Lapsum

di BeautyKiller
(/viewuser.php?uid=116723)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 Una nube oscurava il sole, era ormai da giorni che pioveva, in continuazione, senza tregua.
Un ragazzo, su una vallata sabbiosa, scrutava il cielo attraverso i suoi occhi colo ghiaccio.
I capelli corvini gli ricadevano sulle spalle, le mani affusolate reggevano una piccola pietra che sprigionava lampi di luce rossa.
Il ragazzo se la rigirava tra le mani pensieroso.
Scalfì la pietra con un piccolo pugnale, questa iniziò a vibrare in aria, il cielo si dicise in due gradi nube nere, con uno squarcio più scuro fra esse.
Da qui, strane figure iniziarono a cadere.
Si sentivano urla di dolore, il ragazzo si avvicinò al burrone di fronte a lui, in fondo alla valle vide uomini e donne, delle grandi ale erano ripegate sulla schiena di questi.
Alcune erano bianche pure, con riflessi argentei, altre nere come la pece, screziate d'oro.
C'erano uomini che piangevano invocando il loro Dio e c'era chi si lamentava curando le sue ferite.
Un uomo emergeva fra tutti, poggiato su una grande duna di sabbia, le grandi ali nere erano racchiuse sulla schiena, ma capaci, comunque di occupare tutta la vallata.
Iniziò a parlare in una lingua che non era ne italiano, ne francese ne tedesco, ma latino.
"Lucifer, stella lucis."
Spiegò le grandi ali e sparì nel buio della vallata, lasciando, al suo posto solo una grande nube di cenere.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1688637