There's not much going on
today
A Cì,
perché mi ama.
Più volte i sogni erotici di James si erano estesi verso lande più o
meno assurde, come il giorno in cui gli domandò di indossare un kilt,
totalmente adorante della sua cultura scozzese.
Fare sesso con lui era questo: uscite assurde soprattutto quando lo
sentiva quasi dentro di sé, totalmente ansante, sudato e preso; riusciva a
districarsi da quel limbo erotico per formulare pensieri sciocchi. La cosa
preoccupante per Michael, però, era che lui quasi si divertiva di fronte a
tutto quello.
Ignorando che la porta del camerino fosse malamente chiusa - poteva
infatti intravedere da uno spiraglio il corridoio - lasciò che le dita magre di
James gli sbottonassero i pantaloni neri della tuta aderente in lattice che
indossava, l’elmo di metallo leggero gettato chissà dove sul pavimento, seguito
subito da occhiali finti e cravatte invadenti.
«Maledizione», imprecò James appiccicato alla sua bocca e sbattendo le
braccia come se fossero ali, mentre i polsini della camicia si erano incastrati
contro l’orologio a destra ed il braccialetto d’oro a sinistra, facendolo
sembrare un verginello alle prime armi. Michael,
però, sapeva bene quello che le sue mani avrebbero potuto fare una volta libere
dall’impaccio.
Tutta quella situazione l’aveva riportato a quando anni prima avevano
girato quel film, flirtando fintamente di fronte a delle telecamere e finendo
sbronzi sempre a casa di uno o dell’altro. La prima volta che gli aveva fatto
un pompino, James aveva commentato con un «Stai cercando la pentola d‘oro alla
fine dell‘arcobaleno?» ed era suonato così pornografico che era riuscito
persino ad imbarazzarlo.
Era stato divertente, sesso senza impegno, poi era arrivato l’amore e
gli agenti che li pregavano di non rivelare ancora nulla, essendo Michael agli
apici della carriera, e James un piccolo idolo delle ragazzine. Eppure, alle
convention, si erano ritrovati loro stessi a fare urlare ragazzine per i loro
flirt, ed avevano scoperto presto ciò che amavano: due uomini avvenenti che
parevano volersi nascondere in una camera in ogni momento della loro vita.
«Perché pensi ad altro mentre fai sesso con me?» James interruppe le
sue elucubrazioni liberandosi finalmente della camicia, gettata a terra insieme
al mucchio di altre cose, mentre Michael inarcava un sopracciglio.
«Solitamente sei tu che pensi ad altro».
James arricciò le labbra, scorrendo con le dita lungo le spalle
dell’uomo, mentre si levava le mutande e si metteva in piedi di fronte a lui.
«Come puoi ignorare tutto questo?» Domandò indicando se stesso con
particolare vanità, mentre Michael lo imitava.
Lanciò i boxer sopra la maniglia della porta, «Come puoi tu ignorare
questo! Non ti piace quel che vedi?»
James fece per aprire bocca proprio nel momento in cui le mani di
Michael ebbero raggiunto il suo inguine, quando la porta del camerino si aprì
di scatto mostrando una biondissima Jennifer Lawrence…a
bocca aperta.
«OH MIO DIO SIETE NUDI!» Strillò richiudendo la porta e tappandosi gli
occhi con una mano, ma questo le provocò una caduta lungo distesa sul pavimento
causata dall’elmo di Michael.
Entrambi si guardarono indecisi sul da farsi, mentre Jennifer si
alzava. «Mio dio, non credo stiate facendo una scultura o una lezione di arte,
quindi vuol dire che siete gay e che io tre anni fa ho sognato di fare sesso
con Michael mentre tu, James, lo facevi davvero».
Michael inarcò un sopracciglio, lusingato.
«Inoltre ho visto i vostri…membri! Oddio,
avevo promesso a Josh che avrei guardato solo il suo!
Sono una fedifraga?»
«Credo di no», disse Michael, interrotto da un James ilare: «Hai
promesso al tuo ragazzo di guardare solo il suo pene? In quali circostanze? La
cosa sembra divertente!»
L’elmo gli finì in pieno contro l’inguine e fu costretto a piegarsi,
mentre Michael si copriva con un cuscino.
Jennifer, dal canto suo, sollevò una palpebra. «Comunque sapevo che
c‘era qualcosa», iniziò, «troppo feeling sul set, al posto di uccidervi
sembrava sempre voleste una camera».
Si alzò di tutta fretta, appoggiando i due copioni sulla scrivania nei
camerini, mentre James cantava l’inno scozzese decantando che al suo funerale
avrebbero pianto persino i fiori.
«Comunque tranquilli, non dirò a David Letterman
che siete gay, potrebbe aumentarmi le sedute di psicanalisi».
Aprì la porta, prima di voltarsi nuovamente.
«Curiosità: chi è il passivo?»
James sollevò un dito, indicando Michael.
«Lo sapevo!» E Jennifer li lasciò, ignorando lo strillo di James
attaccato da Michael.
N/a: c’è una persona che mi
ha portato al lato oscuro, quindi eccomi qua, ad invadere per la prima e
l’ultima volta il fandom di X-Men.
Mi sto quasi sentendo in colpa, anche se secondo me loro sono positivamente
idioti. Jennifer mi fa sbudellare, James anche e Michael non può che dar loro
corda. Ah, James è attivo perché…non lo so.
Sinceramente penso farebbero un po’ a turno, ma è divertente immaginare Michael
passivo, tutto qua. Grazie a tutti.