Il peccato

di Sitter
(/viewuser.php?uid=91472)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Prologo
 

Ho sempre vissuto nella speranza di conoscere l’amore, di essere completamente travolta da qualcuno che mi facesse perdere la testa, purtroppo quel “ qualcuno” non è mai arrivato, sebbene continuassi a cercarlo con tutta me stessa. Avevo trascorso l’intera adolescenza vivendo gli amori degli altri, vivendo negli occhi innamorati delle mie amiche che giornalmente mi raccontavano della loro prima volta, del loro primo bacio, del loro primo amore. Le ascoltavo, immersa nei miei pensieri e sognavo ad occhi aperti. Vivevo in loro e cercavo di capire come sarebbe stato avere un ragazzo, quella persona che ti avrebbe amato con tutto se stesso, purtroppo avevo cercato invano perché tra tante frequentazioni o tanti ragazzi sbagliati, l’amore vero non era mai arrivato.
Per i miei quindici anni avevo espresso un unico desiderio, provare ad amare, purtroppo gli anni erano trascorsi e per i miei diciassette anni mi ritrovai a pregare Dio per avere un ragazzo, ma anche qui il destino per me aveva deciso che non era ancora arrivato il momento, così, disperata e affranta, avevo cercato di lasciare alle spalle il destino e cercarmelo da solo, ma non era arrivato comunque. Per i miei diciannove anni avevo fatto un ultimo tentativo ovvero quello di rendermi più bella, avevo fatto crescere i capelli e mi ero messa un po’ a dieta nonostante fossi già magra, ma anche qui fu tutto inutile. Per i miei ventuno anni, ormai avevo perso totalmente le mie speranze, vivevo la mia vita normalmente accettando il mio stato di “single”. Ero libera e avevo imparato a comprendere a pieno il  suo significato. Potevo fare tutto ciò che volevo, ballare, viaggiare, senza che nessuno mi mettesse dei freni. Ormai avevo dimenticato ciò che per anni avevo rincorso, ormai mi ero lasciata alle spalle la voglia di essere amata. Perché vivere una vita a cercare anche dietro l’angolo, l’amore se non arriva?
A ventidue anni sono rimasta orfana. Ho perso i miei genitori per via di un grave incendio in campagna, dove vivevo. Eravamo una famiglia felice, ma soprattutto molto religiosa. Ero sola al mondo, senza amore, senza genitori e senza amici. In quel periodo ho trovato conforto solo in Dio, così, immersa dal dolore, ho intrapreso la mia decisione.
Oggi vivo in un convento, sono felice e serena.
Oggi non mi chiamo più Isabella ma Suor Isabella Swan.
 
 
 


Angolo autrice
Salve ragazze! Oddio non so da dove mi sia venuta in mente! Si preannuncia una storia molto ricca di colpi di scena e di particolari assolutamente imperdibili!
Ci tenevo a precisare una cosa. Manco da molto tempo su questi sito, infatti, è da molto che non leggo storie quindi non vorrei che questo tipo di tematica sia stata già trattata, se fosse così, pregherei voi lettrici di avvisarmi e mi scuserei in anticipo su chi ha già trattato questo argomento. In realtà avevo in mente una nuova storia però poi mentre scrivevo, stavo guardando la televisione e un attore ha pronunciato più volte il nome suora, così ho deciso di incentrare la mia storia su questa tematica e di stravolgerla completamente!
Fatemi sapere cosa ne pensate…le recensioni mi aiutano ad andare avanti!
Sitter 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1677932