HELL.
-Capitolo 1
Avere 18 anni
è una cosa del tutto sopravvalutata, la verità?
I 18 anni
segnano solamente la possibilità per legge, di possedere
un'auto e di avere altri diritti che prima, erano legati ai genitori.
A dire il
vero, se vivi con loro anche dopo i 18 anni, non cambia
assolutissimamente nulla.
Io non vivevo
con loro, vivevo con mio fratello, o meglio, con il mio fratellastro,
un ragazzo davvero splendido a mio avviso, e non solamente a mio avviso
visto che tutto l'istituto femminile gli sbavava dietro, ma sorvoliamo
questo particolare.
Rimasi orfana
all'età di 8 anni e fui adottata dalla famiglia Malik,
persone davvero fantastiche, ma un po' a causa del mio carattere, un
po' a causa dei miei problemi, non mi sentivo mai totalmente a mio
agio, mi sentivo di troppo in quella bellissima famiglia unita e
felice, io non lo ero, mi sentivo sola in mezzo al tutto, non riuscivo
a sentirmi completamente felice.
Non mi aprivo
mai completamente, con nessuno, forse non lo facevo nemmeno con me
stessa.
-Allyson!
Scendi è pronta la colazione!
Gridò
mia madre dal piano di sotto, era giovedì, e come ogni
giovedì lei veniva a farci visita da brava mamma qual'era
con il resto della famiglia, non voleva farci sentire esclusi, ero
consapevole che non fosse mia madre biologica, ma chiamarla "mamma" mi
dava la sensazione di esserle più vicina, anche se era
solamente un'illusione. Mi misi i pantaloni del pigiama e scesi le
scale, ad aspettarmi c'era una tavola apparecchiata con cereali, latte,
biscotti e pane tostato. Sorrisi a quella che ormai da tempo era la mia
famiglia, anche se non avrei toccato nulla di quello che c'era in
tavola. Mi sedetti di fronte al mio fratellastro, come ogni giorno, mi
sorrise in segno di saluto e ricambiai prontamente, era sempre stata la
persona con la quale mi relazionavo meglio in famiglia.
-Hey
vieni a scuola con me oggi?
Mi chiese
Zayn, ci pensai su prima di rispondere, mi feci tutti i miei problemi,
e i suoi amici? Lo avrebbero deriso perchè arrivava con la
sorellastra problematica? Sicuramente sì. No, non potevo
metterlo in imbarazzo, lo rispettavo troppo per permetterlo, insomma io
a scuola ero quella invisibile, l'unico che sapeva della mia esistenza
a parte gli insegnanti era Zayn. Ma andava benissimo così,
preferivo di gran lunga rimanere nell'ombra piuttosto che sapere a
memoria la lunghezza del pene di tutta la squadra di basket maschile.
-Allyson?
Allora?
La voce di
Zayn mi riportò alla vita reale, ma non avrei accettato il
suo invito, a dire il vero non capivo perchè continuasse a
propormelo ogni mattina sapendo che non avrei accettato..
-No
Zayn, vado a piedi ma grazie mille per la proposta.
Dissi
alzandomi e andando verso il bagno a prepararmi. Appena mi alzai mia
mamma mi richiamò:
-Ma
tesoro non hai mangiato niente!
-Lo so.- Risposi io
prima di continuare a salire le scale, forse dalle righe precedenti
avrete intuito che non sono mai stata una ragazza con molta autostima,
nel caso non lo abbiate intuito.. Non sono mai stata una ragazza con
molta autostima.
Mi preparai
velocemente lasciando che i miei ricci ricadessero sulle spalle e sulla
schiena ad ogni mio movimento.
Indossai un
paio di jeans chiari aderenti, una maglietta e una felpa, un
abbigliamento anonimo per una ragazza altrettanto anonima.
Mi infilai
velocemente le scarpe e caricai lo zaino in spalla con un movimento
rapido, scesi le scale e trovai tutti ancora intenti a fare colazione,
salutai con un cenno ed uscii dalla porta. La scuola che frequentavo
non era per niente vicina, ma ogni giorno mi ci recavo a piedi, un po'
perchè mi piaceva camminare, e un po' per non dare a Zayn
l'imbarazzo di portarsi dietro la sua sorellestra, ero sicura
che il ragazzo più popolare e desiderato della scuola
sarebbe stato deriso se visto con me, e non volevo che ciò
accadesse. Misi le cuffie nelle orecchie e iniziai a
camminare velocemente sommersa da tutte le mie paranoie e i miei
"perchè" che non vi starò ad elencare, anche
perchè vi porterei alla depressione.
Dopo una
trentina di minuti arrivai davanti alla scuola ed entrai tenendo la
testa alta ma lo sguardo sul pavimento. Sapevo perfettamente che era
una cosa piuttosto insolita, ma mi aiutava a non incontrare gli sguardi
della gente, non li avrei sopportati.
Dopo il suono
della campanella mi aspettavano due ore di filosofia e due di chimica.
Le prime due
ore sembravano non passare mai, dato che provavo un'odio profondo verso
la filosofia, il nostro professore si aspettava che ci rivedessimo in
ogni singolo personaggio, voleva che provassimo sentimenti profondi ed
inspiegabili, tutte cose astratte insomma, e ciò che veniva
definito astratto, per me era sinonimo di pericolo, preferivo le
materie concrete, basate sull'oggettività dello studio.
Le due ore di
chimica passarono invece molto velocemente, amavo la chimica, mi dava
l'idea di riuscire a fare qualcosa di assolutamente spettacolare, e
concreto. Dato che ci trovavamo in un laboratorio, fu inevitabile
eseguire un esperimento, ero la migliore nel mio corso, almeno a quanto
sosteneva il professore, e effettuare una colorazione cromatica di un
acido per me non fu un problema.
**
Ora di pranzo,
il momento della giornata in cui si formavano tutti i gruppetti, quei
gruppetti che odiavo, non perchè ne fossi esclusa, okay, ne
ero anche esclusa, ma li odiavo soprattutto perchè erano
assolutamente monotoni, c'era il gruppo dei ragazzi fighi, del quale
faceva ovviamente parte Zayn con i suoi amichetti, poi c'era il gruppo
delle barbie, le quali sbavano dietro ai ragazzi fighi, poi c'eranoi
gruppi divisi in base agli interessi: sport, teatro, laboratori vari
ecc.. Io non facevo parte di nessun gruppo, e non avevo nemmeno
intenzione di pranzare quindi perchè entrare in sala mensa?
Sarebbe stata un'azione insensata, così presi una mela dal
distributore automatico e andai sul retro del giardino scolastico a
ripassare fisica. Le forze fisiche erano argomenti che mi piacevano
molto e la forza elastica mi attirava particolarmente quindi iniziai da
quella, sfogliai il libro e mi immersi nella mia lettura scientifica.
-Hai
già saltato la colazione, dovresti mangiare qualcosa.- mi
rimproverò una voce che conoscevo troppo bene, non alzai gli
occhi dal libro e mostrai a Zayn la mela che distrattamente stavo
mangiando. Lui non sembrò essere soddisfatto della mia
risposta e si sedette accanto a me, mi sentivo accudita da lui, e non
sempre era una cosa positiva, spesso mi irritava.
-Non hai paura che qualcuno ti
veda con quella strana?- chiesi distrattamente sentendolo
così vicino, la sua reputazione avrebbe potuto risentirne.
-No, anzi, mi farebbe piacere che
qualcuno ci vedesse insieme.- Zayn mi aveva sempre
incoraggiata a conoscere persone nuove e ad uscire dal mio guscio, se
così si poteva definire, ma non lo avevo mai ascoltato.
-Oh andiamo Zayn! Tu sei quello
bello e sportivo, io sono quella secchiona e strana.-
contestualizzai guardolo negli occhi.
-Anche
tu renderesti moltissimo nello sport se solo non avessi i tuoi stupidi
pregiudizi sugli sportivi di questa scuola.
-Non sono pregiudizi, ma, andiamo
hai visto la squadra di pallavolo femminile?! Non riuscirebbero a
coniugare un verbo giusto nemmeno se lo volessero.- alzai
un sopracciglio pensando alle sportive della mia scuola, erano tutte
così stupide.
-Ok
magari lì hai ragione. Ma non puoi startene sempre sola.
-Io
sto bene da sola.
-Nessuno
sta bene da solo.
-Allora
chiamami nessuno.
-Perchè
hai così paura delle persone Allyson? Non sono tutte uguali
sai?
-Io
non ho paura.
Dopo la mia
ultima affermazione, mi alzai e mi diressi in classe pronta per
l'ultima ora, quella conversazione stava diventando scomoda.
Pensai
più volte alla domanda che Zayn mi aveva posto. Io non avevo
paura delle persone, solo che preferivo non soffrire, la mia era una
semplice scelta, magari era una scelta ridicola, e assolutamente
stupida, ma era pur sempre la mia scelta. E poi non volevo farmi
notare, non avrei sopportato gli occhi delle persone su di me, non ci
sarei davvero mai riuscita. L'ultima ora passò talmente
velocemente che non mi accorsi nemmeno della presenza del professore.
Uscii dalla classe per ultima per poter girovagare un po' per i
corridoi vuoti, adoravo quella calma, mentre camminavo la mia
attenzione fu catturata da un volantino appeso al muro:
"Venerdì 1 Marzo, presso la palestra scolastica si
terrà un ballo in maschera per dare l'addio all'inverno, vi
attendiamo numerosi e mi raccomando, solo maschere!"
Un'altra festa
scolastica, l'ennesima alla quale non avrei partecipato. Vabbeh sperai
per Zayn che fosse ben organizzata, lui non poteva non andare, non era
mai mancato ad un evento scolastico.
Considerazione?
grazie davvero
per aver letto il primo capitolo di questa storia, spero che possa
interessarvi, allyson è una ragazza molto particolare e con
i capitoli successivi si scoprirà sempre di più
il suo carattere. che dite lasciate una recensione?
Grazie mille a
presto
Xx
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