Il potere delle piccole cose

di Geilie
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Scritta per la doppia Drabble Night di Pasqua del 29-30/03/13. Pacchetto di Eterea.

PACCHETTO EOLO + TARGARYEN
Fandom: Lo Hobbit
Personaggio: Thorin
Prompt: saper ridere




Intorno al fuoco
242 parole - non betata; drammatica, ma con un pizzico di allegria.
 
Il fuoco scoppietta gioioso e il flauto di Bofur rigurgita canzonette allegre, accompagnato dalle voci dei più giovani: c’è chi canta e chi batte le mani; Baggins tiene il tempo con un piede e cerca di imparare qualche verso in Khuzdul; perfino Gandalf, che se ne sta appollaiato come un vecchio corvo su un tronco d’albero e fuma la sua pipa, ha un luccichio divertito negli occhi e di tanto in tanto si unisce al coro.
Thorin osserva il gruppo da una certa distanza; più le voci si alzano, più la sua bocca si piega in una smorfia di insofferenza. A un tratto i suoi nipoti scoppiano a ridere, probabilmente per l’ultimo grande strafalcione linguistico del loro scassinatore, e quella è la goccia che fa traboccare il vaso.
«Fili! Kili!» abbaia all’indirizzo dei due, lanciando loro un’occhiata di fuoco.
I giovani nani chinano il capo e riprendono a cantare, mormorando appena le parole di una canzone che parla di oro, diamanti e corteggiamenti.
Thorin torna a scrutare il buio davanti a sé, ma presto una mano sulla spalla lo fa voltare nuovamente.
«Anche tu dovresti concederti una risata, di tanto in tanto» suggerisce la voce pacata di Balin. «Sono ragazzi, lasciali cantare finché ne hanno ancora voglia.»
Ma Thorin sa che ride bene chi ride ultimo: non c’è ragione di gioire, per lui, non ora.
Riderà quando ne avrà motivo, riderà quando Erebor sarà riconquistata. Se non avrà dimenticato come si fa.




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