Come
due anelli, più che fratelli
10. Errore
Fu solo dopo una settimana dalla sua partenza per la Grecia che Alice
si rese conto della reale situazione in cui si era cacciata: aveva
acconsentito di andare a vivere con qualcuno che conosceva solo da un
anno – lo amava, certo, ma quella decisione le stava
sconvolgendo la vita – e ormai aveva lasciato alle spalle
tutto ciò che di più caro si era costruita
durante quegli anni a Roma: una famiglia allargata, amici sinceri e
soprattutto un legame troppo profondo per essere messo da parte.
Perché Rudi non era andato a salutarla sul molo, prima della
sua partenza?
Le sarebbe andato bene perfino un “Ormai è troppo
tardi, addio”, nel peggiore dei casi. E allo stesso tempo
avrebbe voluto sentirsi dire “Sì, ti amo, resta
con me”, anche se in quel caso sarebbe stato un grosso
problema.
Era passata esattamente una settimana dal suo arrivo in Grecia, e ormai
la vita che aveva lasciato a Roma sembrava lontana anni luce.
L’idea della convivenza cominciava a delinearsi come una
decisione troppo affrettata, una scelta avventata, addirittura si
trasformava in un vero e proprio errore nei momenti di maggiore
sconforto. Francesco sembrava disposto a donarle la vita perfetta, lui
stesso era il tipo di fidanzato che qualunque ragazza avrebbe potuto
desiderare.
Eppure, il pensiero che ci fosse qualcun altro ad amarla nello stesso
modo e che quel qualcun altro fosse proprio il Rudi Cesaroni di cui era
stata innamorata fino a un anno prima, non faceva altro che
tormentarla.
«Alice...», la voce di Francesco era matura e
melodiosa.
«Alice...»,
quella di Rudi le rimbombava nella mente rauca e confusa.
Francesco la baciava con passione, con il
sorriso sulle labbra. La accarezzava con sicurezza, certo che ci
sarebbero state altre mille notti come quella. Le sussurrava dolcemente
nell’orecchio che era bellissima e che non
l’avrebbe mai lasciata, e lei non faceva altro che
assecondarlo.
Rudi era stato un buon amante,
di quelli che preferiscono il silenzio
e si limitano a farsi trasportare dal proprio istinto.
L’aveva
baciata e toccata con moderazione, con delicatezza,
quasi
fosse una statua pronta a cadere al minimo soffio.
E lei
gli aveva donato tutta se stessa, anima e corpo,
dimenticando
per un momento cos’erano stati.
Francesco aveva subito ottenuto la fiducia
di Alice, conquistandosela a poco a poco.
Rudi aveva
faticato per ottenerla, la sua fiducia.
Ottenuta
quella, aveva desiderato qualcosa di più,
ma non
aveva avuto il coraggio di rivelargliela
per
paura di rovinarle la felicità e il futuro.
Non vedeva Rudi da una settimana, eppure
continuava a intravederlo ovunque: nello sguardo di Francesco, nel
letto matrimoniale, nello specchio del bagno, nel caffè
della mattina, nel paesaggio visibile attraverso il vetro della
finestra, nelle onde del mare, all’orizzonte.
Nei suoi sogni.
E proprio la notte in cui sognò Rudi che piangeva e la
chiamava disperatamente, Alice si rese conto che sì,
andare a vivere con Francesco sarebbe stato un errore. Si
svegliò di soprassalto e passò la notte sul
davanzale della finestra, osservando quello stesso cielo che Rudi
guardava dalla sua camera a Roma.
Non avrebbe permesso che scelte sbagliate le rovinassero la vita.
Continua ad aspettarmi,
sussurrò alle stelle, e le sembrò quasi di udire
una risposta lontana.
Non ho mai smesso di
farlo.
Note dell'autrice:
Ultima flash, spero che l'idea vi sia piaciuta :) mi
sembrava giusto concludere la raccolta con una flash del genere, mi
farebbe piacere sentire la vostra opinione. IMPORTANTE: ho
deciso che pubblicherò un'altra raccolta su Rudi e Alice a
breve (un'idea un po' particolare, che non vi aspettate sicuramente)
perchè io senza questi due non ci posso stare! Quindi spero
di trovarvi anche lì ^^
Grazie infinite
a chi ha seguito/preferito/ricordato/recensito/letto in silenzio questa
raccolta.
Soly Dea
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