Se il mare raccontasse al cielo ciò che è stato

di Taleia
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Se un giorno il mare raccontasse al cielo ciò che accade nel punto più lontano dal loro incontro, entrambi sarebbero più felici e più sereni nel sapere ciò che è stato in loro assenza.

Il loro presente sarebbe forse altro e tutto il futuro cambierebbe.

Il mare lontano dal cielo, scorre lungo coste conosciute e inesplorate, lascia che l’uomo navighi e viva dei suoi frutti.

Il cielo di giorno dà luce alle ombre, di notte sovrasta la terra; offre la pioggia che dà vita alla natura o che la distrugge se si abbatte, repentinamente e con forza, sulla realtà; accoglie il sole e la luna per far sì che assolvano il loro compito.

Il mare divide due terre, creando quel distacco che spinge l’uomo comunque ad andare, per cercare o ritrovare.

Il cielo accoglie l’arcobaleno per regalare colori nuovi all’umanità.

Se non ci fosse il mare, non si conoscerebbe la gioia dell’immergersi in un luogo che cela tesori nascosti, non visibili agli occhi di chi si ferma a vivere in superficie.

Se non ci fosse il cielo, tutto sarebbe buio, senza abito, piatto, con l’assenza di quella prospettiva necessaria per guardare oltre.

Ma se tu, uomo, trovandoti in spiaggia, guarderai lungo l’orizzonte, vedrai che il cielo e il mare possono incontrarsi in uno spazio in cui solo loro comunicano, reciprocamente l’uno all’altro, ciò che è racchiuso nella nascita e nella morte, ciò che è generato e ciò che tramonta.

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Taleia





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