Aveva la sabbia nei capelli.

di Blulululle
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Aveva la sabbia nei capelli.

C'era una volta un piccolo principino, aveva gli occhi del color delle tenebre, grigi, e i capelli dello stesso colore delle dune del Sahrah.
Lui era allegro e vivace, amava la vita, rideva di tutto e non si curava del giudizio di nessuno poiché egli era uno spirito libero e se voleva viaggiava nel vento, cosa mai poteva importargliene degli altri?
Passò da un paese all'altro per molti anni e trovò numerosi amici, crebbe felice.
Ci fu una volta in guardò il mare e si angustiò, ma passò oltre senza voltarsi.

Nei viaggi scopriva tante cose nuove e si faceva voler bene da tutti promettendo che sarebbe tornato... non sarebbe  ornato mai. Era uno spirito libero, certo, ma aveva il compito di visitare tutto il mondo nell'arco di una vita e non poteva sprecare tempo prezioso. Una notte successe che egli non trovando un posto per dormire chiese aiuto ad una giovane passante.

"Mi sa dire, signorina, dove lo posso trovare un posto per passare la notte?"

"Oh, un visitatore... sa, non ne abbiamo molti da queste parti... non viene molta gente su queste montagne. Può, quindi, dedurre da solo che di locande non c'è ne sono."
"Oh"
"Ha molto sonno?"
"No, non molto signorina." disse sbadigliando.
"Venga a mangiare qualcosa a casa mia, i miei genitori saranno felici di ospitarla"
E così fecero. 
La fanciulla e il principe si innamorarono. 
Lui doveva però portare a termine la sua missione e così la lasciò promettendo che sarebbe tornato, come lo aveva promesso già tante volte a tante altre persone.
Lui ora guardò quel mare a cui in un giorno lontano aveva voltato le spalle... come era triste senza che lei gli tenesse la mano! Oh, come avrebbe fatto, ora? 
Riprese il cammino da dove si era fermato tornando sui suoi passi. Il vento iniziò a soffiargli contro il volto, forte. Forte, forte, sempre più forte! 
"Ahimè, cosa farò? Non vogliono che io torni indietro!"
Smise di combattere il vento e si lasciò trascinare in posti che non aveva ancora veduto, ma ora non provava più gioia per quanto vedeva ne ne portava a chi incontrava sulla strada.
Visse così molti anni.
La sua vita terrena era quasi al termine quando gli fu finalmente concesso di tornare indietro. Ormai aveva le membra stanche e le ossa consumate. 
Non riuscì a raggiungerla, si accasciò al suolo e morì, libero da quella catena che gli stringeva i polsi da tutta la vita e senza speranza nel cuore di rivederla.





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