dama_picche
Dama
di picche
Capitolo 1
Da
quando Harry Potter aveva sconfitto Lord Voldemort, il Mondo Magico
aveva ripreso a vivere. Era un periodo difficile.
La
gente unita dalla disperazione, ricostruiva dalle macerie le proprie
case e tutto ciò che la guerra aveva distrutto.
La
popolazione era pervasa dalla speranza di un futuro migliore, lontano
dagli orrori che avevano caratterizzato gli ultimi anni.
Nonostante
questo, c'erano ancora disordini e scompiglio dovuti all'ultimo
gruppo di Mangiamorte ancora liberi. Ma le persone ormai non avevano
più paura, non vivevano più nel terrore.
Erano
passati sette anni dall'ultima battaglia. Vi persero la vita molti
maghi da ambo i fronti e i sopravvissuti non dimenticarono mai il
loro sacrificio e il grande coraggio.
Oltre
all'Ordine della Fenice capitanato da Silente e Harry Potter, altre
formazioni contribuirono alla vittoria. Tra le varie fecero parte
alcuni Serpeverde che, per riscattare il proprio nome, offrirono
informazioni e lottarono contro l'Oscuro Signore. Il loro appoggio fu
di vitale importanza.
Fu
questo il principio di un periodo di ricostruzione e di rinnovamento.
All'età
di ventisei anni Pansy Parkinson poteva ritenersi soddisfatta.
Dopo
la Grande Guerra Magica, era riuscita a rifarsi una vita collaborando
con l'Ordine della Fenice e il Ministero della Magia. Se l'era
guadagnata svolgendo il ruolo di spia tra le file di Mangiamorte e
questo l'aveva molto provata a suo tempo.
Non
si sentiva in colpa per quello che aveva fatto. In realtà
voleva vendicarsi per la morte dei suoi genitori. Il signore Oscuro
li aveva usati come pedine e alla fine, visto che non gli erano più
utili, li aveva eliminati senza tanti problemi. Di certo il motivo
del suo tradimento non rientrava tra gli ideali di libertà e
fratellanza.
Ora
che tutti i conti erano stati saldati, poteva riprendere i cocci
della sua vita e rimetterli assieme.
Vendute
le tenute dei suoi, aveva comprato un appartamento nella Londra
babbana.
Anche
se poteva vivere di rendita, si era trovata un lavoro part-time al
Ministero. Non le piaceva oziare. Aveva un'esistenza, una casa e un
lavoro perfetti, non voleva altro dalla vita. Si era creata un mondo
lontano da complicazioni e problemi; era tutto così
tranquillo...
...Dlin
Dlon...
-Arrivo!
- “ma chi rompe la domenica mattina?!” pensò la padrona di
casa.
...Dlin
Dlon...
-Arrivo
ho detto! - urlò mentre scendeva le scale correndo.
-Era
ora! Non dirmi che stavi ancora dormendo Pansy!
-Daphne
guardami. Cos'altro potevo fare secondo te conciata così?
Dalla
vestaglia legata male spuntava la camicia da notte, i capelli neri
erano tutti arruffati e sul viso erano ancora presenti evidenti segni
del cuscino. Dopo questa analisi, la Greengrass storse il naso e le
disse:
-Dovresti
ringraziarmi, non si dorme fino a tardi.
-Ma
sono solo le nove del mattino! - rispose stizzita mentre faceva
accomodare l'amica nella graziosa cucina bianca.
-Bah!
E io che penso a te...tieni.
La
biondina le lanciò un sacchetto di carta.
-mmh...Muffin
al cioccolato e frutti di bosco, i miei preferiti! Vuoi un caffè
e una spremuta Daphne?
-Sì
grazie.
Si
sedettero al tavolo rotondo per la colazione. Poi Pansy chiese:
-Hai
saputo niente di Nott?
-Fortunatamente
solo quello che leggo sulla Gazzetta del Profeta. - fece un sorriso
tirato.
-Bene,speriamo
che non si faccia vivo.
Theodore
Nott in quegli ultimi anni era a capo di una fazione di Mangiamorte.
Fanatico com'era non si sarebbe dato pace finchè non l'avesse
fatta pagare a tutti i “traditori del sangue puro”. In questa sua
lista nera ovviamente erano presenti anche le due ragazze. Le due
restavano sempre informate sui suoi movimenti, specialmente Daphne
Greengrass visto che era stata la ragazza di quel pazzo ai tempi di
Hogwarts.
-Ehm...
che programmi hai per oggi, dormigliona?
-Nulla
di speciale visto che è domenica.
-Pansy,
mia cara, la tua vita sociale è veramente un disastro! Per non
parlare di quella sentimentale...
-Sto
bene così, non voglio nessuno.- rispose indispettita.
-Ma
sii seria. E' dai tempi di Hogwarts che non hai una relazione fissa!
-E
allora? Ti ricordo che c'è stata anche una guerra di mezzo e
poi non mi sento pronta per qualcosa di serio e duraturo.
-Non
sto mica dicendo che devi sposarti e metter su famiglia. Dico solo
che ti farebbe bene frequentare qualcuno almeno per un mesetto prima
di scaricarlo.
-Non
è colpa mia se mirano solo a “quello” Daphne!- si
giustificò Pansy.
-Di
certo non alimenti speranze... - rispose sarcastica.
-Cosa
vorresti dire? - soffiò
-Vediamo...mi
ricordo di un certo Tim... l'hai mollato perchè a cena gli era
rimasto incastrato un pezzo di insalata tra i denti.
-Non
me lo ricordare, disgustoso!
-Un
altro l'hai piantato perchè non sopportavi il suo modo di
parlare.
-Che
brividi, non farmici pensare!
-Non
ho finito, cara. L'ultimo l'hai scaricato perchè si era tinto
i capelli di rosso!
-Non
potevo stare con il sosia di Lenticchia Weasley!
-Ma
se li era tinti per la partita di Quidditch della sua squadra
preferita Pansy!- sospirò e riprese calma – amica mia, ti
rendi conto che questi motivi sono stupidi e superficiali?
-Cosa
vuoi che ti dica?! La verità è che non mi faccio più
illusioni. L'amore non esiste Daphne, ci sono cose più
importanti e non ho voglia di crearmi problemi.
Calò
il silenzio tra le due.
-Pansy
tu non sei così, non puoi essere diventata così
cinica! Possibile che tu non riesca a dimenticare quel cretino?
Possibile che dopo tutti questi anni tu non riesca a lasciarti
andare?
Purtroppo
quello era un tasto dolente, Pansy lentamente si versò altro
caffè nella tazza e alla fine disse:
-Senti,
quella storia ormai è acqua passata. Non c'è l'ho più
con lui, insomma... mi ha aperto gli occhi sulla realtà e se
non fosse successo a quest'ora sarei ancora nel mondo delle nuvole! -
fece una scrollatina di spalle – Suvvia, era il mio primo amore da
ragazzina!
Daphne
non volle insistere sull'argomento e accettò la risposta
dell'amica pensando a quanto male le avesse fatto Draco Malfoy.
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