAZE NO KIZU ma questa risultò essere troppo forte. Il povero
Inuyasha fu colpito in pieno!
K : “INUYASHA!!!!!!!!!!!!! NOOOOOOOOOOO!” urlò
Kagome con tutto il fiato che aveva in gola. In lacrime, si avvicinò al corpo
esanime di Inuyasha.
K : “Ti prego, Inuyasha, rispondimi! Non morire…snif…ti
prego…”
% : “CHE SCENA COMMOVENTE! NON IMMAGINI QUANTO MI DISPIACE, DONNA! HA
AHA AHAH! FINALMENTE HO VENDICATO I MIEI FRATELLI!!!”
K : “MALEDETTO!!!!!!!!
Come hai …SNIF.. potuto! Io…io..ADESSO TE LA VEDRAI CON ME!”
% : “ COSA? UNA
DEBOLE UMANA VORREBBE COMBATTERE CONTRO DI ME? E IN QUELLE CONDIZIONI? HAHAHA
HAA! MA NON FARMI RIDERE!!! IO NON COMBATTO CONTRO LE DONNE SPECIALMENTE SE SONO
IN QUELLE CONDIZIONI!”
K : “Non mi sottovalutare, drago! Potrei stenderti a
terra con una SOLA freccia!”
% : “OHHH, DAVVERO? STO TREMANDO DI PAURA!
GUARDA, MI SI SONO ADDIRITTURA DRIZZATE LE SQUAME! HAHAH HAAA!”
K : “Vediamo
se dopo avrai ancora il fiato per ridere, drago!” e detto questo si alzò e,
impugnato l’arco, si preparò a colpire.
Il drago continuava a ridere come un
pazzo, non curandosi minimamente della donna. Improvvisamente, però, vide
formarsi intorno alla ragazza un aura violacea molto potente che si ingrandiva
sempre di più. Il suo corpo fu attraversato da un brivido. Non era possibile che
una debole umana sprigionasse un’aura così potente. Chi era in realtà quella
donna? Per riflesso cominciò ad indietreggiare… la potenza sprigionata da quella
donna stava rapidamente raggiungendo i suoi livelli. Il drago era incredulo e
immobilizzato dalla paura.
K : “Mi sembra che adesso tu stia tremando! Dove è
andata a finire tutta quell’arroganza di poco fa? Mmmm?”
Il drago continuava
ad indietreggiare. La sua aura era diventata quasi il doppio della sua…non
avrebbe avuto alcuna possibilità contro quella donna!
K : “ORA VENDICHERO’
INUYASHA! PREPARATI A MORIRE E A SOFFRIRE LE PENE DELL’INFERNOOO!!!!”
Kagome
scagliò la freccia con inaudita potenza contro il drago, che intanto stava
cercando di darsi disperatamente alla fuga, colpendolo in pieno petto. Una luce
fortissima illuminò tutto il paesaggio circostante nel momento preciso in cui la
freccia aveva colpito il drago. Ora questo giaceva a terra con più della metà
del corpo disintegrato. Ai piedi della enorme testa vi era una piccola chiave
bianca. Esausta, Kagome si accasciò al suolo e si avvicinò ad Inuyasha. Aveva
sconfitto il drago ma adesso era sola. Lo abbracciò forte e pianse sul suo
petto.
K : “Inuyasha…svegliati, ti prego! Non voglio che nostro figlio cresca
senza un padre! Non voglio vivere da sola…INUYASHA!!!”
Una lacrima cadde sul
viso di Inuyasha che come per magia aprì gli occhi. “Kagome…” disse Inuyasha con
un filo di voce.
Kagome si bloccò. Non poteva credere alle sue orecchie.
“Inuyasha…SEI VIVO?”
Inuyasha le sorrise e rispose all’abbraccio baciandola
teneramente sulle labbra. Kagome rispose al bacio piangendo come una
fontana.
K : “Inu..snif…yasha…sniff…NON LASCIARMI MAI PIU’!!!!!! Non immagini
nemmeno quanto mi sono spaventata…snif…snif!”
I : “Su, su… Non piangere…Dai!
Anche se me la sono vista brutta, ora sono qui!”
K : “Inuyasha…snif…non sei
ferito?”
I : “Ho sbattuto forte la testa ma, per il resto, va tutto bene…sono
immortale, io! Ma…cosa è successo al drago?”
K : “Bhè…forse rimarrai un po’
sorpreso…ma me ne sono occupata io!”
I : “TU??????? MA COME?…COSA?….”
K :
“Non lo so nemmeno io. All’improvviso ho sentito una grande forza avvolgermi e
non ho fatto altro che trasferirla tutta nella freccia! Poi l’ho colpito e…il
resto la vedi da solo J”
I (con la faccia sconvolta) : “Ah…”
K : “BHE’?
NON DICI NULLA? L”
I : “…scusa …mi hai sorpreso…ma da te avrei dovuto
aspettarmelo. Tu sei una ragazza diversa dalle altre!”
Kagome sorrise e lo
abbracciò.
I : “Che ne dici se ora ce ne andiamo? La chiave dovrebbe essere
ai piedi del drago.”
K : “Si non vedo l’ora di riabbracciare gli altri e di
dargli la bella notizia. Riesci ad alzarti?”
I : “Si, ce la faccio. Tu invece
stai bene? Non sei stanca dopo tutte le energie che hai usato per sconfiggere il
drago?”
K : “No, mi sento bene. Su dai andiamo, Inuyasha!”
E così
tenendosi per mano i due si avviarono verso il corpo, o meglio quello che era
rimasto, del drago. Appena Inuyasha prese la chiave apparve magicamente davanti
a loro una porta.
I : “Andiamo?”
K : “SI!!!!!!” e saltarono nel tunnel
spazio-temporale.
Si ritorna a casa!!!
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