Venticinque
piccole gabbie
"Ho disegnato
delle gabbie
sulle mie gambe."
"Gabbie retoriche,
immagino."
"Molto retoriche.
Ventiquattro
piccole gabbie sulle mie gambe, più una sul polso a
ricordarmi delle
altre nascoste sotto ai jeans."
Un pennarello nella mano,
lacrime
asciutte negli occhi lucidi, il dolore nello sguardo triste.
Due gambe scoperte davanti
a me.
Una piccola gabbia,
sul
ginocchio. Una come il pennarello.
Due piccole gabbie.
Due come il
numero delle mie migliori amiche.
Tre piccole gabbie.
Tre come le
volte in cui ho tentato di ammazzarmi.
Quattro piccole
gabbie. Quattro,
perché lo sto facendo.
Cinque piccole
gabbie. Cinque,
perché sto soffrendo.
Sei piccole gabbie.
Sei, perché
non dovrei farlo.
Sette piccole
gabbie. Sette,
perché è davvero troppo inchiostro.
Otto piccole
gabbie. Otto,
perché l'inchiostro sulla pelle fa male.
Nove piccole
gabbie. Nove,
perché lo uso troppo spesso.
Dieci piccole
gabbie. Dieci,
come gli anni che avevo quando ho iniziato a cambiare.
Undici piccole
gabbie. Undici,
come gli anni in cui ho iniziato a soffrire.
Dodici piccole
gabbie. Dodici,
perché non ho combatutto.
Tredici piccole
gabbie. Tredici,
perché mi sono lasciata vincere dal dolore.
Quattordici
piccole gabbie.
Quattordici come gli anni che avevo quando sono entrata in questa
classe di merda.
Quindici piccole
gabbie.
Quindici come gli anni che ho adesso.
Sedici piccole
gabbie. Sedici,
perché non sono capace di essere felice.
Diciassette
piccole gabbie.
Diciassette, perchè non so ribellarmi alla sofferenza se non
in
questo modo.
Diciotto piccole
gabbie.
Diciotto, perché non lo voglio festeggiare il mio
diciottesimo
compleanno. Perché non voglio andare in discoteca, fare una
super
festa. Diciotto è solo un numero come gli altri, non
sarò liberata.
Diciotto è solo il numero dell'ennesima gabbia.
Diciannove piccole
gabbie.
Diciannove, come gli anni in cui sarò a Firenze a vivere la
mia vita
da sola, lontano da vecchie conoscenze.
Venti piccole
gabbie. Venti,
perché non riesco a piangere.
Ventuno piccole
gabbie. Ventuno,
perché non so amare.
Ventidue piccole
gabbie.
Ventidue, perché sono una più sbagliata
dell'altra.
Ventitrè
piccole gabbie.
Ventitré, perché io sono sbagliata il quintuplo
di ognuna di queste
gabbie.
Ventiquattro
piccole gabbie.
Ventiquattro, perché è solo colpa mia.
Venticinque
piccole gabbie.
Perché, nell'ultima, mi ci sono imprigionata da sola.
Angolo
Autrice
Ed
ecco qui la seconda shot nonsense
che
scrivo in un solo pomeriggio. La prima non ho avuto nè il
coraggio
nè la forza di commentarla, ero a pezzi. Non che ora non lo
sia,
ma...va un po' meglio.
Le
prime frasi sono tratte da un veloce scambio di messaggi con il mio
migliore amico Domenico. Gli voglio un bene dell'anima, e spero che
lo sappia. È davvero importante, lui, per me.
Tanto
per la cronaca, ho davvero disegnato venticinque piccole gabbie sulla
mia pelle. Ventiquattro sulle gambe, e una sul polso. Perchè
sono
intrappolata, fatta a pezzi per entrarci, in ognuna di esse. E ci
sono morta dentro. Per questo, ognuna di queste piccole venticinque
gabbie che ho disegnato, è vuota.
Scusate
per lo sfogo, e grazie a chi ha letto.
Seele
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