A little song for you
Ta-daaaaaan! Eccola: la più cretina, la più
masochista, la più deficente, la più pazza del
mondo, è ritornata! (=_= evvai...)
Scritta di getto, per passare il tempo, ecco sta ficcy, un po'
più felice di quelle che scrivo di solito ma sempre Royxed!
Dedicata ai miei idoli: Setsuka, Elyxyz, Bad Girl, Ed92, Chibimayu,
liena!!
Siete delle grandi! Mi inchino a voi e al vostro modo di scrivere che
mi prende ogni volta portandomi lontano e dandomi un milione di
sensazioni diverse!!
Special Thank: ai cereali al cioccolato Nesquik che mi stanno tenendo
compagnia, a Chibimayu che stamani mi ha tirato su di morale e al mio
piccolo nanetto preferito (il secondo)... scusa se oggi non vengo al
tuo compleanno ç_ç !!
Oh beh... ora vi lascio a questo sclero da 38 di febbre... poi lo fate
un commentino???
A little song
for you
L'aria era finalmente tiepida, la primavera era appena sbocciata.
Stava cominciando una splendida giornata, uno di quei giorni in cui
neanche un topo di biblioteca come Edward poteva restarsene a casa a
studiare.
Quella mattina il ragazzo si era svegliato di buon umore.
Da quando era alzato aveva in mette una canzoncina, ma non si ricordava
proprio dove l'aveva sentita e tanto meno chi l'avesse scritta.
Fischiettando il motivetto si recò con Alphonse, a cui da
poco era riuscito a ridare un corpo, a fare un giro in centro.
Non potevano lasciarsi sfuggire una simile giornata!
Alphonse chiese più volte al fratello cosa stesse cantando
ma ricevette come risposta un "non lo so" e una scrollata di spalle.
Stava per rinunciare a capire quando incontrarono il colonnello
Mustang, poteva giurare stesse fischiando le stesse note di suo
fratello!
Si salutarono.
Il colonnello sorrise a entrambi, Ed arrossì.
Si congedarono.
A pochi secondi dal loro incontro, sia il moro che il biondo
ricominciarono a canticchiare.
Nella mente di Edward vennero in mente alcune parole di quel ritornello
che lo stava assillando:
Così lontano, così vicino.
Così gigante, così piccino.
Che caldo comincia a fare
il freddo si fa da parte al palpitare
del tuo tenero cuore,
o forse al bagliore
dei tuoi occhi dorati.
Ancora non ricordava dove la aveva sentita, eppure... si
sentiva bene, felice quando la cantava!
Cercando di non pensarci continuò a girare per Central col
fratellino.
Finalmente Al trovò il coraggio di chiedere al fratello il
senso delle parole che stava ripetendo da una mezzora.
"Non lo so Al, ma non ti sembra bella, fratellino?"
Si sedettero in un bar a prendere del caffè e a parlare.
Per Edward vedere di nuovo il sorriso di Al era la soddisfazione
più grande, ogni singola espressione dipinta su quel viso
era per lui una dose di felicità infinita.
Nel mezzo della conversazione sbucò da dietro le loro spalle
Mustang, con un bichiere di latte in mano.
Si sedette con loro e lo porse a Ed con un sorriso sghembo, il quale
glielo cercò di lanciare contro.
Non lo prese ma, in compenso, colpì in pieno una ragazza che
serviva il tavolo accanto.
Sia il colonnello che Al si misero a ridere vedendo il biondo che
cercava di scusarsi con la cameriera.
A Ed vennero in mente altre parole:
Quando capirai? Quando capirò?
Se prenderai del caffè amaro
lo addolcirò con del bianco latte.
Lo so che non ti piace
ma lo faccio solo per te
Quando capirai? Quando capirò?
Che se ti faccio arrabbiare
è perchè non ti voglio lasciare?
Gli venne un colpo quando capì che non le stava
pensando quelle parole ma invece sentendo sussurrare da Roy.
Lo guardò stupito. Il taisa sorrise.
"E' il pezzo di canzone che viene dopo al ritornello che stavi
canticchiando prima!"
"E lei come lo sa? Cioè che canzone è? E' davvero
molto bella, non crede?"
"Semplicemente l'ho composta io. L'avrai sentita quando l'altro giorno
sei venuto nel mio ufficio. Comunque grazie del complimento!"
"Che?!?! Tsk, non ci credo! L'avrà scopiazzata da qualcuno!"
"Grazie della fiducia Acciaio! Ma l'ho scritta io, pensando a chi so
io!"
Altre parole fecero capolino nella testa bionda di Edo:
Così lontano, così vicino
sono pronto ad accoglierti nelle mie braccia
appena deciderai di scappare
Così grande, così piccino
Ti chiaman demone
quando non sei altro che un micino
dal pelo color del sole
che risplende in ogni mio giorno.
Amava quella canzone sempre di più. Ma non
trovava possibile il fatto che l'avesse scritta uno come il colonnello!
Almeno fin quando quest'ultimo se ne spuntò fuori con
un'altra dose di parole, dirette a lui soltanto:
"Quando capirai? Quando capiremo?"
Ed si portò una mano sulla bocca dallo stupore, aveva capito.
Alphonse guardava i due confuso.
Le campane suonarono ricordando ai fratelli Elric l'appuntamento che si
erano dati con l'amica di infanzia, che ancora non aveva visto Al
nuovamente umano.
Si salutarono.
Il colonnello sorrise, stavolta solo a Edward, il quale
arrossì più di prima.
Per la strada Ed non fischiettò la canzone, si
limitò soltanto a cantarla a squarcia gola.
Al si continuava a chiedere l'origine del buon umore del fratello.
Si era forse perso qualcosa?
Adesso l'ho capito, adesso lo sappiamo.
Continuava a dire dentro di se il biondo.
Scusate questo piccolo sclero! Lo scritta di getto, pensando a
chissà cosa... boh!
Spero sia piaciuta, commentateeeee!!
Grazie dal cuore a tutti quelli che leggono e commentano! VI LOVVO!!
Ah, la canzone è così sgarrosa (O_o che vuol
dire? nd Ed) (ehm... sgarrosa vol dì sgarrosa! adattati! nd
Me) perchè l'ho scritta io, non ha enmmeno una melodia...
sigh.
Se mi volete contattare: meduxina93@hotmail.it
(tsè! Tanto chi te vole!! nd voi)
KissOoOoOoOoOoOoOoOoOni vostra Envuccia!
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