»You’re my zing,
you know?
«Vorrei ringraziarvi ancora una
volta per la bellissima festa che mi avete riservato quest’oggi.» dissi sorridendo grata a tutti i mostri che
si stavano pian piano congedando per
andare nelle loro camere.
«Di nulla cara, te la sei
meritata.» rispose schioccandomi un bacio sulla guancia zia Frankestein
prima di seguire il marito.
«Mavis, tesoro, perché non vai a
riposarti? E’ quasi l’alba, non vorrei ti bruciacchiassi qui fuori.» si
preoccupò di avvertirmi mio padre.
«A dire la verità avrei voluto
stare ancora un po’ in piedi. Inizia pure ad andare, ti raggiungo fra poco.»
gli risposi.
Lui annuì nonostante non fosse
completamente convinto e iniziò ad andarsene.
«Hey,
Mavis! Dove vai di bello?» mi chiese apparendomi improvvisamente dietro Jonathan.
Ma non se n’era già andato?
«Avevo intenzione di vedere l’alba
da lì.» gli dissi indicando con un gesto veloce di mano il tetto. «Vuoi venire
anche tu?»
«Perché no?» rispose tutto
sorridente lui.
Corse in fretta verso uno dei
tavoli ancora in giro e vi si sedette sopra. «Facciamo a gara a chi arriva
prima?» mi chiese.
Senza darmi il tempo di
rispondergli poi, ordinò al tavolo di farsi portare –il più velocemente
possibile- al luogo precedentemente
accordato.
Mi trasformai allora in
pipistrello ed iniziai a volare verso il tetto.
«Ahhh.
Bella gara.» sospirò Johnny ammirando i primi spiragli di luce che si
intravedevano fra le colline. «Ma avrei vinto io se il tavolo non si fosse
fermato di colpo per il tuo del tutto meditato richiamo.» mi disse voltandosi
verso di me ed inarcando verso l’alto un sopracciglio.
«Hey, dopotutto
sei stato tu ad iniziare quella ‘piccola serie di vendette’ dopo essere –oltretutto-
partito per primo.» gli risposi mimando con le virgolette e ricordando i vari
pacchetti di ketchup e maionese che mi aveva lanciato per arrivare primo.
«Dettagli.»
«Dettagli che hanno reso la gara
memorabile, però.»
«Assolutamente.» accordò lui
facendo sì con la testa. «Quindi..» continuò poco dopo. «Contenta del tuo
centodiciottesimo compleanno?» mi chiese.
«Certo. Penso sia stato il
migliore fra quelli che mi è stato organizzato fino ad ora. » gli dissi
sorridendogli.
«E c’è un motivo in particolare
per il quale questo è stato definito ‘il
migliore di sempre’?»
«Di certo non per la presenza di
un ragazzo a caso.» iniziai fintamente seria. «Arrivato qui per caso… Che ha
creato un caos a caso all’interno dell’intero Hotel..» continuai elencando, per ogni dito della mano,
tutte le stramberie che aveva fatto fino a quel momento.
«Oh, e così sarei un ragazzo a
caso di poco conto?» mi chiese dandomi un buffetto sulla guancia.
«Mah. Devo anche dire che questo ragazzetto
è diventato il mio zing,
quindi..» gli dissi sorridendo.
«Modestamente.» disse
scherzosamente lui prima di darmi un bacio sulla fronte per poi abbracciarmi.
«Sai..»
iniziò infine Johnny. Pensai stesse per dire qualcosa di romantico (considerato
anche il momento), ma le mie speranze furono vane, perché se ne uscì con un: « Dovrò ricordarmi di dire a Drac
di fare qualche duetto rap con me qualche altra volta. Siamo epici insieme.»
…Dopotutto lui era il mio zing anche per quello.
***
Testo revisionato e riscritto il
25-O7-2O14.