IT
IT’S
DESTINY
*
Ha ognuno il proprio
destino
*
L’ampio accesso che dava
alle porte non era più lo stesso.
La luce intensa che lo
illuminava era ora una luce fioca, talmente leggera da non permettere alla sola
figura che uscì dalla porta di vedere oltre il proprio naso.
La sua mano fu costretta ad
appoggiarsi alla parete per non rischiare d’inciampare.
Quel luogo così nero e buio
aveva qualcosa di spettrale, pertanto, quando la porta automatica alle sue
spalle si chiuse lei non poté fare a meno di sobbalzare.
“Ahhh!!” urlò spaventata la
ragazza voltandosi alle sue spalle, giusto in tempo per vedere la porta sparire
davanti ai sui occhi.
Bulma deglutì sonoramente,
e con lo sguardo andò lentamente ad osservare le altre porte…quali altre porte?!
Nessuna traccia di quegli
accessi alle tante stanze che sino ad ora aveva esplorato era più visibile.
Quella era ormai diventata
a sua volta una stanza, “Eh…ehi…che sta succedendo qui?” balbettò la giovane con
voce tremolante, evidentemente non a proprio agio.
Nessuna risposta.
“Ehi…dico a te!” urlò
ancora facendo risuonare la sua voce tra i grandi corridoi di metallo, ma ancora
non ottenne nessuna risposta.
Si guardò attorno
preoccupata, deglutì nuovamente, “Non sono scherzi da fare questi! Perché te ne
stai zitto adesso?” gridò ancora per farsi coraggio.
Passo, passo, passo.
Bulma rabbrividì voltandosi
da dove provenivano i rumori di quel leggero e regolare camminare.
“C…c’è qualcuno?!” chiamò
facendo alcuni passi in avanti.
*
I passi leggeri si fecero
sempre più vicini.
Goku si limitò a fissare il
vuoto che aveva davanti con aria interrogativa.
Non si pose domande sul
fatto che la sua evanescente compagna di viaggio lo avesse improvvisamente
abbandonato, ne si preoccupò della misteriosa sparizione delle porte.
“Ciao Son Goku” lo salutò
la figura che apparve da dove era arrivato lui stesso la prima volta.
Goku fece un cenno con la
mano “Ciao” rispose educatamente guardando la persona che aveva d’avanti con
aria interrogativa.
Sorrise “Non sai chi sono
vero Son Goku?” gli chiese avvicinandosi al bambino, Goku scosse la testa “No,
chi sei?” chiese ingenuo.
La donna sorrise nuovamente
e s’inginocchiò avanti al piccolo selvaggio “Sono Vocina” si presentò la
donna.
Il bimbo strizzò gli occhi
“Ohh” si limitò a dire senza porsi altre domande osservando la misteriosa donna
dai capelli lunghi e neri, e dagli occhi del medesimo colore.
Goku ebbe l’impressione di
averla già vista.
“Ah!” esclamò infine
additandola “Tu sei la signora messa nel muro!” stabilì sovrapponendo le
immagini.
Vocina sorrise “Esatto, io
sono la signora del castello” affermò annuendo leggermente.
Il bambino la guardò
confuso “Pensavo fossi morta come il mio nonnino” disse reclinando lievemente il
capo.
Il sorriso della donna si
fece leggermente triste “Lo sono infatti” affermò alzandosi ed adagiando una
mano sulla testa del piccolo.
“Ora ascoltami Son Goku, ti
mostrerò una cosa molto importante” annunciò muovendo una mano davanti a sé.
Un’immagine si materializzò
lentamente.
*
Bulma osservò l’uomo che
aveva davanti, deglutì “Chi sei?” gli chiese cercando di mantenere le distanze.
L’uomo misterioso incrociò
le braccia in apparenza seccato “Non ci arrivi da sola assurda ragazzina?”
brontolò con aria seria.
La ragazza sgranò gli occhi
“Tu…tu…non mi dire che sei la voce del maniaco!” esclamò additandolo, per poi
assumere un’espressione sospettosa “Lo sapevo che mi stavi imbrogliando” mormorò
tra sé.
L’uomo ebbe uno scatto
nervoso del volto “Ti ho già detto che non sono un maniaco. Io sono solo
spirito” le ricordò con un atteggiamento fiero.
“Eh?” farfugliò la giovane
“Questo vuol dire…che sei un fa…fan…fantasma!!!” dedusse cominciando ad urlare
come una forsennata.
Lo spirito ringhiò
frustrato “Dovresti esserne grata o ti avrei già uccisa ragazzina fastidiosa ed
irritante!” scosse la testa “Mi chiedo come faccia il destino della mia famiglia
a ricadere nelle mani di un’assurda ragazzina come te” parlottò tra sé l’uomo
riportando l’altra alla normalità.
“Come sarebbe a dire?”
chiese una volta tranquillizzatasi.
L’uomo sbuffò muovendo una
mano davanti a sé.
Un’immagine si materializzò
lentamente.
“Guarda attentamente”
ordinò il misterioso individuo dal pizzetto castano, mentre l’immagine si fece
nitida a chiara.
Quella che Bulma vide era
l’immagine di un ragazzo, un bel ragazzo.
Doveva avere all’incirca
diciassette anni, lo sguardo cupo ed imbronciato, le mani sporche di sangue. Era
adagiato alla parete di una stanza buia e di metallo.
Proprio come la base in qui
anche lei si trovava.
“Il suo nome è Vegeta, ed è
mio figlio” annunciò l’uomo tornando ad incrociare le braccia, Bulma voltò lo
sguardo verso di lui “E io cosa c’entro con questo…bel ragazzo?” chiese
interessata.
L’uomo le regalò uno
sguardo seccato “Egli è colui che porta sulle sue spalle il destino di un intero
popolo, egli è il principe di un regno che non c’è più. Il suo sangue reale
dovrà sgorgare ancora molte volte prima di potersi liberare di questo peso”
cominciò a spiegare l’entità ora visibile.
Bulma inarcò un
sopracciglio “Un principe?!” chiese interessata, mentre l’uomo la guardò
malamente “Stai ascoltando ciò che dico?” le chiese non troppo contento di
essere ignorato.
La giovane, però, continuò
a non porre troppa attenzione all’intero discorso “Questo principe dov’è
esattamente?” chiese giungendo le mani.
L’uomo sbuffò “Stammi a
sentire assurda ragazzina. Il vostro destino è intrecciato indissolubilmente. Il
tuo compito sarà quello di asciugare il suo sangue e di portarlo dentro di te.
Non sarà una cosa facile, e tu dovrai farti carico della discendenza reale”
concluse osservandola severo.
Bulma sembrò risvegliarsi
dai suoi pensieri “Stai dicendo un sacco di cose senza senso! Se vuoi che ti
capisca parla più chiaramente!” si lamentò additandolo nervosamente.
L’uomo compì nuovamente il
gesto della mano facendo sparire l’immagine, si voltò verso di lei “E’
tutto…assurda ragazzina” si congedò da lei posandole improvvisamente una mano
sugli occhi.
*
La bimba riflessa
nell’immagine stava raccogliendo dei fiori canticchiando un motivetto
sconosciuto, i lunghi capelli neri le cadevano sulle spalle e lo sguardo allegro
e solare era illuminato dalla luce del giorno, alle sue spalle un enorme
castello si sollevava maestoso.
“Chi è?” chiese incuriosito
il giovane bimbo scimmia guardando l’immagine.
La donna sospirò con un
lieve sorriso nostalgico “Lei è mia figlia Chichi” spiegò al bambino che iniziò
ad ispezionare l’immagine e la sua provenienza.
Cercò di sberciare l’altro
lato muovendo la sua singolare coda.
La donna lo guardò per
alcuni istanti, infine decise d’interrompere i suoi giochi “Ascolta Son Goku”
riprese il suo discorso facendo voltare il ragazzino verso di lei “Il tuo
destino e quello di mia figlia è legato da una promessa, per il momento sei
ancora molto piccolo, ma prima o poi ne capirai il significato” Goku annuì “
Quando quel momento arriverà fai in modo di non farle mai mancare nulla, dalle
ciò che più desidera, non una, ma due volte. Rendila felice anche se non potrai
sempre starle accanto, mi capisci?” concluse.
Goku scosse la testa e
sorrise a trentadue denti “No, non ho capito nulla, però manterrò le mie
promesse” confermò senza smettere mai di sorridere.
La donna lo guardò con
dolcezza, “Non ha importanza, quando sarai più grande capirai” disse facendo
sparire l’immagine con un gesto della mano.
Tornò a guardare il bambino
dalla lunga coda chinandosi verso di lui “E’ giunta l’ora di salutarci Son Goku.
Anch’io manterrò le mie promesse, presto tu e la tua amica troverete la sfera
dalle sette stelle” annunciò con un sorriso posandogli delicatamente una mano
sul viso.
*
Il sole estese i suoi
primi, deboli, raggi sull’intera vallata, anche quella piccola casa ne fu
lentamente illuminata. La nebbia, che l’aveva avvolta per tutte le ore di
tenebra si diradò lentamente tornando, come risucchiata, in quella piccola
foresta a pochi passi dalla casetta.
Il mattino era giunto.
*
Il rumore dei una serratura
segnalò il ritorno alla vita.
Bulma aprì la porta della
sua stanza, sbadigliò con aria assonnata cercando di ricordarsi,
inconsapevolmente, le sensazioni che aveva assaporato durante la notte.
Si grattò il capo, mentre
l’unica cosa che le tornò alla mente fu un’ultima frase sussurrata prima di
riprendere i sensi: Dovrai sopportare quest’assurda ragazzina, figlio mio.
Una frase detta a qualcuno
che non conosceva, da parte di qualcun altro ancora più misterioso.
“Ciao ciao Vocina!” sentì
farfugliare dal suolo, mente il suo sguardo si depositò sul piccolo Goku ancora
immerso in chissà quale sogno.
Imbronciò lo sguardo
adagiandosi le mani ai fianchi “Svegliati Goku, non è più tempo di dormire!”
urlò con l’intento di svegliarlo.
Bulma fece una smorfia, “Gokuuuu!”
urlò stridula facendo tornare in sé il bambino già prossimo a svegliarsi.
Il bimbo si stropicciò
stancamente gli occhi, si tirò su grattandosi il capo, “E’ ora di alzarsi” lo
rimproverò la compagna di viaggio.
Goku alzò il capo
incrociando gli occhi azzurri di lei, “Ah, ciao Bulma” la salutò regalandole un
sorriso genuino.
La ragazza storse la bocca
con stizza, mentre il piccolo selvaggio chinò il capo assumendo un’espressione
pensierosa “Mmm” mugugnò con una smorfia.
Bulma addolcì lievemente lo
sguardo squadrandolo con attenzione “Che ti prende adesso?” gli chiese sorpresa
dalla sua inusuale aria seria.
Il bambino reclinò la testa
di lato “Le promesse vanno mantenute” stabilì senza una motivazione apparente.
La ragazza lo guardò
inarcando un sopracciglio, scosse la testa stabilendo di non voler indagare
oltre i pensieri del bambino e si avvicinò al tavolo.
Afferrò il radar e lo
guardò “Forza, preparati Goku, dobbiamo andare a cercare le altre sfere”
stabilì.
Goku annuì e si alzò dal
suo, modestissimo, letto, andando ad affiancarsi alla compagna di viaggio.
La loro avventura era solo
all’inizio.
Il loro destino stava per
compiersi…
*
FINE
*
*
Forse alcune cose non sono
molto chiare, ma ho lasciato vaghi dei dettagli appositamente, diciamo che è un
“esperimento personale”.
Spero non vi abbia deluso
troppo.
*
Sweet Memole 87: spero di
salvarmi anche con questo capitolo e di non averti troppo deluso
*
Me91: come vedi manca solo
un capitolo, e temo non ce ne siano altri, ma spero che ti sia piaciuto
ugualmente. Ti ringrazio per i complimenti, sei davvero fin troppo gentile.
Comunque sono contenta che alcune cose siano chiare, mentre altre cose vanno
pensate^^
*
Beverly Rose: spero ti
abbia coinvolta fino alla fine e che sa valsa la pena di risultare tra le tue
storie preferite
*
lilac: ahah! Stavolta ti ho
fregato! Niente desideri, solo una specie di illusione. Gli specchi del capitolo
scorso raffiguravano un bambino simile a Goku, ma senza coda, e una bambina che
in parte potrebbe essere Bulma. In ogni caso ti faccio i miei complimenti, sei
stata l’unica a dirmi che le due misteriose entità non erano Chichi e Vegeta ^^
*
migena: grazie davvero,
sono contenta che ti abbia appassionato, e spero non sia stata una delusione
*
CHiBI cHU: grazie mille
anche a te, mi auguro che la letture sia valsa la pena ^^
|