A Daedra's
best friend
“Barbas!”
“Padrone?”
“Sono stufo
di te.”
Invisibile a uomini e
mer, Clavicus
Vile aveva abbandonato la testa su una roccia calda, lasciando cadere
una mano inerte nel torrente. Il suo sguardo era fisso al sole da
ore, con l'aria più allarmante che Barbas avesse visto in
molte ere.
La noia era la
compagna eterna del suo
Principe. Era il suo tormento, se possibile. L'essenza dei
Daedra è incostante e forte come il vento, e Lord
Vile –
il
signore delle
ambizioni più audaci –
conosceva
il desiderio bruciante dei
mortali
quanto ne pativa la mancanza.
Negli ultimi tempi, sconvolti e rimescolati dalla guerra, i malcapitati
disposti a stringere
patti erano stati pochissimi. Il tedio, purtroppo, era molto meno raro.
Incarnarsi non gli era bastato a ucciderla, non questa volta; con una
tale penuria di ingenui, vagare in Mundus ed
osservare i mortali nei loro tormenti più segreti poteva
diventare monotono persino per Lord Vile.
Accusare
Barbas,
talvolta a ragione, era da sempre l'ultima
risorsa.
“Desiderate
che vi lasci?”
“Vattene,
randagio.”
“Se vi
aiutassi-”
“Sai solo
ostacolarmi. Taci.”
Era un rito
antico come il mondo. Barbas lo conosceva fin troppo bene.
Se la pazienza dei
servi
era un concetto
estraneo ai Principi, per Clavicus lo era forse
più di tutti gli
altri messi insieme. Eppure, in qualche modo, la fedeltà si
poteva ancora sfiorare. Era stata tracciata dal lungo scorrere degli
anni,
anche
nell'animo di un Daedra tra i più incostanti.
“Sapete di
avere bisogno di me, non è vero, padrone?”
Gli occhi di un cane
erano un'arma
potente, ma soltanto tra i mortali. Tra i Daedra aveva sempre colpito
invano, o quasi. Barbas era giustamente orgoglioso della loro
influenza, se pure scarsissima, sul suo padrone – gli
concedevano
sempre un attimo di più, un frammento di vantaggio.
Clavicus
sollevò la testa con
lentezza. La chioma fluente, nuova di zecca, si staccò dalla
pietra
in modo quasi minaccioso. Ci volle qualche secondo perché
Barbas potesse avvertire il gelo nel suo sguardo.
Un enorme
flusso di
potere, misto a
collera, lo percosse dall'interno nello stesso istante. Il cane
guaì
di dolore.
“Sparisci.”
Barbas se la diede a
gambe.
Molti passi oltre,
alle porte di
Falkreath, il fedele servitore sentì la presenza di Clavicus
svanire.
Era una
sensazione nota, divenuta familiare nei secoli. Barbas conosceva la
propria forza
–
sapeva che, in qualunque piano dell'esistenza, metà del suo
cuore
gli pulsava dentro. Dall'aria trasparente alle quattro zampe, sarebbe
sempre ritornato, o Clavicus l'avrebbe richiamato a
sé.
Amava sedergli al fianco, cane immobile, accarezzato in eterno da una
mano di pietra.
Nuovamente rimasto
senza nulla da fare, Barbas si
limitò a correre in città. Si distese sulla
schiena, pronto a farsi grattare la pancia dai
piccoli mortali che giocavano in strada.
Nei
giorni limpidi,
senza vento, osservava sempre i loro giochi. Costruivano
eserciti di rami, con la
stessa rapidità con cui, un attimo dopo, li riducevano a
schegge.
Molti si trascinavano dietro bambole di stracci; la gioia con cui le
manipolavano, agitandone gli arti e donando loro la parola, era
selvaggia. Barbas
pensava ai loro
padri, e a
quanto, nelle mani di Lord Vile, fossero simili a quei cenci.
Barbas
trottò via dalla città, lungo
il sentiero. I boschi di Skyrim davano il loro meglio a fine
inverno –
nelle radure, là dove era ancora rimasto un po' di
bianco, si
riversavano sempre i primi raggi caldi.
La brezza
profumava ancora di neve e di legno.
Prima di
sparire tra i
cespugli, Barbas si
voltò e squadrò a lungo le guardie. Rispose ai
loro commenti stupiti con il sorriso eterno dei cani.
“Non temete,
padrone,” abbaiò.
“Tornerò presto.”
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"Perché Clavicus e Barbas sono una coppia di quelle
imbattibili!"
Stiamo parlando di due miti, e di una storia durata cinque videogame.
Non posso che essere d'accordo con la mia cara Giulia!
Risentirsi dopo qualche mese quando ci si vedeva tutti i giorni fino a
poco tempo prima è malinconico, ma bellissimo... e speriamo
di rivederci presto in compagnia. Si tratta di una stupidaggine, ma
è un piccolo regalo che
viene dal cuore. Spero ti sia piaciuto <3
P.S. Si tratta del mio esordio nella sezione italiana di
Elder Scrolls. Drem Yol Lok, zeymahhe! Ho giocato a Skyrim e ad
Oblivion, mentre ho iniziato Morrowind da poco. Per chi non
lo sapesse, il titolo è il nome originale della quest
daedrica di Clavicus Vile in Skyrim.
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