Di acqua, aria, terra e fuoco

di Gwen Chan
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Dedicata a: MartinaBea

GOCCIA

 

Vibra la goccia sul soffitto, ondeggia un secondo e cade.
Sakura ha imparato a contare il tempo; ogni cinque secondi una goccia le cade tra gli occhi, e scivola fino alle labbra arse.
Se piega la testa, la goccia tocca la nuca, brilla fugace fra i corti capelli corvini.

Yao era solito acconciarla con un pettine d’avorio umido d’acqua di sorgente, scintillante della pioggia che tintinnava contro le sottili pareti di carta. Gorgogliava il bollitore dell'amaro tè verde, versato poi in eleganti tazze di raffinata ceramica blu.
Vorticava l’acqua nella ciotola, dove la giovane Sakura sciacquava il gonfio pennello imbevuto di inchiostro, tracciando eleganti ideogrammi sotto lo sguardo attento di Cina, che ogni tanto si chinava a correggere i suoi movimenti.

Una fibra di luce scintilla nella goccia prima che precipiti.
Goccia fredda che non disseta
Goccia in mezzo agli occhi gonfi di ricordi.
Goccia dal sapore di un amore divenuto ossessione.

L’acqua fresca le scorreva sulle guance quando al mattino ripuliva il visetto dai residui dell’incubo, si fermava in piccole perle sulla linea rotonda del mento.

Ho fatto un sogno, Yao.
Ricordi dell’uomo che non sapeva se aveva sognato una farfalla,
o se era stata la farfalla a sognare lui?
Era quello il sogno,
o questo?

 
Note
Siccome erano mesi che non scrivevo, soprattutto sul fandom, sono entrata un poco di astinenza da EFP. Ecco perché ho pensato (vita reale permettendo) di inaugurare una breve raccolta di quattro capitoli su una coppia suggeritami da MartinaBea.
La parte finale è una citazione della filosofia del pensatore cinese Zuan Xhi.
Enjoy





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