Nota iniziale: Questa storia mi è venuta in mente a scuola, durante l’ora
di quel deficiente bavoso del mio prof. Di matematica, il prologo è un tantino
corto, ma i capitoli spero verranno più lunghi, spero
che vi piaccia^^!
La dedico ad: Aduah,
The_Dark_Side, Dimea, Maggiore_Bagnato e la mia dolce
Cry Cry, che non può ancora leggere ma le vede in
anteprima scritte sul quaderno^^ Vi lascio alla lettura!
Prologo…
Resembool,
officina Rockbell, una ragazza dai capelli color del grano e gli occhi d’oro scese le scale della casa dirigendosi in cucina.
Finalmente Alphonse aveva riacquistato il suo corpo e si era
trasferito con Edward che non aveva ancora recuperato il braccio e la gamba a Centra City.
Anche lei non aveva ancora riavuto indietro il suo braccio
sinistro, ma lo teneva per ovvie ragioni che non andrò
ad elencare.
Aveva lasciato l’esercito, lasciandosi alle
spalle tutti quegli anni trascorsi viaggiando.
Il comandante supremo Roy e gli altri compagni militari, le
avevano fatto un ultimo regalo, dopo giorni e giorni e
giorni di persuasione Riza, Breda, Jean, Falman e Fury avevano convinto Roy a
lasciarle il suo orologio d’argento, nel caso la ragazza ripensasse alla sua
decisione e decidesse di tornare, ma lei era certa, non sarebbe più tornata nell’esercito,
mai più.
Almeno, così credeva, finchè…
Qualcuno bussò alla porta della casa di sua zia Pinako, la
ragazza aprì sbadigliando con in dosso un pigiamino bianco con tanti piccoli maialini alati sopra.
-Non t’anno insegnato a mettere la mano davanti
alla bocca mentre si sbadiglia?-.
La ragazza ridusse gli occhi a due fessure e chiuse la porta
in faccia all’individuo che odiava con tutta se stessa.
Quest’ultimo bussò nuovamente-Dai, devo
parlarti!-.
Eleanor riaprì la porta mostrando solo la
testa-Che diavolo vuole dannato Comandante?-.
Roy sorrise-Ero abituato al “dannato Colonnello” tuo
fratello mi chiama ancora così!-.
Lei lo fissò-Mi dice cosa diamine vuole alle sette di mattina?-.
Il moro smise di sorridere e la fissò seriamente, troppo
seriamente-Sono spiacente d’informarla che Edward e Alphonse Elric sono andati dispersi sul campo di battaglia!-.
La bionda si lasciò cadere in terra scioccata-No…-alzò lo
sguardo per fissare quelle pozze nero pece-Non è vero…-.
Roy s’inginocchiò poggiandole una mano
sulla spalla-Ella, ti chiedo di tornare nell’esercito, di partire in
spedizione con me, il Colonnello Hawkeye e Tenente Havoc per ritrovare Ed e
Al!-.
La ragazza annuì e si alzò-Vado a cambiarmi!-corse su e tornò
giù cinque minuti dopo con la divisa militare, anche quella le
era stata regalata dai suoi amici, scrisse un rapido biglietto che
lasciò sul tavolo della cucina e raggiunse il Comandante allacciando l’orologio
d’argento alla cintura, lo fissò e fece il saluto-Alchimista d’acqua Eleanor
Elric a rapporto!-.
Roy sorrise-Andiamo rubinetto!-.
La bionda sbuffò e si richiuse silenziosamente la porta alle
spalle, non era cambiato nemmeno dopo due anni, e forse era felice di questo.
Camminavano a passo svelto per i corridoi
dell’Headquarter, Roy davanti, Eleanor, Riza e Jean dietro, si erano
preparati per partire immediatamente, avrebbero ritrovato Edward e Alphonse a
tutti i costi, avrebbero rischiato anche la vita, ma erano determinati a
farcela.
Ella notò come il Comandante fosse
preoccupato, Riza s’avvicinò e le sussurrò-La
sorellina del Comandante, anche lei è dispersa, lui parte con noi anche per
ritrovarla!-.
La bionda sospirò-Queste stupide
guerre, ci portano via le persone che più amiamo!-.
Riza annuì e continuarono a seguire Roy, ignari di due occhi
d’ametista che li scrutavano architettando un piano diabolico e crudele.
Fine del prologo…