Il nastrino nella tasca

di hera85
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-Stupida , stupida, stupida ragazzina- pensò Robin.
Era rimasto "scottato" dall'ultima volta che si era imbattuto, nel bosco, in Maria. Aveva trovato il nastrino impigliato in un rametto, e da allora lo conservava nella tasca del giubbino.
Lo torturava tra le dita. Da un lato, non poteva credere di essersela fatta scappare così ma dall'altra, ne era contento. Un motivo in più per poterla rivedere, no ?
-Ma che stai a pensare, De Noir ? - si disse, ancora.
Scosse il capo a quel pensiero. Adesso che ci pensava però, non poteva essere male vivere in quella villa: mangiare regolarmente e rilassarsi, una volta tanto. Diamine quanto gli mancava vivere in una vera casa.
Avere degli abiti puliti e non stare sempre sul "chi va la."
Strinse tra le mani quel nastrino azzurro, l'unica cosa che lo distraeva da certi pensieri tristi. Avrebbe voluto rivedere sua sorella e magari...conoscere meglio Maria.
-Ma che diamine!- gridò. E stavolta ad alta voce e attirando su di sè l'attenzione degli altri ragazzi.
Robin doveva ammetterlo, il pensiero andava sempre a quella stupida ragazzina dai capelli rossi. E la cosa lo infastidiva ma allo stesso tempo gli riempiva in maniera lieta i pensieri. Era un circolo vizioso: Maria, casa confortevole dove vivere sereno (magari con lei), altra vita.
Oppure: altra vita, Maria, casa confortevole  dove vivere sereno (magari con lei).
Sospirò.
Possibile mai che come se la rigirava il pensiero era quello?
Estrasse la mano dalla tasca, quel nastrino era così ...grazioso. Un cimelio di quella stupida incosciente, pensò. Scosse la testa.
Non ebbe il tempo di osservarlo meglio che fu distratto dal richiamo dei suoi compagni briganti.
Robin mise via il nastrino.
Era il suo segreto. Il suo piccolo tesoro.




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