il piacere di scrivere

di gloria85
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E se lì.
Vivi sola nel tuo silenzio ovattato, dove attraverso una spessa
pellicola riesci a vedere il mondo esterno.
Non lo tocchi, non ne senti la compattezza, ma lo vedi, lo osservi,
come si osserva una cosa agognata, desiderata, ma impossibile da avere.
Il tuo mondo non ammette nulla che sia al di fuori di quella pellicola
che ti avvolge.
Lo spazio che ti lascia è ristretto, misurato e forse anche
calcolato appositamente per farti impazzire.
Sei come in trappola, ma non interamente. Nulla portà mai
intrappolare veramente ciò che sei.
La mente spazia, esce da quella costrizione che ti avvolge e ti tiene
stretta a se.
Non ci sono regole, imposizioni o limiti. Puoi andare dove vuoi, fare
ciò che desideri e vivere la vita a modo tuo.
È così che ti senti quando stringi una penna in
mano.
È in questo preciso modo che senti te stessa, quando,
davanti ad uno schermo bianco, inizi a digitare freneticamente sui
tasti davanti a te.
Nessun pensiero, nessuna regola, nessun limite.

Sei tu che detti le condizioni. Solo tu che imponi fino a dove
spingersi e quando fermarsi.
Decidi discorsi, pensieri, sentimenti e ti senti padrona delle vite che
stai raccontando.
Le hai create, gli hai dato una forma, dei pensieri e delle occasioni;
occasioni che sfrutteranno solo se tu lo vorrai.
Ed è proprio grazie a questo che le pagine, una volta
bianche, si riempiono.
Acquistano significato, assumono interesse e si impregnano di quelle
sensazioni che prima vivevano solo dentro di te.
Ora le hai comunicate al mondo, le hai fatte uscire e, con loro, hai
mostrato anche una parte di te.
Non tutti forse capiranno a pieno il significato di quelle lettere, di
quelle parole, di quelle frasi. Molti le riterranno ridicole, inutili,
infantili o senza senso, ma è proprio quello il bello.
Non importa come le vedranno, come le sentiranno quando entreranno
dentro di loro; l’importante è che ci entrino.
L’importante è che lascino un segno nella memoria
e, se si è fortunati, anche nell’anima.
Sono nate per quello e, a differenza delle parole, non moriranno mai.
Le frasi volano, si perdono e si dimenticano; ma le lettere, i libri,
le mail no.
Quelle restano, vivono e si ricordano. Potranno venire cancellate,
bruciate o strappate, ma dopo averle lette una prima volta
sarà impossibile scodarle.
Hanno raggiunto il loro scopo nel momenti in cui abbiamo lasciato la
vita che ci circonda fuori da noi, anche solo per un attimo.
Quell’attimo che, grazie a quelle parole, ci ha fatto
crescere, sensibilizzare, disgustare o annoiare, ma comunque ci ha
tenuto ancorato a loro e loro soltanto.
È questo il potere della scrittura, un potere che nessun
altra cosa al mondo ha il privilegio di avere.




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