Memories

di Mute_Sparkle
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PROLOGUE

La prima volta che si era effettivamente resa conto che qualcosa non tornava, Rydia era al matrimonio di Cecil e Rosa: nonostante fosse cresciuta parecchio, almeno secondo loro, durante le dieci settimane (per loro) passate nel Feymarch, dalla battaglia finale alla celebrazione in Baron, nonostante avesse trascorso praticamente tutto il suo tempo nel regno delle summon, il suo corpo non aveva subito... modifiche. Era stata una celebrazione piuttosto impegnativa, specialmente con il suo dover costantemente cercare di evitare le attenzioni di Edge ed il cercare di contenere l'esuberanza di Palom e Porom, ma quello non le aveva impedito di chiedersi cosa stesse succedendo.

Aveva iniziato a spendere parecchio tempo di fronte allo specchio, oggetto a cui aveva sempre dato scarsissima importanza fino a quel momento, ed aveva tenuto il conto dei giorni, anzi, degli anni che sarebbero dovuti passare per lei durante le svariate e frequenti visite al mondo governato dai suoi genitori adottivi... e si era resa conto che mentre sul viso di Rosa iniziavano ad apparire le prime rughe, mentre i bambini di Mysidia crescevano e, beneomale, tutti cambiavano, il suo corpo continuava a mantenere lo stesso identico aspetto: i lunghi capelli verdi avrebbero dovuto aver lunghe striature bianche a quello che avrebbe dovuto essere il suo cinquantesimo compleanno, il volto iniziare a mostrare i segni del tempo, eppure... eppure il suo aspetto non differiva dalla ventiquattrenne che era stata al momento di salvare il mondo.

"Hey bambina, cos'è quel muso lungo?" Ignorò Ifrit proseguendo lungo le strade della città delle summon e, camminando con passo deciso, imboccò la strada che portava alle sale principali e spalancò rumorosamente il portone che consentiva l'accesso alla bizzarra 'sala del trono' in cui da piccola giocava. Il re era assente, cosa che registrò con marcato disappunto, ma quantomeno una familiare figura femminile, in compagnia di altre summon, si trovava lì.

"Madre...?" non c'erano stati saluti formali come sempre, nè si era preoccupata di rispettare quella che era l'etichetta all'interno del palazzo reale. "Madre... perché io non invecchio?"




 





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