Ira
Cadeva la pioggia.
Fitta e veloce.
Irrefrenabile.
Proprio come la sua rabbia.
Calai in picchiata.
Gettai la mia scopa via.
Strinsi i pugni, caddi in ginocchio.
Tirai un pugno al terreno, urlai dalla
rabbia.
Continuai a torturare il terreno e le
mie mani.
Ormai ero bagnato al midollo.
Ma non me ne importava.
Tanto era la mia rabbia, tanto ero
impotente.
Mi fermai con il fiato, le nocche
rosse.
Sentì una mano sulla spalla.
Alzai il viso e incontrai due occhi
nocciola guardarmi.
I capelli rossi appiccicati sulla
fronte e sul viso.
Lacrime di rabbia mi uscirono, mentre
abbracciavo il ragazzo.
Il mio migliore amico.
Frustato da tutto.
Ira, arrabbiato con tutti.
Tutti, tranne che con lui.
Colui che mi capiva, anche se era
invidioso.
Fine capitolo Ira
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