All the things we need to say

di La Fenice
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Era un giorno di pioggia. Mai si era sentito tanto solo.

Solo …

Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Ogni volta che vedeva le gocce d’acqua cadere dal cielo, una a una, pensava alle lacrime.

Lacrime …

Pensò a tutte quelle persone a cui aveva fatto del male. In un certo senso, non l’aveva fatto apposta.
Non sapeva perché l’aveva fatto.

Perché?

Una lacrima gli rigò la guancia.
Aveva detto che la causa di tutto ciò era la voglia di vendicarsi. Ma era vero?

No, non era vero.

Chiuse gli occhi, un’altra lacrima scese per il viso.
In realtà, l’aveva fatto perché non riusciva a convincersi che poteva solo dire addio.

Aveva sbagliato.
Aveva sbagliato tutto.

Aveva pensato che dire addio sarebbe stata una cosa ingiusta, dimenticare la sua famiglia.

Aveva frainteso.
Ma non era troppo tardi per rimediare.

Prese il cappotto e uscì.
Arrivato al cimitero, cercò la tomba dei suoi genitori. Ci si fermò davanti.
Chiuse gli occhi.  Lasciò che le lacrime si confondessero con la pioggia.

“Mi dispiace …” Poco più di un sussurro.

Quando riaprì gli occhi, vide un uomo, anche lui davanti ad una tomba, poco lontano da lui.

-Professore, anche lei qui?-
-Sì. – Attese un momento, poi continuò -  A volte nella vita non c'è abbastanza tempo per dire tutte le cose che dobbiamo dire, e quando tutto è finito tutto ciò che possiamo dire è addio.-
-Già. –


“Sometimes in life there is not enough time to say all the things we need to say, and when it is all over all we can say is goodbye.”

 




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