QUESTA FAN FICTION CONTIENE SPOILER SU
"HARRY POTTER AND THE DEATHLY HALLOWS". CONSIGLIO A CHI NON VUOLE
SPOILERARSI IL SETTIMO LIBRO DI NON LEGGERE QUESTA FAN FICTION!
Ed eccomi di ritorno con un'altra fan
fiction... Non riesco a stare senza scrivere qualche baggianata su Harry Potter
^^. Questa volta mi cimento in una long fic (mia croce e delizia). Spero di
riuscire a concluderla (sempre se vi piace... a questo proposito aspetto le
vostre recensioni!). Parlerà di ciò che è successo al Mitico Trio (e a tutti
quelli che gli stanno attorno ^^) nell'arco dell'anno che ha seguito la
sconfitta di Voldemort. Ovvero quello che vorrei leggere in un qualche
fantomatico spin-off della Rowling.
Non so voi, ma a me non è piaciuto molto
l'epilogo. Non tanto per i contenuti (e chi non avrebbe voluto vedere i nostri
eroi felici e contenti?), ma per l'occasione scelta. Troppo banale. Da JKR mi
sarei aspettata qualcosa di meglio, a conclusione di questa saga favolosa.
Ma ormai JKR ha gia scritto la sua
parola FINE.
...
Lo ha fatto lei... Ma non l'abbiamo fatto
noi fanfictioners! Ci mancherebbe altro!
Buona lettura!!!
Our story must go on
1° capitolo - Losing my
religion
Un esplosione... Pietre,
calce e polvere dappertutto... Un grido... Dei singhiozzi soffocati... Una
chioma rossa tra la polvere...
"FRED!!!"
Gli occhi spalancati...
Due occhi spenti...
"Falle vedere i sorci
verdi anche per noi, Pix!"
"Bè, sarà meglio
che ti sbrighi, ragazzo, o quelle carine saranno tutte occupate"
"Questo è parlare da
amico e da Weasley"
"E' molto formativo
per il carattere, imparare a pulire i cavolini senza magia..."
"... ma il fatto
rimane che riesce a spostarsi più velocemente di Severus Piton rincorso da uno
shampoo..."
"Tu hai fatto una
battuta, Perce... Credo che non ti ho più sentito fare una battuta da quando
-"
"FRED! FRED!!!"
"NO, FRED, NO!"
Due ragazzi inchinati di
fianco a lui... Il fantasma di una risata... La sua ultima risata...
"No... Fred... NO!"
Ronald Weasley si era
svegliato di soprassalto, nel bel mezzo della notte. I suoi occhi azzurri
cercarono inconsapevolmente una fonte di luce, che non trovarono. Era
completamente buio. Nemmeno la luna stava illuminando quella notte fredda. E non
solo per la temperatura.
Il ragazzo sospirò e si
strinse convulsamente attorno al suo lenzuolo, senza nemmeno rendersene conto.
Si sentiva incredibilmente solo, e non era certo per il fatto che Harry non
dormiva più nella sua camera, ma in quella vuota - per adesso - di Charlie.
Lui non c'era più.
Suo fratello.
Quello che aveva
"accidentalmente" trasformato il suo orsacchiotto preferito in un
ragno, molti anni prima.
Quello con il quale aveva
quasi stretto un Voto Infrangibile, e che aveva quasi perso una chiappa per
questo.
Quello con il quale aveva
giocato a Quidditch un'infinità di volte.
Quello che... bè, c'erano
molte cose che si potevano dire riguardo Fred Weasley.
Il problema era cercare di
trovare il coraggio di dirle... addirittura di pensarle. Era una coltellata al
cuore ogni volta che si pensava a lui. Figuriamoci parlarne!
In quei tre giorni il
silenzio più assoluto aveva regnato alla Tana. Nemmeno il fantasma della
soffitta faceva più rumore; sembrava stesse partecipando al lutto. E così
facevano Grattastinchi e Leotordo, molto più tranquilli del solito.
Ron si girò da un fianco e
cominciò a guardare fuori dalla finestra, cercando qualcosa che lo distraesse.
Impossibile.
Allora chiuse gli occhi,
provando ad isolarsi dal resto del mondo, a chiudere fuori dalla sua anima tutto
quel dolore.
Impossibile.
Si passò una mano tremante
sul viso, e si accorse quasi con sorpresa che era bagnato.
* * *
Il respiro.
Le mancava il respiro.
Non voleva crederci.
Non poteva crederci.
Il suo fratellone.
Morto.
Non l'avrebbe mai più
rivisto.
Non avrebbe mai più riso per
le sue battute.
Non avrebbe mai più sentito
la signora Weasley incavolarsi per qualche suo scherzo.
Non avrebbe mai più sentito
la sua risata, che si univa in modo così perfetto a quella di George.
Non l'avrebbe mai più
sentito prendere in giro Ron.
Non avrebbe mai più...
nulla.
Ginny si lasciò sfuggire un
singhiozzo, lo stesso che stava cercando di trattenere, assieme alle lacrime, da
qualche minuto.
Sarebbe mai più riuscita ad
essere felice?
Quanto aveva fantasticato
quei giorni, i giorni che avrebbero seguito la sconfitta di Voldemort. Li aveva
sognati per tutto l'anno precedente, mentre guidava l'ES a Hogwarts, assieme a
Neville e Luna. Se li era immaginati felici, festosi, straordinari. Ma mai
avrebbe pensato che sarebbero stati così... orribili.
Odiava quell'atmosfera che
regnava alla Tana. Tutto quel silenzio teso, quel dolore privo di parole, che
andava aldilà delle lacrime, che era più pesante del piombo. Ma non era quella
la cosa peggiore.
La cosa peggiore era vedere
George. Non aveva quasi proferito parola da quando avevano lasciato Hogwarts.
Non parlava, non piangeva, non faceva nulla. Lo sguardo perso nel vuoto, la
testa china, il volto pallido e privo di espressione. Non sopportava di vedere suo
fratello ridotto in quello stato. Sembrava morto. Le ricordava orribilmente il
cadavere di Fred.
Non sarebbe più stata capace
di levarsi quell'immagine dalla mente. E non voleva nemmeno farlo.
Non sapeva cosa pensare, cosa
dire, cosa fare.
Forse avrebbe dovuto fare
come George.
L'ideale sarebbe stato un
eterno stand-by.
* * *
Harry Potter si sfiorò la
cicatrice. Finalmente, dopo quasi diciotto anni, aveva smesso di tormentarlo. Ma
non poteva certo definirsi felice.
Adesso c'erano Fred, Lupin e
Tonks a tormentarlo.
Lupin: l'ultimo Malandrino
rimasto, il migliore professore di Difesa Contro le Arti Oscure che aveva mai
avuto, suo consigliere, l'uomo che gli aveva insegnato a difendersi dai
Dissennatori, che aveva sacrificato la sua vita per aiutare Harry.
L'uomo che aveva lasciato
orfano un bambino innocente che non avrebbe potuto conoscere quelle due persone
fantastiche che erano i suoi genitori. Nemmeno la madre.
Tonks. Auror giovane ma
straordinaria, che aveva più volte messo a rischio la propria vita per
l'Ordine, che amava scherzare e che aveva appena creato una propria famiglia.
Famiglia che era stata
distrutta.
E tutto per colpa sua, alla
fine. Era lui che stavano aiutando, è per lui che sono morti.
E poi c'era Fred.
Il fratello del suo migliore
amico, e della ragazza che amava. Stavano tutti soffrendo come cani, ed era
colpa sua.
Anche se loro gli avevano
stragiurato che non era assolutamente colpa sua se tutte quelle persone
erano morte, lui non ne era affatto convinto.
La sua vita non sarebbe più
stata la stessa. Ma ancora non sapeva se sarebbe cambiata in peggio o in meglio.
Ma di una cosa era certo: non
era più Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto.
Adesso era Harry Potter.
Harry Potter e basta.
* * *
Il sonno stava quasi per
conquistare Ron, quando la porta si aprì di qualche centimetro e la sua stanza
venne parzialmente illuminata, mentre una sagoma entrava e si chiudeva la porta
alle spalle.
"... Ron? Sei
sveglio?"
La bocca di Ron si aprì in
un leggero sorriso. Quella voce. La sua voce.
"Hermione..."
"Cavolo, non si vede
niente qui... Lumos!"
La stanza venne leggermente
rischiarata dalla luce che emanava la bacchetta della ragazza. Grazie alla luce
magica, Ron riuscì a vedere il volto di Hermione: era ancora molto provata, e
molto probabilmente aveva pianto fino a poco prima. Ron era consapevole di non
avere un aspetto migliore.
"Come stai?" le
chiese Ron, alzandosi un pò di più dal cuscino.
"Oh, io bene"
rispose Hermione, mentre con lo sguardo stava cercando di analizzare la salute
psico-fisica di Ron. "E tu?" gli chiese preoccupata, sedendosi sul
bordo del letto del ragazzo.
Ron non rispose, ma si
lasciò cadere pesantemente sul cuscino. Hermione lo stava guardando come aveva
fatto dopo la fuga dal Ministero, e questo lo rincuorò un pò; non era solo.
"So che dev'essere
difficile per te, Ron..." cominciò Hermione, ma poi si interruppe quando
incrociò lo sguardo del ragazzo.
Capì che in quel momento le
parole non sarebbero servite a nulla.
Così si lasciò abbracciare
da Ron, che si era nuovamente alzato dal suo cuscino, e gli mise le braccia
attorno al collo, cercando di fargli capire che le era vicina più che mai, e
che non lo avrebbe lasciato solo in quel momento.
Messaggio che il ragazzo
capì, mentre si distendeva nuovamente sul suo cuscino, con la testa di Hermione
sul suo petto, mentre lei gli accarezzava il volto nuovamente rigato dalle
lacrime.
"Ce la faremo, Ron... te
lo prometto. Ce la faremo"
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Ed ecco concluso questo primo
capitolo. Un pò "così", ma non potevo assolutamente iniziare senza
parlare di Fred e degli altri morti (tesorucci miei!!!). Allora, come vi sembra? Vi è piaciuto o vi ha fatto schifo? Per
favore, fatemelo sapere, aspetto con ansia le vostre recensioni!!!
Oh, dimenticavo, altre due
cosine... Volevo ringraziare Monipotty, Annaira, potterina_88_ e
Ludypotty per
aver recensito l'ultimo capitolo di Love & Magic. GRAZIE RAGAZZE!!!
La seconda cosa è questa: i
titoli dei capitoli di questa ff sono i titoli di alcune canzoni (idea
rubacchiata a Grey's Anatomy ^^)... Il titolo di questo primo capitolo (Losing
my religion) è stato "gentilmente" preso in prestito dai mitici REM. Nonostante ciò, questa non sarà una
song-fic. Anche se non escludo completamente la possibilità di scrivere un
song-chap in futuro... Staremo a vedere.
Ringrazio già da ora chi
leggerà e recensirà questa fan fiction... GRAZIE!
Detto questo vi saluto!
PS: **con gli occhioni da cucciolo di cane/gatto/altroanimalepreferito** me la lasciate una
recensioncina?! Vi prego!
PPS: mi rendo conto di essere
patetica ^________^
Al prossimo capitolo
Angelikfire
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