This Melody inside of Me still searches for Solution
I.
“It’s a drag!”
(“...
isn't just to fill the time when
there's nothing else to do.”)
A Los Angeles il grande giorno si avvicinava. Temperance e
DJ stavano lavorando ormai da giorni alla disposizione degli invitati nei
tavoli.
«Senti, James Michael va messo per forza al tavolo con i
Mötley Crüe: non può mica avere un tavolo da solo!» puntualizzò la futura
sposa.
«Sì, ma è l’unico a quel tavolo che non ha una ragazza… io
mi sentirei sminuito!» rispose l’uomo.
«Mettiamolo al tavolo dei GNR!» propose lei. «Lì ci sono anche Axl e Tommy.»
«Scherzi?!» mise le mani avanti DJ «Axl deve essere l’unico cantante al suo
tavolo, altriementi matteggia!»
«E poi c’è ancora il problema di Penny e Izzy… li mettiamo
al tavolo con la mia famiglia o con i GNR?» chiese Temp, con le mani tra i
capelli.
«Io voto per la tua famiglia… pensa al povero Tommy…»
«Sì, ma se poi i tuoi amici iniziano a tirarsi il pane o
cose del genere? Penny mi serve a controllarli! E pensa anche a Izzy: al tavolo
con i miei parenti morirà nel giro di poco!»
Il telefono di DJ squillò.
«È Rich…» spiegò, prima di allontanarsi.
Temp continuò a lavorare ai tavoli: era un vero grattacapo. Squillò
anche il telefono di casa… quella cosa li avrebbe condotti alla pazzia. Ritornarono
tutti in salotto dopo qualche minuto.
«Il tuo corteo di bambine dei fiori è al complete con
Paisley e Clover. I vestiti sono arrivati stamani e loro sono carinissime, almeno a detta di Fortus.»
«Ha usato proprio il termine carinissime?!»
DJ inarcò un sopracciglio, dubbioso.
Temp riprese:
«Quindi ci sono loro due e le tue nipoti. Le fedi?!»
«Klint.»
«Bene.» concluse Temp, che aveva altro in mente «La tua
valigia è pronta? Ricordati che partiamo stasera…»
«Certo che l’ho preparata! Ho portato il minimo
indispensabile…»
«E cioè?» chiese perplessa la ragazza.
«Un ukulele!»
«E di cosa te ne fai?! Andiamo a casa di un chitarrista!»
«Stavo scherzando infatti!»
«Mi raccomando eh!»
***
Tommy si accingeva a salire
sull'aereo insieme alla sua bambina, per andare a sciare nel Wisconsin.
«Buongiorno e benvenuto a bordo!»
lo salutò una hostess strappandogli il biglietto e restituendoglielo.
«Buongiorno e grazie!» rispose
sorridendo il bassista prima di andare a cercare il suo posto a sedere e, dopo
averlo trovato, si accomodò e sistemò la figlia accanto a sé.
Una donna si fermò davanti a loro, controllò sul biglietto
che fosse il suo posto e, notando che la bambina aveva lasciato un peluche sul
suo sedile, domandò gentilmente:
«Posso?»
«Prego!» rispose Tommy prendendo il pupazzo e facendola
accomodare.
«Papà, quando si parte?»
continuava a chiedere la biondina.
Tommy si rassegnò, quello sarebbe
stato il viaggio più lungo della sua vita, forse ancora più lungo di quello del
rientro a casa dopo che Penny l'aveva scaricato. Non voleva fare brutta figura
con quella ragazza, ma il destino gli era avverso.
Quando i passeggeri, con un certo
comodo, si furono sistemati, l'hostess e lo steward iniziarono a spiegare tutte
le procedure da adottare in caso di emergenza e poi finalmente l’aereo decollò.
La donna sulla stessa fila di Tommy aveva rinunciato ad ascoltare la musica e
si era messa a giocare con la peste stringendo ‘amicizia’ anche con il
bassista… per amicizia intendo una conversazione tipo:
‘Piacere Tommy.’
‘Piacere Summer.’
«Desidera qualcosa, signorina?» domandò
l’hostess che stava passando con il carrello, con tono confidenziale.
«Si, signorina. Vorrei una cioccolata calda, grazie.» rispose
l’altra fingendo di fare la sostenuta.
«E insommma hai vinto un viaggio premio e vai per una
settimana a sciare…» iniziò l’altra mentre preparava la bevanda.
«Si è già diffusa la voce?»
«Certo! Sai sciare almeno?» domandò l’hostess sarcastica.
«Non tanto bene, infatti mi sa che mi getterò sulle terme!»
Scoppiarono a ridere tutte e due.
«Un’ultima cosa… Voglio solo prepararti ad ogni evenienza: riceverai
una sopresa molto…» si fermò di colpo, si guardò intorno per vedere se qualcuno
la stesse ascoltando, poi si avvicino alla donna seduta e continuò «Argh!»
Tommy alzò un sopracciglio divertito non potendo fare altro.
«Ma dai! Non ci credo!»
«Io non ti ho detto nulla…» disse a bassa voce «Senti allora
ci vediamo tra una settimana, abbiamo il turno insieme!»
«Papà, io ho fame!» si lamentò la
piccola.
«Guarda cosa vuoi...» risposeil
padre.
L'hostess porse il bicchierino
stracolmo di roba all’amica e poi rivolgendosi alla bambina chiese:
«Hai deciso cosa prendere?»
«Quello!» rispose indicando con
la mano un pacchetto di patatine.
Ci fu solo un piccolo, grande,
inconveniente: mentre la bambina smanaccava con la mano, la donna si portò alla
bocca il bicchiere, con il risultato brillante che più o meno tutto il suo
contenuto, finì irrimediabilmente maglione.
«Mi dispiace tanto signorina!»
esclamò Tommy.
«Non si preoccupi, non è successo
niente!» rispose lei prendendo i fazzoletti dalla borsa, pulendosi il più
possibile il maglione e asciugando anche per terra.
«Lascia, faccio io! Sei in vacanza dopotutto!» le disse
l’amica.
«Tu continua a servire, non ti preccupare!»
La donna si chinò per pulire il
bracciolo del seggiolino e ovviamente gli occhi di Tommy caddero sul suo
fondoschina. Guardandola bene era di certo ciò che si intendeva per 'bella presenza':
capelli castani sciolti, occhi verdi tendenti al marrone ed un fisico... beh...
giusto insomma!
Aveva fatto una doppia figura di merda:
oltre a rovesciarle, accidentalmente, il cioccolato addosso, l’amica si accorse
che, mentre lei era intenta a pulire il carrellino, lui le stava facendo le
lastre, e lo aveva fulminato con lo sguardo.
«Papà non si guarda il sedere delle signore!»
La donna si alzò di colpo guardando il bassista.
«I bambini… hanno un sacco di
fantasia..!»
'Quando atterriamo?' si domandò
l'uomo sprofondando nel seggiolino.
***
La notte era scesa sul lago e con lei il buio. Izzy e Penny
erano accoccolati a letto. L’uomo teneva in una mano un libro formato tascabile
e l’a donna controllava la posta dal suo tablet.
«Temp mi ha appena mandato una mail dall’aeroporto. Hanno
fatto il check-in e ha dovuto pagare la tassa extra perché aveva superato il
peso di una cifra imprecisata di chili, a quanto pare.»
Il chitarrista fece
spallucce distrattamente, senza mai staccare gli occhi dal libro. Lei rispose
al messaggio e poi spense il piccolo aggeggio, mise la sveglia per le 7 e tentò
di nuovo di iniziare una conversazione:
«Così domani arrivano i vecchi…»
Izzy rispose con un mugolio indistinto.
«Pensa che staranno per ben due giorni…» proseguì lei,
accarezzandogli la mano che teneva sulla coperta e cercando (invano) di
sbarazzarsi del libro. A quelle parole il chitarrista chiuse il libro di scatto
per guardarla dritta negli occhi.
«Quindi questa è l’ultima sera che abbiamo a disposizione
per fare del bene al feto!» esclamò serio, particolarmente allarmato.
Penny annuì mesta.
«Da quando sono incinta non fai che dire così, sembra che
altrimenti non ci faremmo le coccole…»
«Ma se sei stata tu a dirmi che fa bene al feto!» replicò
lui, mentre poggiava il libro sul comodino.
«Non stavo mentendo, ma insomma… stai veramente prendendo
questa cosa parecchio sul serio!»
Il chitarrista si voltò e guardò il suo inguaribile broncio.
Le fece l’occhiolino e si portò con il viso vicino al suo orecchio.
«Ti rivelo un segreto: diciamo che questa scusa mi porta
alcuni vantaggi…» sussurrò, prima di darle un bacio sulla guancia.
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@ Il titolo è tratto
dall’omonima “It’s a drag” - Tommy Stinson + ‘Shuffle
it all’ - Izzy Stradlin and
the Ju Ju Hounds.
This Melody inside of Me
still searches for Solution è una fanfiction © _Havoc_ feat. Snafu.
Desclaimers: Izzy Stradlin,
Tommy Stinson, DJ Ashba, i GNR, non ci appartengono. Le canzoni citate non ci
appartengono. Il titolo della storia è tratto da ‘Street of Dreams’ – GNR.
Tutto questo non è mai successo davvero. Temperance, Penny e Summer sono
Original Characters creati da _Havoc_ e utilizzati da Snafu con il suo
consenso.
Havoc would like to thank: Vorrei ringraziare Snafu che ha accettato la
collaborazione, i miei genitori (Ciao Mamma! Ciao Babbo!) e poi… il mio cane
immaginario e basta. Okay, perfetto. Detto tutto. Un ringraziamento speciale a
LA _Gibson_ per aver seguito e recensito la prima storia!!!!
Snafu would like to thank: le sue mani (in
particolare i suoi diti medi, come sempre), Havoc per il prequel meraviglioso e
per l’opportunità, Dave e i 117° che ha mandato dall’America a riscaldare il
freddo inverno che ha accompagnato la stesura di questa storia. Special
thanks to: le caramelle gommose alla frutta, quelle a forma di orsetto, lo zucchero
a velo e il Rock n’ Roll, naturalmente.