Capitolo 1
Probabilmente ero fuori come un poggiolo, anzi, era certo che lo fossi, ma
non avrei mai, e ripeto mai, permesso a nessuno, tanto meno alla mia
pazza zia, di portarmi l'unica cosa bella e totalmente mia che avevo,
non volevo sembrare scemo, sdolcinato o chissà cos'altro,
figuriamoci, a parte tutto io sono un Malfoy, e ... o,Salazar, io sono
stato uno stronzo, l'ho maltrattata, l'ho sfruttata e insultata... lei
con me è stata un angelo, sempre... lei mi ha reso migliore e
non la perderò, mai, se non per sua scelta, se smetterà
di amarmi, se finirà il miracolo che le fa dimenticare di come
l'ho maltrattata per anni...
A questo pensavo mentre guardavo l'ingresso di quella stanza,a questo
pensavo mentre l'unica cosa che sentivo era il mio cuore a mille e i
passi correre su per le scale
-continuate a raccogliere! continuate a raccogliere!- gridai mentre
Blaise accorreva accanto a me, bacchetta spianata - Draco
Calmati, la stai ammazzando- ringhiai dalla frustrazione correndo
accanto a Lei, accidenti ero completamente vincolato, non potevo fare
nulla, la guardai riversa a terra, gli occhi socchiusi, poco distante
dal suo vomito, no! lei non poteva essere così, quella scena non
era degna di lei, mi inginocchiai e la tirai su, strinsi le labbra
mentre la sua testa ricadeva all'indietro
-se
dei due c'è qualcuno che merita di vivere, quella sei certo tu,
farò di tutto per avere questa cura perchè ti amo, e
voglio continuare a farlo, per il resto della mia vita- a mia discolpa
posso dire che non fui io a parlare, ma i miei sentimenti completamente
imbizzarriti di quel momento
-tu!! traditore del tuo sangue! della famiglia! via di qua! via!-
quando mi ritrovai davanti mio zio mi accorsi di non avere accanto il
mangiamorte, niente maschera, niente mantello, a differenza dei suoi
compari, ma solo l'uomo a cui avevano portato via la moglie: si
bloccò infatti a guardare fisso dietro di me, gli occhi stretti
a due fessure puntati su Fred Weasley
-ti ucciderò! ti ucciderò tra atroci sofferenze cane!- gridò mentre i suoi compagni già avevano ingaggiato battaglia
-andatevene!! lasciate questa roba! non siete degni! non siete degni di
lei!!- ma niente avrebbe tenuto me i i miei compagni lontani da
quegli oggetti che, se esisteva davvero, contenevano la cura per la mia
ragazza; lottai come un animale, usando solo l'istinto, la forza e
tutta la potenza magica che possedeva il mio corpo; non escludo neanche
di aver usato le mani, atterrando due mangiamorte puramente alla babbana
-abbiamo finito! via tutti!- la voce della Weasley mi raggiunse
fra mille tonfi e scoppi,dopo poco infatti schiantai l'ultimo
Mangiamorte che mi bloccava il passaggio, raccolsi fra le braccia
Hermione e con uno strappo all'ombelico eravamo
già al campo
-No! no Hermione! Hermione apri gli occhi! ti giuro che ti odio, io ti
odio Hermione! ti odio perhè non puoi farmi questo!- venni
allontanato dal suo corpo da Blaise, lottai ma lui era più
forte, lo era sempre stato; me lo ritrovai davanti, a pochi centimetri
dal mio naso
-ascoltami Draco! ascoltami... non è finita, ok? non è
finita...- vidi tutto attorno a me confuso, tutto girava, la Pansy che
si aggirava frettolosa attorno alla mia ragazza si muoveva in maniera
innaturale, era così flessuosa, così alta, quando mai Pansy era stata così
alta? bè, non era mai stata bassa.... la Lovegood era bassa...
la Lovegood... chissà se...
-Draco! Draco smettila! guardami!-di nuovo vidi il mio amico davanti a
me, lo sentii appoggiarmi alla sua spalla e trascinarmi via, ma non
vidi dove mettevo i piedi, non giuardavo avanti, il mio sguardo
era offuscato da qualcosa che mi mostrava Hermione, che veniva fatta
levitare lontana da me, completamente appannata.
Guardai avanti e due grosse lacrime mi rotolarono giù dalle guancie, due, solo due, ma le odiai
-ti odio, giuro che ti odio...ti odio...- mormorai mentre nella mia testa rividi il volto della mia donna ricadere all'indietro.
Mi sentii buttare sul divano di una tenda e mi guardai attorno: quella dei gemelli Weasley, di Neville e Astoria
-Draco... chi sono io?- guardi male il mio amico
-un coglione! voglio vederla! perchè mi hai portato via!-mi
alzai ma Blaise mi ributtò sul divano, mi ci accasciai
praticamente, mi accorsi di non avere più forze
-è viva... è viva... vero?- lo vidi annuire davanti a me
-ma ti devi calmare se vuoi che lo rimanga...- fu come se mi avesse
tirato una secchiata d'acqua, lo guardai corrucciato e mi ascigiugai
velocemente le gote bagnate
-ha visto qualcuno?- mugugnai offeso da me stesso, Salazar! piangere
come una ragazzina! fare queste scenate? che diavolo mi stava
succedendo?
- nessuno ha visto le lacrime..... il resto era un po' impossibile non
vederlo... ma lo sai Draco, qui nessuno giudica... e comunque neanche
gli altri sono del tutto a posto... - annuii
-dobbiamo leggere i diari, dobbiamo setacciare tutto quello che abbiamo
trovato, dobbiamo...- ma non feci in tempo a dire nulla che mi ritrovai
la bacchetta del mio amico puntata contro
-scusami tanto amico... - non feci in tempo a mandarlo a quel paese che crollai sul divano.
-Draco....- appena aprii gli occhi sentii una presenza nel letto
accanto al mio agitarsi un poco la voce di una ragazza chiamare il mio
nome, strinsi le labbra, non era la voce che avrei tanto voluto, aprii
entrambi gli occhi e mi voltai per guardare il viso della mia amica
accanto a me, feci un picolo sorriso, quanto era bella
-come stai?- mi chiese carezzandomi la mandibola con un dito leggero, sospirai
-intontito... - lei sorrise e si infilò tra le mie braccia, la
strinsi forte, incredibile come in quel momento avessi davvero bisogno
di lei: Blaise era Blaise, ridevamo, scherzavamo, parlavamo di ragazze
e .. bè, era il mio migliore amico, mio fratello; Daphne, Daphne
era la ragionevole del gruppo, forse la meno sentimentale, la
più Nobil-purosangue di tutti.... ma Pansy, bè Pan era in
grado di tirare fuori da una persona tutto il suo lato più
emotivo con uno sguardo di smeraldo; nella nostra società ci
avevano insegnato a nascondere sempre i sentimenti perchè
sarebbero stati un'arma contro di noi, lei è veramente portata per questo, è in grado di
leggere tutte le emozioni di una persona con estrema facilità, e
le sa usare a suo piacimento, come un'arma oppure come una medicina
-Draco...- mugolai in risposta
-Hai bisogno di una doccia...- disse soghignando, ridacchiai
-non ora devo ..- ma mi bloccò
-no Drake.... non devi andare da nessuna parte... non puoi....- mi guardò mesta
-vai a farti la doccia... intanto ti devo dire delle cose- smisi di
carezzarle il braccio e mi tirai un poco su giusto da sovrastarla un
poco
-cosa devi dirmi- chiesi diventanto serio improvvisamente
-tu ti lavi e io parlo...- strinsi le labbra e, ancora con lei fra le
braccia, mi alzai dal letto dirigendomi verso il bagno; la misi seduta
sel wc e chiusi la porta
-andata...- cominciai a togliermi i vestiti
-no ma tranquillo...- esclamò indignata voltandosi da un lato con il naso all'insù e gli occhi chiusi
-io mi lavo, tu parli...- risposi risoluto, la sentii sbuffare mentre mi infilavo in quella doccia così babbana
-allora.... in queste ore che tu hai dormito...-
-ah già... quello stronzo di Blaise...dopo me la paga!- la
sentii agitarsi e sorrisi, odiava i litigi nel nostro gruppetto
-lo ha fatto per il tuo bene!- sorrisi mangiando un po di shampoo, mi sciacquai la bocca e sorrisi
-lo so Grifa! sto scherzando!- la sentii lamentarsi al nomignolo ma continuai
-quanto ho dormito?- lei tacque un attimo, forse per fare un breve calcolo
-quattordici...quindici ore...sono le tre Drake...- sbuffai lasciandomi che l'acqua mi massaggiasse le spalle
-c'è andato giù pesante Zabini...- incrociai le braccia davanti agli occhi e le appoggiai al muro
-in realtà no Drake... eri distrutto...- spensi l'acqua e aprii la porta suscitando un urletto nella mia amica
-copriti Salazar!- esclamò arrossendo e portandosi una mano davanti agli occhi, sorrisi e mi allungai verso l'asciugamano
-fatto...- mormorai ridacchiando -cos'è, a Weasel manca qualcosa?- lei tolse la mano per lanciarmi un' occhiataccia
-per la cronaca Ron ha tutto assolutamente in regola, anzi!- ridacchiai
e cominciai a frizionarmi i capelli con un altro asciugamano
-dei diari?- la vidi aflosciarsi un poco
-ecco Drake...il fatto è che... qualcosa c'è ma...- lanciai l'asciugamano e cominciai a vestirmi velocemente
-cosa Salazar aspettavi a dirmelo?- la vidi sospirare e posarmi una mano sul braccio per calmarmi
-Drake... non ti montare la testa... in tutta sincerità... non
ha senso... non è possibile...- lasciai cadere le braccia lungo
i fianchi, i pantaloni caduti a metà gamba
-che vuol dire... che vuol dire Pan... non può essere...- mi vece segno di sedermi sul letto accanto a lei
-Gli altri ci stanno ancora studiando... non abbiamo ancpora fatto
pranzo, ancora non riusciamo a smettere... Draco... la maledizione
è stata creata anni e anni fa... per un tuo ipotetico
matrimonio... con una Purosangue...-la guardai confuso
- anni e anni fa mi sarei sposato senza problemi con una purosangue,
che poteva essere Astoria o chiunque altro... che bisogno c'era di una
maledizione?- lei sospirò
-non una Purosangue qualunque Drake... e secondo quello che abbiamo
trovato... non doveva essere neanche una maledizione mortale... doveva
essere solo un modo per .... allontanare una tua ipotetica fidanzata e
bè... farti sposare con questa maledetta ragazza... solo che ...
non abbiamo più notizie di questa... non abbiamo trovato neanche
più nient'altro sulla maledizione o niente...- per ora sappiamo
solo questo e ... bè... non ha senso...- finii di infilarmi la
mia camicia e il maglione e, prendendo per mano la mia amica, corsi
fino alla tenda principale; rimasi un'attimo basito: Blaise era
svaccato su un divano e tra le sue gambe c'era la Lovegood, appoggiata
con la schiena al suo petto, ed insieme confabulavano con uno dei diari
in mano; Neville e Astoria, evidentemente appena tornati, venivano
informati delle ultime news dai gemelli e accanto a loro Daphne leggeva
un'altro diario, ma le sue lunghissime gambe distese si incrociavano
con quelle di uno dei gemelli in piedi; alzai ancora un poco lo sguardo
e vidi la Rossa seduta sul bancone della cucina mentre leggeva il
diario mangiucchiando biscotti
-Malfoy!- fu la prima a vedermi e , cosa che mi colpì parecchio, fu il grande, luminoso e sincero sorriso che mi fece
-Pansy ti ha raccontato tutto?- chiese avvicinandosi a noi, la mia
amica mora annuì accanto a me e fregò dalla mano della
rossa il biscotto che la rosa aveva pescato poco prima dal sacchetto,
le vidi farsi una smorfia e scoppiare a ridere: che diavolo mi ero
perso?
-bene! allora dato che siete arrivati anche voi tre- disse lanciando un
diario a me e due a Neville, il quale ne porse uno alla mia ...
promessa sposa, questa cosa doveva essere sistemata prima o poi...
- potete mettervi anche voi al lavoro!- quella della rossa non era una proposta, ma
in fondo, nessuno aveva voglia di fare altro in quel momento, fu uno
dei pomeriggi più strani della mia vita: il nostro poteva
sembrare il gruppo di studio più male assortito della storia di
tutti gli studenti di Hogwarts, studenti delle case più diverse
che svogliavano dei diari che sembravano tutti uguali, diari di
atrocità e annotazioni di cene banali, eppure alcuni si
scrivevano appunti su un foglio, altri facevano battute e altri
ancora erano accocolati gli uni sugli altri; poche ore dopo però
su una cosa eravamo tutti d'accordo: i diari sembravano
scritti da due persone completamente differenti
-dobbiamo metterli in ordine cronologico e ....- le parole di Fred
vennero interrotte da un urlo di dolore e frustrazione di Neville, ci
voltammo verso di lui giusto per vederlo lanciare un diario contro il
muro ed uscire scoppiando in lacrime, prendendo a calci tutto
ciò che incontrava sulla sua strada, comprese le sue stesse
valigie, Astoria si fiondò al suo finco e lo
abbracciò limitando i suoi movimenti rabbiosi con una forza
incredibile per quelle braccine cosi delicate; mi chinai e raccolsi il
diario, lo sfogliai velocemente finchè non trovai una parola che
mi fermò, cominciai a leggere da metà pagina
"tenevo le loro vite tra pollice ed indice, potevo fermarmi, certo che
potevo, ma non volevo! non volevo! le loro grida di dolore mi
perforavano le orecchie, quelle grida ! quelle
gridaquellegridaquellegrida.... ma quella era voce di adulti, era voce
di adulti e più la ascoltavo, più la mia bacchetta
richiamava la loro linfa vitale restituendo loro dolore, più la
sua voce spariva dalla mia memoria, volevo sparisse, doveva sparire...
davanti a me i Paciock chiamavano l'uno il nome dell'altro, chiamavano
mamma e papà, poveri sfigati, mamma e papà... oh si,
avrei davvero voluto che i loro genitori li guardassero in quel
momento, stupidi e schifosi traditori del loro sangue! e anche il loro
bambino, oh si! i bambini portano solo guai, solo
guaisologuaisologuaiLASUA VOCE! le sue grida! ancora mi tornava in
mente! maledettamaledettamaledetta! come se non mi avesse causato che
guai, solo guai ma l'ha pagata! eccome se l'ha pagata! e l'ho pagata
io! ho aumentato la potenza della mia bacchetta spostandola su Alice
Paciock, le sue urla crescevano e di nuovo la sua voce scemò
nella mia testa, voce adulta, anche se gli urletti stridoli di quella
mentecatta non pottevano
certo definirsi da "adulta", spostai la bacchetta su quel Frank, ecco,
ecco il suo viso contrarsi i suoi muscoli tendersi e le articolazioni
piegarsi innaturalmente, riversi sul pavimento di quella casa schifosa,
ecco, ora stavo meglio, guardavo gli occhi di Paciock spalancarsi,
rossi, lacrimavano sangue... sono scoppiati a ridere, anche a lei erano
sanguinati gli occhi, anche a lei, Alice ha cominciato a ridere, folle,
era folle, l'ho resa folle! che bello! no l'avevo mai fatto! di solito
mi stufo primo! volevo uccedrla poi ho pensato, non sarebbe stato
più divertente? non era più divertente lasciarli vivi e
pazzi? oh si, infondo era meglio, sarebbero stati delle larve, larve
umane! infondo e molto meglio che lei sia mortamortamortamorta...... me
lo sono meritata e anche lei l'ha meritato!io mi ero persa, avevo perso
la fede, avevo perso la strada del mio Signore .... si è fatto
la pipì addosso.. ecco, traditore del suo sangue, animale!
Paciock se l'è fatta sotto! se l'è fatta sotto..... sono
scoppiata a ridere mentre lo vedevo rotolare nel suo piscio...- smisi
di leggere con lo stomaco sottosopra e mi voltai verso i miei compagni
di avventure, non ci fu il bisogno di dire loro cosa c'era scritto,
tutti conoscevano la storia dei Paciock, chi l aveva sentita raccontare
da una parte, chi dall'altra
- Astoria, Neville, che ne dite di andare a disfare le vostre valige e
a darvi una rinfrescata ? noi intanto riordiniamo i diari- propose
Daphne con uno sguardo attento al ragazzo accanto alla sorella, la
quale annuì e, preso per mano il ragazzo, fece levitare le loro
valige verso la loro camera
- molto bene.... qualcuno conosce un incantesimo per riordinare tutto
?- chiese speranzosa la Rossa senza però ottenere risposta, mi
morsi le labbra: tutti sapevamo che una persona c'era, e al momento era
incoscente; mi si sentii bloccare la gola come quando, al sesto anno,
avevo il compito di uccidere Silente e ... bè, lo ammetto,
perdevo il controllo, completamente, avevo vere e proprie crisidi...
d'identità
-crisi di panico!- la voce di Pansy si levò nella mia mente, scossi la testa sorridendo
-ragazzi io ho dormito tre giorni, voi non vi siete fermati un
attimo... prendetevi una pausa, qui ci penso io..- dissi sicuro, non
c'era spazio di trattativa, infondo era un lavoro facile e farlo in
tanti sarebbe stato peggio che farlo da solo, guardai gli occhi stanchi
della Rossa, sentii la mancanza delle battute dei gemelli e di Blaise e
vidi la stanchezza nella folle bionda appoggiata al suo petto
-Grazie ...- mi rispose quella con un sorriso sognante, per poi
allontanarsi dalla tenda con aria assorta, vidi lo sguardo del mio
amico nero seguirla
-davvero... qui ci penso io- dissi risoluto facendo finire tutti i diari nei borsoni e spedendoli in camera mia
-prometti che appena li avrai riordinati ci chiamerai- mi chiese il
"Gemello di Daphne", non li sapev distinguere, ma uno gravitava attorno
alla mia algida amica, e l altro no, quindi quello che probabilmente si
chiamava Fred per me era il "gemello di Daphne" a scanso d'equivoci.
-tranquilli, mica mi metto a fare tutto il lavoro da solo- sogghignai,
ma in fondo era la verità, primo perchè non c'era tempo,
secondo perche non volevo togliere agli altri la possibilità di
aiutare, era incredibile come tutti fossimo legati ad Hermione... i
Grifi, ovviamente... ma chissà cosa aveva fatto per o con la
Lovegood...e con Daphne.... e Pansy.... chissà se si erano
fermate a parlare... e di cosa.... sentii una strana sensazione che
quasi definii come un moto d'orgoglio: chissà, era forse
possibile che una ragazza fantastica come Lei, si fosse fermata a
parlare.. di me??- aprii il primo diario con un piccolo, inconfessabile
sorriso.
|