L'angelo Nero Custode del mio cuore

di hera85
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Per lei, Robin era come un angelo custode. Sì, un angelo nero caduto dal cielo, e quelle piume innestate a quel collare intorno al collo ne erano una prova (o almeno così le piaceva pensare). La proteggeva quando si inoltrava nella foresta di Moonacre e, dunque, si comportava come un angelo custode.
Lo sapeva che lui la seguiva.
Quante volte aveva avuto la sensazione che ci fosse lui nascosto tra gli alberi e che la proteggesse da un pericolo in agguato? Tante!
Eppure, un giorno qualsiasi riuscì a fermarlo e a guardarlo in faccia. Era come se lo era immaginato: alto, bruno, bello e quell'aria selvaggia e misteriosa che le aveva fatto battere il cuore la prima volta che si era accorta della sua presenza nel bosco.
Sì, aveva sentito parlare di Robin De Noir. Aveva sentito dire che era il figlio del nemico e capo di una banda di brutti ceffi che aggredivano i viandanti.
Bè, Robin era un brignate ma la prima volta che Maria ebbe a che fare con lui non le sembrava un bruto. Quel ragazzo aveva cercato, per quanto gli fosse possibile, di non farle del male.
Era stato un gentiluomo. Voleva derubarla ma si era prodigato affinchè nessuno le facesse del male, un gentiluomo.
Era stata lei ad aggredirlo e a ferirlo sulla mano pur di non essere toccata da quei bruti, ma fu proprio in quell'occasione che qualcosa la scosse, fin nel profondo.
Gli occhi di Robin forse?
La sua voce?
Non lo sapeva ma ora era tutto diverso.
Certo, da quando si era accorta di avere un "angelo custode", le cose erano cambiate. Ora amava più che mai entrare nel bosco, e magari perdersi. Sì, desiderava perdersi per poi farsi guidare da Robin. Ricordò quella volta in cui, fu aggredita da uno dei membri del nemico. Era più che evidente che era da solo e che fosse una "mina vagante". Era una testa calda che non si atteneva agli ordini. Maria fu aggredita da costui e proprio quando credette di avere la peggio, Robin la salvò. Il ragazzo lo intimò di non farsi più vedere nè nel gruppo e nè al castello. Fu proprio in quella circostanza che lei, mentre si riprendeva dallo shock, alla fine ebbe l'impulso di baciare il suo angelo custide. Un bacio che le dissipò ogni dubbio. Amava Robin e lo avrebbe amato per sempre.





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