Siamo in auto assieme, io e te,
nessun’altro, tu guidi
silenzioso, io guardo distratta fuori dal finestrino.
Non ti conosco neanche, ti ho
strappato un passaggio per
andare a una festa di una amica che abbiamo in comune.
La
musica copre un
silenzio molto imbarazzante. Forse non è stata una grande
idea chiederti questo
passaggio.
Tutto d’un tratto la
macchina rallenta.
“Perché
rallenti?” “non sono io, è
l’auto c’è qualcosa che
non va…”mi rispondi con un tono quasi di scusa,
“accosta li e vediamo cosa non
va…”.
Accosti, velocemente scendi
dall’auto ed apri il cofano.
Mi gridi che non sai cosa sia
successo, torni in macchina.
Fuori fa un freddo cane.
“Uff ci perdiamo la
festa…” dico “bè
può essere qua la
festa…”, io non capisco.
Poi alzi la musica, e sempre da
seduto, incominci a ballare,
io ti seguo.
Poi con un contatto casuale, le
nostre labbra s’incontrano,
si staccano, ma poi desiderose si riuniscono. Ci
catapultiamo sul sedile posteriore.
Facciamo quello che facciamo.
Ci addormentiamo.
Il mattino arriva.
Magicamente l’auto riparte,
come se avesse voluto farci
stare assieme.
Torniamo a casa, ma al contrario di
ieri è cambiata una
cosa, parliamo.
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