Warmness of the soul

di Mahiv
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Osservo i suoi occhi limpidi e celesti per poi seguire attentamente con lo sguardo ogni suo movimento.
Non mi rendo conto nei minuti che passano, e quando noto il suo sorriso tirato, so che è troppo tardi.
Io, che mai ho provato qualcosa come l'incertezza, mi ritrovo a desiderare che qualcosa, qualsiasi cosa, cancellasse quei dubbi dalla mia mente.
Avevo creduto che non avrei mai più avvertito quel senso di incompletezza, dal momento che la sapevo al mio fianco, mi ero ripetuto e ripetuto che non avrei mai provato solitudine.
Mentivo a me stesso, amaramente, e lo sapevo fin troppo bene.
Ma ora lei è in partenza, in procinto di iniziare una nuova vita, sconvolgendo ogni parvenza di certezza che io abbia mai realmente avuto.
Sappiamo entrambi che non ci saranno addii, non ci saranno congratulazioni, tantomeno inserzioni per cercare un nuovo inquilino, non potrei mai.
Lei è l'unico, e tale deve restare, anche in questa casa.
L'unico che sarò mai disposto ad accogliere, amare, sebbene mi stia facendo soffrire enormemente.

Il nostro rapporto ha vissuto momenti terribili, e momenti meravigliosi.
Le nostre avventure, i nostri battibecchi, i nostri baci rubati, nascosti.
Le nostre recenti e furiose liti, pregne delle mie accuse, colme delle sue giustificazioni, e traboccanti di abbandono.
Ma questa cosa, che ho imparato a chiamare amore, amore senza riserve, non lasciava mai la mia mente.
Sempre puro, vero, come mi ha insegnato che solo l'amore può essere.
Curioso, no, come lei infine sia riuscito ad insegnarmi qualcosa, anche se non sono certo di cosa poter fare con tale insegnamento, ora.
Dopotutto lei c'è stato sin dall'inizio pe me, come nessun altro prima. Come può pretendere che io vada semplicemente avanti?

Ho rischiato, dottore.
Pur sapendo che alla fine ne avrei risentito, che avrei provato tutto questo, ho rischiato.
Lei mi capisce, vero? Ho 'scommesso'.
Le ho dato quella parte di me che giaceva nascosta e intoccata sin da tempo immemore, gliel'ho affidata, sicuro che lei sarebbe stato capace di istruirla.
Ma ho perso.
Avrei mai potuto competere con la dolce Mary Morstan?
Sinonimo di una vita famigliare impeccabile, stabilità, e tranquillità?
Evidentemente il simbolo della mia totale arrendevolezza non era abbastanza, caro Watson.
Ma non riesco ad adirarmi con lei per aver calpestato quella parte di me che era riuscito, con così poca difficoltà, a far riscaldare.
Continuo a pensare che niente al mondo sia comparabile a lei, e non rimpiango nulla.

Anche ora, mentre dalla finestra la vedo salire con la sua futura sposa sulla carrozza che segnerà la mia rinnovata solitudine, non rimpiango un solo istante di ciò che ho potuto avere, John.










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