Segreto

di FRC Coazze
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La mia primissima prova con le terzine dantesche. Endecasillabi con rima incatenata (con una licenza poetica su "uscio", perchè mi dispiaceva troppo cambiare parola ^^).

Questa poesia è stata scritta per il Gioco Creativo n°13 "Un anno di sorrisi per Severus", del forum "Il Calderone di Severus". Benchè sia stata, per l'appunto, ispirata da Severus Piton, ho pensato di pubblicarla tra le originali, visto che non vi è alcun riferimento a lui e può essere liberamente interpretata. La morale è cercare sempre di vedere al di là e non fermarsi alle apparenze.

Spero che gradiate questa piccola poesia :)


 

 

Segreto
 
Se nel cuore custodiamo un segreto,
cosa cela il tuo scrigno d’opalina?
Pur se in quegli occhi all’amore v’è veto,

tra le pietre di una casa in rovina
un ghigno quale Talo lo preserva.
Quella vecchia smorfia conta la brina

tra l’edera, quale Parca, e osserva.
Egli non sa e nel terror resta cheto.
Paura destano i mostri della selva,

e timore e odio precludono il tetro.
Se sol sapesse che al di là del viso
batte un cuore. E nel cuore un segreto.

E quel segreto è un piccolo sorriso.
La chiave è persa, ma non v’è lucchetto.
La porta è aperta, basta cercar l'uscio.

Sempre più giù scendi tra'l buio costretto.
Tra le braccia dure d’un padre ucciso
troverai un cuore, dolente ma schietto,  

e l’arcano d’un ultimo sorriso.
La chiave è persa, ma non dubitare,
cerca solerte e svestirai l’intrigo:

basta un altro sorriso per entrare.
Negli occhi neri vige’n ghigno nero,
silenzioso e attento nel suo ghignare,

Cerbero sentinella d’un sentiero.
Tu cammina per quel calle depresso.
Non temer le fiere: in quel mistero

v'è un cuore. E un segreto nel recesso.
Ei tutti inganna, e ringhia impaurito:
un riparo illusione di sé stesso.

Per stanarlo basta un sorriso amico.
La chiave è persa, ma non v’è lucchetto.
La porta è aperta, è un semplice invito.

 






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