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“Non mi avevi detto di venire da un'altra
dimensione...”
Le parole di Lei mi fanno sorridere, mentre scuoto
appena la testa, stupito di tanta ingenuità. Ti guardo, inclinando leggermente
la testa di lato, in attesa di una risposta, magari una delle tue, così piene di
sarcasmo.
“Bhe...sai...non è facile dire alla propria
fidanzata ah, tesoro, sai, vengo da un'altra dimensione. Però tranquilla
posso aprire portali quando voglio”
Un ghigno nasce sulle mie labbra, mentre sposto lo
sguardo di nuovo verso di Lei, che sembra quasi offesa da quelle parole fredde.
E così è finita...
Riesco a leggerlo nel tuo sguardo, nei tuoi
movimenti, nella tua voce così fredda e distaccata. Hai perso.
Sposto lo sguardo verso mio fratello, e nella sua
bocca serrata posso leggere il mio stesso pensiero. Hai perso. Noi tutti abbiamo
perso.
Ti volti verso di noi, ci lanci uno sguardo rapido
e attento, come se stessi scrutando la nostra stessa anima.
“Torniamo a casa”
Annuisco a quelle parole, pronto ad ubbidire, ad
essere al tuo fianco, e lo stesso fanno gli altri. Li scruto uno ad uno, osservo
i loro volti marcati, gli sguardi tesi. Sì, questa non è casa nostra.
“No...aspetta...!”
La voce di Lei mi fa voltare, ma Tu resti
immobile, le volti le spalle, forse hai paura che guardarla ti farebbe esplodere
il cuore nel petto. Ancora una volta.
“La tua dimensione...com'è?”
Osservo i tuoi pugni, ora stretti in una morsa
gelida. Lanci uno sguardo verso di Lei, squadrandola con i tuoi occhi scuri,
prima di tornare a darle le spalle, mentre i tuoi capelli si muovono
implacabili, spinti dal vento.
“Il migliore dei mondi possibili”
Quelle parole escono dalle tue labbra, quasi
forzate, strette tra i denti. E' quello che ci viene sempre ripetuto, vero?
Quello che ripetiamo sempre. Il nostro è il migliore dei mondi possibili.
Ed io ci credo, ci credo fino in fondo. Un mondo
senza guerre, senza litigi, senza assassini, senza stupratori, un mondo in cui
tutto funziona come un perfetto meccanismo, un orologio perfetto.
“E...che forma di governo avete?”
La curiosità di Lei è insaziabile, vuole davvero
sapere da dove veniamo, come viviamo? O forse vuole solo sapere dove
scomparirai, adesso che tutto è finito, che quel vincolo è sparito per sempre.
Tu non rispondi, resti immobile, incapace di
voltarti, ma anche di allontanarti da lei, di aprire quel portale e sparire per
sempre. Lancio uno sguardo verso L., l'unico che non abbia subito l'influsso
della Terra, di questo mondo imperfetto, pieno di odio e violenza, di
batticuore, di emozioni forti, quelle stesse emozioni che dal trono possono
condurti alla polvere, le emozioni che rendono questa società sporca, una
feccia. Anche io, mio malgrado, ne sono stato contaminato, ho cominciato a
provare odio per questa razza corrotta, un sentimento che nella mia dimensione
non esiste, che potrebbe distruggerla, portarla alla rovina. Tornare a casa
significherà essere uccisi, per il bene del sistema, perché gli altri possano
continuare a vivere nella società perfetta.
L. intercetta il mio sguardo ed annuisce appena,
risponde al tuo posto, mentre Tu ancora ti rifiuti di voltarti.
“Il Capo comanda” risponde, mentre Lei lo ascolta,
ma senza guardarlo, perché il suo sguardo è fisso su di Te
“Ma per le decisioni più importanti si avvale di
dieci consiglieri, scelti tra i più forti e i più saggi di tutto il mondo” fa
una leggera pausa, per poi guardarla con un ghigno beffardo “Tra le altre cose,
sono incaricati di rimuovere i contaminati dalla dimensione...”
Lei spalanca gli occhi, forse si rende conto solo
ora del significato dei tuoi gesti.
“I...contaminati...?”
L. tace, non sembra voler aggiungere niente, ma la
rabbia e l'odio che questo pianeta mi ha donato mi scorrono nel sangue, mi
costringono a sputare quelle parole cariche di veleno
“Coloro che sono stati contaminati dalla
Terra!”
mi guarda senza capire, ed io mi costringo a
calmarmi, mentre il rosso scarlatto che mi illuminava il viso comincia a scemare
nel solito rosa pallido di sempre.
“Uff...il nostro Capo è nato sulla Terra, ma fin
dall'inizio si è sentito diverso da voi terrestri, lui non provava emozioni
forti, riusciva sempre a restare razionale, la ragione, quella sola, guidava i
suoi gesti. Un giorno scoprì la via d'accesso a una dimensione nuova ed
incontaminata. Era stufo dell'odio che dilagava sulla Terra, così decise di
creare la sua personale utopia, un mondo perfetto dove tutto fosse retto solo
dalla ragione, senza spazio per inutili sentimenti. E così fu. La nostra
dimensione si è retta per secoli sulla mente dei più geniali strateghi che si
possano immaginare...purtroppo, però, non è stato possibile in alcun modo
chiudere per sempre i portali di accesso a questo pianeta, così alcuni giovani
impararono la magia necessaria per aprirli, per poter venire su un pianeta a cui
si sentivano indissolubilmente legati. Le nostre origini, in fondo, sono
qui...”
Mi fermo ed osservo Lei, il suo volto piccolo e
delicato che mi da il voltastomaco, la sua bocca che ha osato togliere purezza
alla Tua. Quella bocca da cui è uscito solo veleno che ha oscurato il tuo
cuore.
“Noi siamo i contaminati” intervieni nella
discussione, con un tono secco e così freddo da togliere il fiato. Ti volti ed
io posso osservare i tuoi occhi spenti, prima pieni di gioia e fierezza.
Lei ti guarda, gli occhi pieni di ansia e
preoccupazione.
“Vi...uccideranno?”
domanda, e la sua voce mi disgusta. Non posso fare
a meno di ripensare alle parole d'amore che ti sussurrava e a quelle feroci che
ti hanno spezzato il cuore. Se solo tu non l'avessi conosciuta...la nostra casa
potrebbe accoglierci di nuovo, cullarci con la sua razionale perfezione.
“Sì, ci uccideranno”
Stringo i pugni, mentre quella fetida rabbia si
impossessa ancora di me, rendendomi sempre più infetto. Ovviamente ho sempre
saputo che sarebbe stato così, che ci avrebbero ucciso, ma sentirlo adesso,
dalla tua voce che un tempo ci spronava ad essere forti, è un pugno nello
stomaco e brucia come l'inferno.
“Nella nostra dimensione non c'è spazio per le
emozioni...” continui, con un tono spento e triste in cui non ti riconosco
“Viviamo nella razionalità, solo così il sistema va avanti...la ragione è
l'unico motore per una società perfetta. Noi non amiamo, non odiamo. L'unico
sentimento che conosciamo è la lealtà incondizionata verso i nostri capi.
Scegliamo i più saggi e seguiamo i loro dettami, e questo è tutto”
No, non è tutto. Non le stai svelando tutto,
ancora le taci che tu stessa eri un membro del Gran Consiglio, prima di farti
contaminare dalle debolezze di questo pianeta. Perché l'hai fatto?
“Io...” le parole ti muoiono in gola ed io non
posso fare a meno di sentire una fitta allo stomaco nel vederti così, ora che i
sentimenti sono penetrati dentro di me.
“...sono stata contaminata da questo pianeta. Sono
venuta qui, anni fa, per conoscere le mie origini. Qui era tutto così...diverso”
sospiri appena, regalandomi una nuova fitta “Ho la capacità di aprire portali,
quindi mi spostavo tra questo pianeta e la mia dimensione, di tanto in tanto.
Giusto per conoscervi meglio. La vostra era una società imperfetta, che cresceva
nell'odio, nell'egoismo e nella cupidigia...vi studiavo e portavo i miei
resoconti a casa. Siete un ottimo esempio di cosa significa lasciarsi guidare
dai sentimenti, dimostrate che una società che voglia essere perfetta deve
eliminarli, prima che loro eliminino tutti gli esseri umani”
Annuisco con un leggero sorriso, convinto di
quello che stai dicendo, della superiorità della nostra dimensione su questo
misero pianeta. Vorrei potermi purificare, tornare tra la mia gente, ma so che
questo non è possibile, una volta che i sentimenti penetrano dentro una persona
è impossibile riuscire a toglierli. Dovrò morire, ma lo faccio contento, il
sistema così sarà salvo.
Lei non parla, ti guarda soltanto, stupita, forse
anche sconvolta. Non si rende conto che è tutta colpa sua? E' lei che ha
contaminato te, che ha contaminato tutti noi.
L'imperfezione di questo pianeta si è estesa alle
nostri carni perfette tramite questa feccia, questa stessa feccia che ora ti
guarda con occhi liquidi, quasi imploranti.
Tu torni a voltarti, dandole nuovamente le spalle,
e sospirando appena: un sospiro pieno di stanchezza, come se all'improvviso
tutti i tuoi anni ti fossero crollati sulle spalle, andando a formare un enorme
fardello.
“E' tardi...dobbiamo davvero andare...”
E' solo un debole mormorio, quello che esce dalle
tue labbra, ma Lei sembra capire comunque le tue parole, ed abbassa la testa,
spero in segno di tardiva vergogna.
“Addio”
Le Tue ultime parole, poi fai un lieve cenno
circolare con la mano, ed un portale si apre davanti a te. La tua ultima azione
è varcarlo, e subito sparisci, inghiottita di nuovo dal tuo mondo, da quella
perfezione di cui non facciamo più parte. Lo varchiamo anche noi, pronti a
seguirti.
Esseri imperfetti all'interno di un sistema
perfetto.
Il sistema si purificherà, e tornerà a
brillare.
Il giorno del nostro ultimo respiro.
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