Il matrimonio
L’alba tingeva di rosso pastello il cielo. Quello era un giorno importante,
il più importante per una persona speciale. I suoi occhi scorrevano
sull’orizzonte, mentre la sua mente vagava alla ricerca di colei che era
destinata a possederla per il resto della sua vita.
Un rumore e un gemito fecero girare il ragazzo, che si allontanò di scatto
dalla finestra. Bulma si stava tirando su a sedere. Con le braccia si faceva
leva, mentre il viso si contraeva per il risveglio. Il suo sguardo si posò sul
viso dell’amico, che la guardava sereno. La ragazza provò l’impulso di
sgridarlo, per il fatto che la sera prima si era addormentato senza dire niente.
Ma il suo affetto per lui la colmò.
Si alzò velocemente, e si buttò al suo collo. Quella era la loro ultima
mattina tutti insieme, e non voleva risparmiarsi. Si strinsero in un abbraccio,
durante il quale Goku le fece capire che per lei ci sarebbe sempre stato. Senza
dire una parola, si allontanarono per guardarsi. Gli occhi celesti di lei erano
lucidi, quelli neri di lui erano sicuri e saldi. Da quello sguardo entrambi
capirono che il loro legame era forte, indissolubile, e che niente e nessuno li
avrebbe mai divisi.
Un leggero fruscio li fece girare, e videro che Crillin si era svegliato.
Anche lui alzò lo sguardo, disorientato dal sonno, e guardò i volti degli amici.
In silenzio, capendo la situazione, si alzò e andò verso i due. Con un braccio
circondò le spalle di Bulma, mentre con l’altro abbracciò Goku.
Erano indivisibili, e lo sarebbero sempre stati.
Quello era il loro ultimo abbraccio. Si strinsero più forte che mai, per far
sentire la loro presenza, e poi si scostarono. Si misero in cerchio, tenendosi
per mano, e si guardarono di nuovo. Goku sorrideva, Crillin ricambiava il
sorriso mentre Bulma singhiozzava. La ragazza dovette lasciare le mani degli
amici per asciugarsi il viso. Ma appena ebbe terminato, si buttò tra le braccia
di Goku una seconda volta.
Le sarebbe mancato terribilmente.
Il luogo del matrimonio era addobbato con fiori bianchi. Delle lunghe
tavolate troneggiavano in mezzo al giardino, imbandite di cibo. Goku stava per
lanciarsi sul rinfresco, ma la voce degli amici lo fermò.
- Cos’hai intenzione di fare? – sgridò Bulma con tono severo. Lui rise
imbarazzato, come sempre faceva quando sapeva di essere stato beccato.
- La cerimonia inizia adesso. – lo avvertì Crillin. – Sei pronto? – chiese
per sicurezza.
- Assolutamente si! – strepitò il sayan. Si sentiva carico come solo un
incontro di lotta poteva renderlo.
La folla si era accalcata sulle piccole sedie candide, posizionate davanti
all’altare imbandito anch’esso di fiori. Juma aveva fatto le cose più in grande
che aveva potuto.
Una musica risuonò, e Goku capì che era arrivato il momento. Si voltò verso
gli amici, che lo guardavano nostalgici. Il momento d’affetto della mattina era
passato tanto velocemente quanto era venuto. Ma anche adesso i ricordi ed il
bene che si volevano stavano per riaffiorare. Bulma però bloccò le lacrime prima
che queste potessero scendere.
Si avvicinò all’amico, e gli diede un bacio sulla fronte. Gli sistemò la
cravatta e lo guardò con sguardo falsamente severo.
- Comportati bene, mi raccomando. – intimò. Lui rise.
Crillin gli diede una pacca sulla spalla.
- Sei fortunato, Goku. – gli disse. – Hai un opportunità stupenda, non
fartela scappare. -
Lui annuì, mentre il prete lo chiamava a gran voce. Diede un ultima occhiata
agli amici, e poi si avviò all’altare.
Si posizionò come gli avevano detto, e aspettò in silenzio l’arrivo della
sposa. D’un tratto, una melodia più forte, più maestosa si fece udire. Gli
sguardi di tutti si voltarono verso il fondo del corridoio, e videro la
quintessenza della grazia e della dolcezza.
Chichi sorrideva timida a tutte le occhiate che le lanciavano, mentre con un
braccio era aggrappata ad un Juma ancora più imbarazzato e felice di lei. Il
vestito le circondava perfettamente il busto e i fianchi, e cadeva sul terreno
lasciando uno strascico arrancare dietro di lei. Tutti emettevano mormorii di
sorpresa e di ammirazione, mentre Goku osservava sorridente la sua sposa: era la
cosa più meravigliosa che avesse mai visto. Non aveva ancora capito bene cosa
fosse un matrimonio, ma avevano fatto varie prove, perciò avrebbe dovuto andare
tutto bene. Chichi si affiancò al ragazzo, e lo guardò raggiante. Poi entrambi
si voltarono verso il prete.
- Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio tra i qui presenti Chichi e
Goku Son. – iniziò. Poi sfogliò qualche pagina del libro che teneva in mano, e
alzò lo sguardo verso il ragazzo. – Goku, ripeti con me. -
Il tempo passò velocemente e il rito era finito. Mancava solo un ultima cosa:
tutti aspettavano quel momento dall’inizio della cerimonia e con entusiasmo si
alzarono in piedi per non perdersi la scena. Tutti si voltarono verso gli sposi,
ma ben presto lo sguardo calò solo su Goku che cominciava a guardarsi intorno
imbarazzato.
- Chichi, che cosa succede?- le domandò in modo che solo lei sentisse.
- Aspettano te!-
- E che cosa devo fare?- domandò, completamente ignaro dei suoi compiti.
- Devi finire ciò che hai cominciato.-
- E come faccio? -
- Avvicinati.- gli spiegò ridendo.
- E adesso? – domandò lui ingenuo.
- Appoggia la tua mano destra sul mio fianco.- disse e Goku allungò la
sinistra.
- L’altra! – rispose fredda lei. Non appena Goku ebbe fatto, aggiunse – Con
l’altra circondami la vita.- riprendendo un tono dolce.
Goku fece bene attenzione a non farle del male: quel lato di lei su cui si
era appena appoggiato era così delicato che aveva paura di romperlo, lui che era
un mago in quelle cose. Con molta cautela quindi, la attorniò, portando, senza
rendendosi conto, le proprie labbra all’altezza di quelle di lei.
- Così? – le chiese ansimando.
- S-si – mormorò lei.
- E adesso… - cercò di finire la frase ma Goku la precedette baciandola
dolcemente.
Secondo dopo secondo, l’intera natura circostante sembrava aver trovato un
nuovo sorriso da quella solenne unione. Gli amici di Goku si stringevano uno
vicino all’altro, in cerca di sostegno. Dai loro occhi scendevano lacrime di
pura felicità, ma anche un po’ di invidia. Il loro migliore amico si era appena
sposato, e questo cambiava molte cose. Da adesso in poi, tutti loro sarebbero
diventati solo lo sfondo dellinquadratura di Goku: la vera messa a fuoco sarebbe
divenuta Chichi. Un punto fermo straordinario, secondo Muten e gli altri
disperati. Dopo attimi di commozione, gli invitati della famiglia di Juma furono
i primi a riprendersi e a cominciare i festeggiamenti. Il cielo divenne coperto
da chicchi di riso che, raggiunti una determinata altezza, presero a cadere,
inondando i neo sposini.
- Ti amo Son Goku - gli sussurrò Chichi allorecchio dopo essersi scostata. Lui
rimase perplesso: che cosa significava? La giovane si voltò poi verso il padre
che stava combattendo contro il pianto che non sembrava voler smettere di
consumarlo. Papà, non fare così- cercò di incoraggiarlo.
Il primo a congratularsi con Goku fu Crillin che, essendo il testimone, era
lamico più vicino in quel momento. Dopo di lui arrivò anche Bulma con Yamcha, ed
infine il Genio ed Oolong. Uno ad uno abbracciarono il guerriero più forte del
mondo e sua moglie che era ritornata al fianco del proprio principe azzurro.
- Lasciati stringere forte Chichi. Adesso anche tu fai parte di questa
squadra!- disse felice Muten allungando le mani, ma Bulma lo colpì subito.
- Non ti è bastata la lezione di ieri? sbraitò la donna.
- Veramente sei tu quella che ne devi aver avuto abbastanza!- disse Oolong in
difesa del vecchio. Bulma strinse i pugni sapendo bene che era stata lei ad aver
perso.
- Dai, non ti arrabbiare. Potevi fare di meglio, ma non importa- la consolò
il proprio ragazzo.
- Guarda che è solo colpa tua Yamcha! gli gridò contro.
Crilin e Pual guardavano ridendo la discussione. Tenshinhan arrivò appena in
quel momento insieme a Rif. Lunch, fortunatamente, aveva mantenuto per tutto il
tempo la capigliatura di colore blu, per cui non si era messa tanto in
mostra.
Il gruppo, preceduto da Goku e Chichi, percorse il vialetto, incantato nel
verde di quel bellissimo paesaggio che solo il giorno prima era stato teatro di
un violentissimo incendio. Dopo qualche minuto, arrivarono in una radura dove
l'erba era più bassa. Dei tavolini sorreggevano deliziosi manicaretti e svariati
tipi di dolci. Un carrello invece, conteneva le bibite insieme ai bicchieri,
tutti di cristallo. Le posate erano in argento vero, così come i piatti. I
tovaglioli, invece, erano ricamati con fili doro che aggiungevano un tocco di
classe al lussuoso, ma al quanto accogliente, rinfresco. Queste erano le uniche
cose che si erano salvate al castello e Juma aveva deciso di utilizzarle per il
matrimonio della figlia. Da una capsule, poi, Bulma tirò fuori uno stereo. Le
lezioni di ballo prese da Goku appena arrivato alla dimora del suocero, dopo il
torneo, non erano servite molto, e lo si notò bene.
- Balliamo? chiese Chichi, sperando in un si.
Lui non le rispose neanche, la prese forte e si buttò in un ballo frenetico a
ritmo di una canzone ritmata. Mentre andava da una parte allaltra, facendole
fare continue piroette, finì addosso un po a tutti e rovesciò anche i tavoli,
privi di cibo perché svuotati da lui stesso poco prima. Chichi non riusciva a
smettere di ridere, come anche Goku, continuando a ballare. Le teneva sempre le
braccia, muovendosi velocemente prima a destra, poi a sinistra con una forza e
velocità tipica di lui. Di tanto in tanto, si lasciavano liberi per dedicarsi a
mosse spettacolari, mimando alcuni gesti che non avevano alcun senso o
significato. Alzavano le braccia al cielo, e poi le mettevano giù. Così facevano
anche con le gambe, una alla volta. Si mettevano poi uno di fianco allaltro e
cominciavano a muovere il bacino, dandosi leggeri colpi. E poi di nuovo si
stringevano, cambiando postazione.
Tutti erano rimasti allibiti: si domandavano come i due non si vergognassero.
Lo strano stile aveva distolto lattenzione degli ospiti dal legame che univa i
due giovani. Juma fu il primo a cogliere le loro espressioni. Lei era raggiante
solo a vederlo. Goku la rendeva felice come non lo era mai stata prima. Lui,
spensierato come sempre, splendeva ai sorrisi di lei, emanandole tutto il
proprio amore che non sapeva di esserne fatto. Erano un uragano di tempesta e
passione che colpiva tutti, e non solo metaforicamente. Tenshinhan ricevette una
gomitata e la intese come una sfida. Si portò così anche lui in mezzo a quella
che era diventata la pista, e, insieme a Lunch, cominciò a farsi valere. Crilin
e Bulma si portarono una mano alla testa, sempre più sconvolti. Muten si
aggiunse alla mischia insieme ad Oolong e a Pual. Alcune ragazzine si
avvicinarono a Yamcha, e così Bulma, contro voglia, lo trascinò in mezzo a
scatenarsi. Ma in un attimo prese anche lei gusto.
- Criiiilin! Coraggio vieni anche tu! Le urlò lamica. Crilin era
esterrefatto. Non sapeva cosa fare: non poteva andare a ballare, non era da lui
lasciarsi andare come gli altri. Ma vedeva come tutti erano felici: doveva
essere davvero divertente. Anche il resto della folla prese a ballare. Ormai
rimaneva solo lui. Lo sguardo ricadde sul migliore amico. Goku sapeva
coinvolgere tutti e trasformare qualsiasi situazione in una festa.
- Amico mio- disse tra se e sé, sapendo che presto si sarebbero separati.
Prendendo coraggio, avanzò anche lui, mettendosi vicino a Bulma e a Yamcha.
- Preparati, Goku!- gli urlò Tenshinhan, ma non appena gli fu andato contro,
il campione cambiò direzione grazie ad un volteggio di Chichi. Lo sfidante finì
così addosso a Juma che non si accorse nemmeno di averlo messa a terra. Lunch
ovviamente aveva avuto la stessa fine, ma a differenza del compagno non si
procurò alcun danno. La musica cominciò a farsi sempre più intensa, più veloce,
e la piattaforma si trasformò in una vera lotta a coppie. Sfiniti, tutti si
rilassarono per terra, tranne Goku e Chichi che conservavano ancora molta
energia. Altri lividi si erano aggiunti al volto di Bulma, segnata dal giorno
prima, così come vennero anche al resto degli invitati. Gli unici che sembravano
non aver subito conseguenze erano proprio gli sposi.
La giornata passò molto velocemente.
Presto i due novelli coniugi si ritrovarono davanti ai loro amici, per
l’ultimo saluto prima della separazione che li attendeva al varco. Sopra al
tappeto steso a terra, Goku e Chichi ringraziavano commossi gli amici che
avevano partecipato alla cerimonia. Al loro fianco, Juma e Baba sorridevano
silenziosi. Era un momento molto importante, soprattutto per lui. Avrebbe
abbandonato i suoi amici, le persone con cui era cresciuto, coloro che avevano
segnato e riempito la sua infanzia. Non era un addio definitivo, ma era
ugualmente un arrivederci. Crillin, Bulma, il genio e tutti i suoi amici
avrebbero proseguito dritti sulla strada che li aveva condotti fino a quel
momento, mentre Goku ne avrebbe intrapreso una più difficile, in salita, che
seppur molto faticosa avrebbe regalato molte gioie. Una strada che portava alla
deriva, lontano dall’isola sicura e confortante che per tanti anni aveva accolto
il sayan. Il mare che lo attendeva era impetuoso, oscuro e misterioso. Ma Goku
era un avventuriero, adorava le sfide; avrebbe proseguito.
Dopo aver calorosamente ringraziato tutti, Juma chiamò i due giovani vicino a
se.
- Devo darvi una cosa! – disse, con il solito sorriso burbero e dolce che lo
caratterizzava. Immerse una mano nella tasca, e ne tirò fuori un oggetto più
piccolo di una sua unghia.
Chichi strabuzzò gli occhi.
- Una chiave? – chiese, stupefatta. Suo padre annuì.
- Apre la porta di una casa sui monti Paoz. – spiegò, allegro e commosso. –
Spero che vada bene. -
Chichi lo strinse forte, versando qualche lacrima. Così come Goku, anche lei
avrebbe dovuto abbandonare la persona più importante della sua vita: era stata
cresciuta da lui, e dopo la morte della madre le era stato accanto. Era il suo
sostegno, la sua rocca forte, la sua roccia. Il suo papà.
Ma ora aveva un altro appiglio: Goku. Non sarebbe più stata sola.
Il ragazzo chiamò la nuvola Speedy, e i due coniugi ci salirono velocemente.
Salutarono commossi Juma, per poi lanciarsi in volo. Si strinsero fino a che non
arrivarono alla casa.
Era piccola, era bianca ed era meravigliosa. Il più bel regalo che Juma
poteva fargli. Chichi stava per entrare subito, ma Goku la prese per il polso,
fermandola. Poi la prese tra le braccia, sollevandola da terra, mentre lei si
stringeva al suo collo. Si sorrisero, innamorati come non mai.
Poi il ragazzo si avvicinò all’entrata e spalancò la porta. Vi entrò, e
chiuse l’uscio dietro alle loro spalle.
La loro nuova vita era appena cominciata.
Kim:
Ciao^^. Per prima cosa volevo assolutamente scusarmi del
ritardo. Spero mi perdoniate e che la continuazione vi sia piaciuta. Questo
capitolo è stato davvero duro scriverlo! Non pensavo proprio. Prima mi veniva
un’idea, poi un’altra, o era troppo demenziale o troppo seria… Alla fine ho
deciso che questo è il definitivo. So che Goku avrebbe potuto combinarle di
tutti i colori, ma secondo me almeno nel giorno del suo matrimonio tutto è
filato pressoché liscio.
Cercherò di aggiornare il prossimo capitolo nel fine settimana... Grazie a
tutti di aver letto e grazie a Camy/Chichi (scusa e ancora scusa del ritardo!),
Milk 92, Kiki96, Beverly Rose, Lauratheangel e PiNk_ViDeL per aver recensito.
Grazie!!!!!!!
Un bacione a tutti.