Soul Eater: Genesis from the Chaos

di Nerospirito
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“-Uccidimi e segnerai il tuo destino.. –“ .

Con un suono rivoltante la lama della falce dilaniò il corpo della ragazzina che si trovava di fronte.
Quando la lama uscì da lei, si portò via in un istante i suoi 12 anni. La falce divenne un braccio, il braccio di ragazzo dai capelli bianco argentei che uscì dal buio del vicolo dove era rimasto in agguato. Afferrò l’anima della ragazza con la mano imbrattate di sangue. Il globo azzurrino era morbido e puro sotto le sue dita. Il ragazzo ingoiò l’anima con gusto, sotto lo sguardo attento della compagna, fasciata in un elegante abito nero.
Un brivido di piacere lo scosse da capo a piedi, mentre avvertiva il suo potere crescere dentro di lui.
-Ancora Maka..! Ce ne servono ancora! –esclamò con un ghigno folle, gli occhi scarlatti spiritati che la fissavano.
- Sì Soul.. Dobbiamo cacciarne ancora, diventare più potenti e ucciderlo. Dobbiamo. – sentenziò la ragazza in tono lapidario, uscendo a sua volta nella tremula luce del lampione.
Si guardò nello specchio parabolico, che le restituì un’ immagine deformata di sé stessa. Si spostò una delle poche ciocche ancora bionde dal viso: i suoi capelli erano striati di nero.

Solo, nella nebbia di un cimitero del nord dell’ Inghilterra, un uomo dall’aria stanca stava posando due mazzi di fiori su altrettante tombe.
La scarsa luce grigiastra che filtrava dalla bruma bastava a dargli le parvenze di uno spettro: il viso smunto e scarno, le occhiaie profonde che circondavano i suoi occhi tristi lo identificavano chiaramente come un disperato. E lo era davvero..
-Sei pronto? – La voce secca della bionda, autoritaria e diretta, lo svegliò dai suoi pensieri. Buttò un ultimo sguardo al quartiere deserto e desolato dove avevano vissuto negli ultimi mesi e poi in su, verso un cielo nero coperto da venefiche nubi rosso cupo.
-Sono pronto, Maestra. – rispose il ragazzo, infilando e allacciandosi i guanti in cuoio nero che servivano a proteggergli le nocche ma che lasciavano scoperte le dita. Stavano per ripartire, per sfuggire al contagio della follia e tornare dove tutto era ricominciato dopo la morte di Ashura: a Death City.





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