-
Bubbah!- strilla Marshall nel
suo orecchio, facendolo sobbalzare lo spavento.
Il
principe si volta,
scandalizzato, e lancia occhiate ostili al vampiro, che volteggia in
aria
tenendosi le mani sulla pancia per il gran ridere.
-
piantala, idiota! – protesta
Gumball.
-
oh, come siamo astiosi, oggi –
ghigna l’altro, scomparendo poi dalla finestra aperta.
[è un vampiro. Il Re dei vampiri.
È fastidioso, maleducato, irritante e
presuntuoso.
Gumball lo guarda e lo odia,vorrebbe che sparisse
dalla faccia della
terra e che lo lasciasse in pace.]
Il
vampiro strimpella note su
quella sua ascia-chitarra assurda, cantando piano con
una voce roca che fa venire i brividi –
d’orrore, si dice Gumball, d’orrore –
-
allora, Bubbah? – ghigna
sardonico il moro, ammiccando nella sua direzione quando il brano
finisce.
Perché si sia messo a cantare proprio in camera sua, poi,
Gumball non riesce
proprio a capirlo. – ti sono piaciuto? –
-
fottiti – replica bruscamente
il principe, quando si accorge di colpo che, si, gli è
piaciuto da morire.
[gli gira sempre intorno come una mosca attratta
dal miele, lo
punzecchia, lo provoca e poi ride dei suoi tentativi di ribattere.
Ma gli fa compagnia, non lo lascia mai solo.
Forse non vuole più che se ne vada.]
-
lasciami! – strilla isterico
Gumball, scalciando nel vuoto. – lasciami, Marshall!
–
Ma
lui gli ride nell’orecchio,
stringendolo un po’ di più tra le braccia mentre
fluttuano sopra l’oceano. È
incredibilmente blu, profondissimo. Il principe aveva sempre voluto
vederlo, ma
quando se l’era per
sbaglio fatto sfuggire non aveva
immaginato che Marshall lo avrebbe portato in volo fino a lì
e tenuto sospeso
sopra l’acqua.
-
fammi tornare a terra SUBITO! –
ordina Gumball sull’orlo delle lacrime.
-
a me non dai ordini, principino
– ribatte piccato Marshall, mostrandogli i canini appuntiti
come tacito segno
di minaccia, e Gumball s’irrigidisce, sgranando gli occhi.
L’altro
scoppia a ridere, e poi
gli lancia un sorrisino, che però non sa di scherno.
-
non devi avere paura, Gumgum –
gli sussurra ad un orecchio. – ti tengo io –
[si, lo sa.
Lo tiene in pugno, non c’è via
di scampo.
Lo odia, per questo, ma non basta più,
c’è anche qualcos’altro,
qualcosa che non vuole definire.
Ma intanto lascia che il ragazzo vampiro continui a
tenerlo stretto.]
A
Gumball, Fionna piace, sul
serio.
È
carina, simpatica e sempre
disposta a dare una mano, ma è troppo vicina a Marshall.
E
Marshall è troppo interessato a
lei.
-
Fionna, Fionna! Posso tirarti i
capelli? –
-
no –
-
posso tirare la coda al tuo
gatto? –
-
no! –
-
Fionna, Fionna, stasera do una
festa con i miei amici fantasmi, vieni anche tu! –
-
Marshall Lee, non ho intenzione
di venir spaventata dai tuoi amichetti ancora una volta! –
-
daaai, faremo i bravi –
E
la guada con due occhietti
dolcissimi ma maliziosi, le labbra piegate
all’insù nell’atteggiamento di chi
sa già di aver vinto.
[dovrebbe smettere di osservarlo. Non dovrebbe
pretendere la sua
vicinanza, né volerlo solo per sé.
Essere geloso di FIonna è sbagliato,
vero? ]
-
Gumgum, su! – ride Marshall, volteggiando
sopra la sua testa, con la sua corona in mano.
-
ridammela, Marshall! – protesta
il principe, tendendo le braccia e abbozzando dei saltelli. Il vampiro
ride
ancora, fa una capriola nell’aria e l’attimo dopo
Gumball se lo ritrova ad un
soffio dal naso.
Strabuzza
gli occhi, trattenendo
il respiro e sentendo il sangue affluirgli alle guance.
-
e tu in cambio che mi dai,
Bubbah? – domanda l’altro con fare ammiccante, e il
cuore di Gumball fa un balzo
fino alla gola, mentre il suo sguardo va involontariamente a posarsi
sulle
labbra del vampiro, davvero troppo
vicine alle sue.
Marshall
lo nota, ma fa finta di
niente e si limita a sorridere con fare provocatorio.
-
allora, principino? Che mi dai
in cambio? –
Gumball
boccheggia, la mente
confusa dai mille pensieri che continuano a sbattere l’uno
contro l’altro.
-
ok, allora – chiocchia Marshall
– scelgo io – e Gumball sta per strillare un
“No!” isterico, quando le labbra
del vampiro si posano sulle sue, appena schiuse. Gli segna il contorno
delle
labbra con la lingua, gli mordicchia gentilmente un labbro inferiore e
poi si
stacca, con sguardo malizioso.
Gumball
balbetta cose senza
sento, le guance che tremolano.
-
dovresti vedere la tua faccia –
commenta Marshall, sorridendogli. Poi gli mette in mano la corona e si
allontana come se il vento lo stesse spingendo via.
-
bye bye, Bubbah – lo saluta,
facendo un cenno con la mano e voltandosi verso il cielo chiaro del
pomeriggio.
-
no! – strilla allora Gumball,
senza nemmeno rendersi conto che sta facendo esattamente quello che
Marshall
aveva progettato. Quando si gira, infatti, il vampiro ha un ghigno
vittorioso
che va da un orecchio all’altro.
[in trappola, ecco come si sente.
Alla fine, si rende conto di non aver fatto altro
che correre intorno
ad un unico punto, in cerchi sempre pià stretti e meno
fraintendibili. ]
E
“no! Non andare via!” vorrebbe
dire, ma il ragazzo vampiro lo batte sul tempo e torna indietro in un
soffio.
-
era ora! –
NA
Odddio, incredibile come io riesca ad approdare
ovunque DD:
in qualsiasi caso, oggi sono qui per
un’occasione molto importante ~
TANTI AUGURI, MARITOH!
Oggi il mio ddddolce maritino _ChiaHum_
compie gli anni, e visto che entrambe
adoriamo la Gumshall ne ho approfittato ♪
Quindi, spero di non aver scritto niente di
così terrificante D:
Adieu ~
_ L a l a
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