Una missione
come tante.
By Irene Adler
Lei era sempre stata una gran
lavoratrice.
Seria e ligia alle sue mansioni,
aveva sempre dato il meglio
di sé in ogni situazione, sia che consistesse
nell’impedire al colonnello
Mustang di svignarsela prima di aver firmato tutti i suoi documenti,
sia che consistesse
in azioni militari.
Discreta e decisa, eseguiva gli
ordini imposti dai propri
superiori senza fiatare, riuscendo perfettamente a separare il lato
professionale da quello emotivo.
Quella missione non era
nient’altro che una delle tante.
Puntò lo sguardo dritto
davanti a sé, dove il sospettato
camminava sul marciapiede inumidito dalla fastidiosa pioggia di inizio
febbraio.
Il suo compito consisteva nel
pedinarlo fino a che lui non
avesse fatto un passo falso.
Una missione come tante altre, eppure
un insolito nodo allo
stomaco, che lei prontamente aveva ignorato, le dava il tormento.
Le vetrine dei negozi, opportunamente
decorate per
l’occasione, mostravano ai passanti ogni sorta di dolci,
abiti e oggetti che
potessero far gola a coppiette d’innamorati.
Quella situazione non le piaceva
proprio per niente, decise,
mentre distanziava di qualche passo l’indiziato per dare meno
nell’occhio.
Al suo fianco il colonnello sembrava
non prestare la dovuta
attenzione alla missione, fissava con vacuo interesse i fidanzati che
incontravano per la strada.
Con tutta probabilità
dedicava più interesse alla componente
femminile della coppia, si disse.
Riportò la sua
concentrazione sul sospettato, che si voltò
per un istante, per capire se fosse seguito.
Prontamente Mustang le
circondò le spalle con un braccio,
dedicandole un sorriso languido e ben poco professionale.
L’aveva decisamente presa
di sorpresa, ma come al solito non
lo diede a vedere.
L’indiziato
tornò a fissare davanti a sé, ma il Flame
Alchemist non la lasciò.
“Ora colonnello
può anche smetterla”
I suoi occhi color ebano avevano un
che di malizioso.
“Tenente, il nostro compito
è di pedinare il nostro uomo
senza farci notare … chi meglio di una coppia di innamorati
può passare
inosservata in questo periodo?” sussurrò lui.
Riza maledisse mentalmente il
quattordici Febbraio e tutto
ciò che comportava: Non ne aveva mai capito il senso e mai
l’avrebbe capito.
“Faccia come
vuole” disse, fissando con attenzione il
cappotto scuro dell’indiziato.
La presenza del superiore al suo
fianco proprio non la
aiutava a concentrarsi.
“Coraggio tenente, non se
la sarà presa …”
Lei avrebbe voluto ribattere che non
poteva permetterselo in
missione, ma preferì il silenzio.
Mustang
la liberò e
lei si strinse nel suo cappotto, sentendosi un po’ meno tesa.
L’indagato
s’infilò in una strada laterale e Riza si
portò
una mano all’auricolare.
“Fuery, sta venendo dalla
tua parte, non perderlo di vista!”
Svoltato l’angolo
distanziarono il sospettato di qualche
passo per sicurezza, quando un uomo con un enorme mazzo di rose rosse
si
affiancò, rivolgendo loro un cenno di saluto.
“Salve signore, vuole una
rosa per la sua incantevole
fidanzata?”
Decisamente non è
giornata, pensò Riza.
Stava per aprir bocca quando Roy le
fece un cenno, per poi rivolgersi
al brav’uomo porgendo una banconota di piccolo taglio.
“Me ne dia sette e tenga il
resto”
La donna al suo fianco
tentò di protestare, ma Mustang non
ammise repliche.
Ripresero a camminare qualche attimo
dopo.
“Per te. Ora ho il tuo
perdono?”
Le rose coprirono parte della visuale
di Riza, che lo fissò
per qualche istante, indecisa sul da farsi.
“Lo sa che non posso
prendermela con lei, signore”decise di
dire pratica, prendendo fra le mani il mazzo di fiori rossi. Avevano un
profumo
gradevole e i petali morbidi erano bagnati da piccole gocce
d’acqua
cristallina.
Le sfuggì un piccolo
sorriso, che non passò inosservato
all’occhio esperto del colonnello.
Mustang sospirò,
fissandola con la coda dell’occhio, mentre
il sospettato si fermava per qualche istante guardandosi intorno.
“Posso avere
l’ardire di prenderla sotto braccio?”
La donna acconsentì con un
cenno del capo, facendo scivolare
il suo braccio su quello del suo superiore.
“Chissà
…”cominciò
l’alchimista di fuoco.
“ … il prossimo
san Valentino, magari, potremmo avere un
vero appuntamento, che ne dice tenente?”
I due si scambiarono un breve sguardo.
Entrambi sapevano che quella proposta
sarebbe caduta nel
dimenticatoio, ma Riza ammise a se stessa che le faceva piacere
riceverla.
Riportò lo sguardo in
direzione dell’indiziato.
In fondo quella era una missione come
tante, una routine …
Forse era anche per questo che amava
così tanto il suo
lavoro.
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Salve a tutti! Eccomi ritornata con
un’altra one shot di
FMA, stavolta una Royai. E’ la prima che scrivo su questa
coppia (che adoro
alla follia *.*) e spero vi sia piaciuta^^!
Ho in cantiere una EdWinry, ma
siccome è una long fic
preferisco aspettare di essere a buon punto prima di cominciare a
spostare…
Dedico questa one shot a tutti i fan
di questa coppia
meravigliosa, a tutti i lettori e a chi ha recensito la mia fic
“Only One Moment”
ovvero: Faccina Buffa, Kira7, Blacklight, Chibimayu ed Elyxyz.
Accetto commenti, critiche e
consigli; grazie anche solo di
aver letto (_ _)
Alla prossima,
Irene Adler
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