Raccontagli di te
-…il
Principe diede un ultimo bacio alla fanciulla e fu proprio allora che
lei si
risvegliò!
Biancaneve
e il Principe Azzurro si sposarono, ebbero tanti splendidi figli e
vissero nel loro regno per sempre felici e contenti!
-E
la Regina Cattiva?
E la Regina Cattiva?
Raccontagli
di te.
Raccontagli
di una favola che si è trasformata in incubo e di un incubo che poteva
essere
una favola.
Descrivigli
quell’anello senza un matrimonio, quella stalla che sembrava il
migliore dei
castelli, quei luoghi abbracciati da terra e cielo e sfiorati dagli
zoccoli di
un destriero possente.
Raccontagli
di una madre senza più cuore che non raccontava fiabe e di un padre che
non
aveva il coraggio di mostrare coraggio.
Parlagli
di un re senza il suo amore.
Di
una bambina senza una madre.
Di
un cavallo imbizzarrito.
Di
un salvataggio che era una trappola.
Di
un segreto divenuto condanna.
Di
una fuga che si è rivelata un addio.
Raccontagli
di lui.
Raccontagli
di due occhi azzurri come un mare in tempesta, che era difficile non
poterci
annegare dentro.
Dei
baci rincorsi e proibiti.
Delle
lezioni attese con impazienza.
Del
suo amore, più forte di ogni magia.
Di
come tutto quello sarebbe bastato. Di come lui sarebbe bastato.
Raccontagli
di un cuore.
Di un cuore rinchiuso in un cofanetto di legno, bramando potere e onore.
Di
un cuore strappato dal petto, ridotto in polvere sottile, divenuto
terra
pesante e aria leggera.
Di
un cuore, il tuo, che ha smesso di amare perché troppo aveva amato.
Raccontagli
del lieto fine che non c’è stato, di un matrimonio sbagliato, del
sapore di
baci diversi.
E
la Regina Cattiva?
-Henry,
lei…
Dorme.
E
tu lo guardi, ancora sveglia.
Sorride.
E
tu piangi.
Sogna.
E
tu hai smesso da tempo di farlo.
E
la Regina Cattiva?
Ha
il volto rigato
dalle lacrime mentre rimbocca le coperte a suo figlio.
Un
figlio nato da un
amore diverso.
Un
figlio che ora
dorme.
Un
figlio che ora sogna e spera.
Sogna
di Biancaneve e del suo Principe Azzurro e spera che la Regina Cattiva
abbia avuto la fine che si merita.
Una
fine che non prevede di essere preceduta dalla parola “lieto”.
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